Ciao a tutti!
In questo articolo vi mostrerò alcuni aspetti del “Luz”, uno degli argomenti più interessanti e misteriosi della tradizione Ebraica, ma non solo, il cui simbolismo mostra come la Bibbia possa essere letta come un “manuale fisiologico” che non tratta di eventi storici esteriori, ma di operazioni chimiche e fisiologiche all’interno del corpo umano.
Iniziamo subito!
Il Luz
Il termine “Luz“, in ebraico, significa sia “Mandorlo” che “Mandorla”, cioè sia l’albero delle mandorle che le mandorle stesse. Questo termine, tuttavia, è anche utilizzato simbolicamente per riferirsi all’Ultima Vertebra della spina dorsale, cioè a quel piccolo osso arrotondato la cui forma ricorda proprio quella di un nòcciolo di Mandorla.
Per la tradizione Ebraica, infatti, questo piccolo osso è il “Nòcciolo dell’Immortalità“: intorno al quale si lega l’Anima in attesa della Resurrezione che avverrà durante l’Era Messianica. Anche quest’ultimo concetto può essere inteso in due modi diversi. Dal punto di vista religioso, infatti, l’Era Messianica avverrà quando sulla Terra giungerà il Messia, cioè un leader umano che condurrà il mondo verso un periodo di pace universale e che coincide in parte con la Fine dei Tempi, cioè il periodo in cui Dio farà risorgere tutti i morti.
Secondo la tradizione Ebraica questa resurrezione sarà possibile proprio grazie al Luz, poiché da esso si riformerà il corpo di ogni Essere Umano, che così ritornerà in vita. Nell’Ebraismo, infatti, si usa seppellire i morti e la cremazione spesso è vietata, come nella religione Cristiana. Il corpo, secondo questa visione, deve essere conservato in attesa della sua resurrezione alla Fine dei Tempi. Per questo motivo è detto che il Luz sia indistruttibile e mentre tutto il resto del corpo si decomporrà e diventerà polvere, il Luz rimarrà intatto, in attesa del Messia.
Riguardo ad altri aspetti della venuta del Messia consiglio l’ottimo articolo di Marco Enrico De Graya “La Giovenca Rossa” presente su questo blog e che trovate al seguente link: https://facciamofintache.com/2024/05/07/la-giovenca-rossa-di-de-graya/
Secondo la visione Esoterica, invece, il concetto di “Resurrezione” ha una valenza del tutto diversa, per cui ciò che è scritto nel libro dell’Apocalisse non sarebbe solo un evento terreno che accadrà in futuro, ma la descrizione di una pratica interiore che si può attuare in qualsiasi momento, durante la propria vita terrena.
Per la religione, quindi, durante la “Fine dei Tempi” Dio farà risorgere i morti, in carne ed in spirito, e poi li giudicherà in base alle azioni che hanno compiuto in vita e così li premierà mandandoli in Paradiso, o li punirà mandandoli all’Inferno.
In chiave esoterica, invece, la Resurrezione può avvenire già durante la vita terrena, tramite un percorso interiore e individuale di ascesi spirituale. L’Essere Umano che vuole intraprendere questo cammino, quindi, deve simbolicamente morire e risorgere.
Secondo la visione esoterica, quindi, il Messia non è una figura umana esterna, la quale giungerà nel futuro come guida dell’Umanità, ma uno stato di coscienza interiore. Ogni persona, tramite un processo di Resurrezione, può divenire il “Messia”, che letteralmente significa “l’Unto dal Signore”. Ogni individuo, quindi, è il Messia di se stesso.
Il Risorto è colui che “cammina sulle acque”, cioè esce dal ciclo di reincarnazione e quindi anche dalla ruota delle Ere Astrologiche. L’Umanità che ancora non ha ottenuto questa liberazione, invece, continuerà a reincarnarsi nell’Era successiva, di vita in vita, fino a che ogni singola Anima non sia ritornata alla Casa del Padre.
In tutto questo, il piccolo osso chiamato Luz svolge un ruolo fondamentale. Esso è descritto come il Seme o il Nòcciolo che contiene dentro di sé il germe da cui può nascere una nuova pianta.
Esso è quindi il punto fisico collocato alla base della colonna vertebrale in cui andrebbe a posizionarsi il Khristòs, cioè l’Olio Sacro prodotto dalla Pineale. Partendo dal Luz, quindi, esso risalirebbe lungo il midollo spinale contenuto nelle vertebre, percorrendo i 33 “scalini” per giungere di nuovo al centro del cervello nella Ghiandola Pineale da cui era partito, e spalancando così il Terzo Occhio.
Come abbiamo detto, “Luz” significa “Mandorla”, e questo frutto è molto presente anche nel simbolismo cristiano. In molti dipinti e opere d’arte, ad esempio, si può vedere la figura di Cristo collocata all’interno di una “Mandorla di Luce“, cioè una figura formata dall’intersezione di due Cerchi che è chiamata anche “Vesica Piscis“, cioè “Vescica del Pesce”. Anche il Pesce, infatti, è un simbolo di Resurrezione associato al Cristo.

Il Luz, simbolicamente, è il seme chiuso all’interno della Mandorla, la quale giace nelle tenebre, come il Cristo giace apparentemente morto nel sepolcro o giace come un bambino all’interno della mangiatoia in una Grotta. Successivamente, la sostanza spirituale posizionata nel Luz, risale lungo la colonna vertebrale e questo passaggio è simboleggiato dalla crescita del Cristo bambino, il quale esce dalla grotta e risale verso la luce. Infine questa sostanza giunge fino alla sommità della testa e lì rompe il suo guscio, liberando tutta la sua energia luminosa.
La radice della parola “Luz“, infatti, è la stessa della parola latina “Lux“, da cui deriva “Luce“. Quest’ultimo passaggio è rappresentato graficamente dall’immagine del Cristo Trionfante, seduto sul suo trono dorato e circondato dalla Mandorla di Luce.
Secondo alcune antiche leggende, inoltre, “Luz” era il nome di una mitica città abitata da Esseri Umani Immortali. La loro vita eterna era dovuta al fatto che le mura di questa città non permettevano all’Angelo della Morte di entrarvi e quindi esso non poteva raggiungere le persone che vivevano all’interno.
Soltanto quando una persona usciva dalla città poteva essere preda dell’Angelo e quindi morire. Si racconta, inoltre, che l’ingresso di questa roccaforte fosse nascosto all’interno di una cavità posta nel tronco di un albero di Mandorlo. Il simbolismo della cavità, quindi, richiama quello della grotta e in generale dei luoghi nascosti e segreti. Il Mandorlo, e quindi il Luz, sarebbe quindi simbolicamente la città entro cui entrare per ottenere la vita eterna.
Trovate altri riferimenti alla città di Luz nel libro “Terra Cava: Il Re del Mondo, Agarttha, Shamballa, Shangrila, Luz” di Gianluca Lamberti e Marco Enrico De Graya.
Il Luz nel Sogno di Giacobbe
In un capitolo della Bibbia si narra del famoso “sogno di Giacobbe”. In esso si racconta che Giacobbe, mentre stava passando una notte nel deserto, fece un sogno in cui vide una lunghissima scala che collegava la Terra al Cielo e su di essa vide delle figure angeliche che salivano e scendevano.
Nel passaggio iniziale del capitolo si racconta che Giacobbe era in viaggio, quindi stava simbolicamente compiendo un cammino spirituale. Arrivata la notte decise di riposarsi, quindi prese una pietra e la usò come cuscino. La “Notte” rappresenta simbolicamente il buio e quindi è connessa anche al simbolismo della grotta e a quello del ventre e del bacino dell’Essere Umano, nella lettura fisiologica. Secondo questa interpretazione, quindi, Giacobbe si colloca al buio, all’interno del bacino, quindi alla base della spina dorsale, e qui vi trova una pietra, la quale rappresenta l’osso del Luz posto alla fine del Coccige.
Egli si addormenta usando la pietra come guanciale, quindi simbolicamente “meditando” su di essa. Grazie a questa pratica egli ottiene la visione della scala attraverso cui gli angeli salivano e scendevano. Essa rappresenta la spina dorsale, la quale collega il bacino al cervello.
Durante questa visione, inoltre, vede di fronte a sé Dio, il quale gli dice che lo proteggerà per sempre e non lo abbandonerà mai, benedicendolo e promettendogli la terra sulla quale era sdraiato. Seguendo l’interpretazione fisiologica, la Terra rappresenta il Corpo e Dio simboleggia uno stato superiore di coscienza che l’Essere Umano può realizzare in sé. Giungendo a vedere Dio, cioè realizzando l'”illuminazione”, si consacra la propria terra, cioè il proprio corpo, facendolo “risorgere” alla “vita eterna” e spiritualizzandolo. Questa Resurrezione non abbandona mai coloro che la ottengono, e li protegge, poiché egli o ella sono divenuti essi stessi Dio.
Dopo la descrizione della visione della scala e delle parole di Dio, il racconto biblico prosegue così:
Allora Giacobbe si svegliò dal sonno e disse: «Certo, il Signore è in questo luogo e io non lo sapevo». Ebbe timore e disse: «Quanto è terribile questo luogo! Questa è proprio la casa di Dio, questa è la porta del cielo». (Genesi 28, 16-17)
Secondo l’interpretazione fisiologica il “luogo” dove si trova Giacobbe è il bacino dove è collocato il Luz. Quindi è a questa parte del corpo che si riferisce Giacobbe dicendo “il Signore è in questo luogo e io non lo sapevo”. Questo passaggio può essere intenso come la scoperta del “Segreto” contenuto nel corpo umano, cioè del Seme nascosto nel Luz. Giacobbe infatti lo descrive come “la Casa di Dio” e “La Porta del Cielo” e ciò coincide con il simbolismo esposto finora.
Nei due versetti successivi, inoltre, ci sono ulteriori dettagli che se letti sotto quest’ottica risultano strabilianti:
“Alla mattina presto Giacobbe si alzò, prese la pietra che si era posta come guanciale, la eresse come una stele e versò olio sulla sua sommità. E chiamò quel luogo Betel, mentre prima di allora la città si chiamava Luz”. (Genesi 28, 18-19)
In questo passaggio si dice che Giacobbe prese la pietra (quindi simbolicamente il Luz), la eresse, cioè la mise in piedi e quindi simbolicamente la fece salire verso l’alto e versò dell’olio sopra la sua sommità. Inoltre chiamò il luogo dove si trovava “Betel“, cioè “Casa del Padre”, mentre prima esso si chiamava “Luz“.
In questo passaggio si può trovare la sintesi perfetta del processo di ascesi legato al Segreto della Pineale: la “pietra”, cioè il Seme, parte dalla “Città di Luz”, cioè dalla base della spina dorsale, quindi percorre la “scala” e viene eretto fino alla sommità del cranio, dove viene cosparso con l’Olio Sacro. La città di Luz, quindi la parte più bassa del corpo, cioè la Materia, diviene così Betel, cioè la “Casa di Dio”, la parte più alta e spirituale. Questo cambio di nome rappresenta la trasformazione spirituale dell’Essere Umano, il quale fa “risorgere” il proprio corpo, spiritualizzandolo e divenendo egli stesso divino.
Conclusione
Il simbolismo intorno al Luz è molto vasto e non può essere sviscerato in un solo articolo. Tuttavia spero che questo mio breve scritto possa avervi donato delle intuizioni o dei suggerimenti da cui partire per una ricerca personale.
Se volete potete trovare ulteriori dettagli nella mia collana di libri “Il Segreto della Pineale“.
Grazie mille per l’Attenzione e Buona Pratica!
“È gloria di Dio nascondere le cose,
è gloria dei Re investigarle”.
Proverbi 25, 2
di Adam Luz
Sono un libero ricercatore, appassionato di temi spirituali ed esoterici. Sono l’autore della collana “Il Segreto della Pineale“, disponibile su Amazon cliccando sui seguenti titoli:
- Il Segreto della Pineale Volume 1: Alla scoperta del simbolismo più occulto di tutti i tempi;
- Il Segreto della Pineale Volume 2: Il segreto nella Kabbalàh
- Il Segreto della Pineale Volume 3: Il Segreto nel Tantra e nel Kundalini Yoga


