I potenti del mondo hanno a cuore i problemi che attanagliano il pianeta. Mostrano preoccupazione nei confronti dell’inquinamento, del riscaldamento globale, delle scorte di cibo, si preoccupano delle sorti degli esseri umani, e a ciascun problema hanno sempre pronte delle soluzioni.

Prendiamo, ad esempio, il cibo del futuro che loro hanno pensato per noi, per salvarci e aiutarci a “sopravvivere” in questo mondo alla deriva e ormai privo di risorse in grado di sfamarci tutti. Negli ultimi anni, infatti, in maniera sempre più preponderante, si sta cominciando a sdoganare e a spianare la strada a piatti a base di insetti o ad alimenti sintetici creati in laboratorio, oppure addirittura stampati per mezzo di stampanti 3D.

Farine di grilli e altri insetti come tarme, locuste e larve (spacciate come ricche di proteine), presto o tardi arriveranno in maniera preponderante sugli scaffali dei nostri supermercati. Ma sono davvero dei cibi adatti al consumo umano, privi di effetti collaterali? Certo, la UE e i governi vogliono il nostro bene, e sarà sicuramente così. Che dire poi, dei cibi sintetici e coltivati in laboratorio? Carne in provetta ottenuta a partire da cellule staminali fatte riprodurre in coltura, create su misura in base alle esigenze nutrizionali delle persone. Prive, anche queste, di ogni rischio? Sicuramente, i capi di Stato sanno cosa è meglio per noi.

Abbandoniamo per un attimo le favole che quotidianamente ci raccontano i leader mondiali e facciamo un salto nel mondo reale, quello che si trova in costante pericolo e per il quale il popolo è chiamato a fare dei sacrifici di ogni sorta. Abbiamo utilizzato la parola popolo con cognizione di causa, perché determinate prescrizioni e regole sembrano non esistere per nulla per chi detiene il potere sul nostro pianeta. Ne abbiamo esempi lampanti sotto gli occhi praticamente tutti i giorni, e quello che andremo ad analizzare è solo l’ultimo avvenimento in ordine di tempo.

Dal 14 al 16 giugno scorso, i capi di Stato di Italia, Canada, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti d’America hanno preso parte al G7, che si è svolto vicino a Brindisi, e più precisamente presso il resort di Borgo Egnazia (i cui costi si aggirano attorno ai 3.000 euro a notte). Per la prima volta anche un pontefice ha preso parte all’evento. In quei giorni di incontri, inutile sottolinearlo, ci sono stati sontuosi banchetti cucinati da chef stellati sul tema “Vieni in Italia con me”. Menù a base di insetti e bistecche sintetiche per salvare il mondo? Giudicatelo voi stessi…

Il menu della prima giornata, ispirato alle prelibatezze del sud Italia, è stato firmato dallo chef Massimo Bottura. Apertura con grissini all’olio extra vergine d’oliva toscano, seguito da gelato di pomodoro con croccante di pane e foglia d’oro. Si è passati poi alla zuppa di pesce dell’Adriatico con cottura in forno a vapore di cozze, cannolicchi, granchio blu, vongole, gamberi rossi, erbe aromatiche, seguita da risotto all’astice blu di Sardegna, fondo di branzino e agrumi. Infine, merluzzo e brodetto di olive verdi, capperi e colatura d’alici. A chiudere, crostatina di limoni di Sorrento, bergamotti di Calabria, mandorle di Noto. Ad accompagnare queste pietanze di alta cucina non sono mancati calici di vini pregiati come Torre Rosazza Friulano Friuli Colli Orientali Doc 2021, Chianti Classico Riserva, Casanova di Neri Brunello di Montalcino Tenuta Nuova 2019 e molti altri ancora.

Passiamo ora al menù del secondo giorno, che ha visto protagoniste le specialità del nord Italia. Si è ripartiti dai grissini dell’Alta Langa, seguiti poi da un pesto alla genovese, lasagne, tortellini con crema leggera al parmigiano reggiano di Rosola. Come secondo, fassona piemontese con una salsa leggera alle verdure, più salsa al Barolo e tartufo nero d’Abruzzo. In conclusione, un dolce ai frutti di bosco in una crema di latte e vaniglia. Pure in questa giornata non potevano mancare vini che tutto il mondo ci invidia e che sono il fiore all’occhiello delle nostre regioni: Villa Sandi Valdobbiadene Superiore Cartizze Docg la Rivetta Brut 2023, Valle d’Isarco Aristos Kerner Alto Adige Valle Isarco Doc 2022, Lambrusco di Sorbara di Cavicchioli o, ancora, Masi Valpolicella superiore Toar 2020, solo per citarne qualcuno. Ha chiuso la terza giornata un pranzo a buffet con vini tipici pugliesi. A proposito di vini, i membri del G7 hanno avuto modo anche di assaggiare la produzione del vitigno di Bruno Vespa, situato proprio nella zona del summit.

Come si evince da questi menù, di grilli, locuste, tarme e hamburger stampati in 3D nemmeno l’ombra. Per l’ennesima volta è andata in scena l’arroganza del potere. Noi siamo quello che mangiamo, si usa dire, eppure i cibi che siamo costretti a inghiottire ogni giorno sono pieni di OGM, di veleni, additivi e molte altre sostanze dannose che intaccano la nostra salute in maniera importante. Tuttavia i potenti del mondo si arrogano il diritto di consumare cibo locale, sano, buono e genuino, tutte caratteristiche che, lentamente, la produzione industriale ha iniziato a togliere al popolo già da qualche decina di anni.

Lo scempio del summit non si ferma qui, ovviamente. I costi del G7 sono stati esorbitanti visto che stiamo parlando di diversi milioni di euro. Sono stati costruiti eliporti, ci sono stati interventi infrastrutturali e manutentivi della rete stradale finalizzati ad assicurare la sicurezza e la mobilità, sono state schierate le forze dell’ordine, che hanno blindato l’intera area. Solamente riportando quanto accaduto in quei giorni proprio a casa nostra, si è avuta l’ennesima dimostrazione che al mondo esistano cittadini di serie A e altri di serie B. Individui che si arrogano il diritto di non lesinare sui carburanti per viaggiare su aerei privati e spostarsi per il mondo, mentre i semplici cittadini dovrebbero adottare sempre più soluzioni green. Individui che possono abbuffarsi di cibi pregiati e altri che dovrebbero ridursi a sgranocchiare barrette di grilli. No, su questo pianeta non siamo tutti uguali e tutti sul medesimo piano, non godiamo degli stessi diritti o almeno, questo è ciò di cui i leader mondiali vogliono convincerci.

Queste cronache di “costume” non devono tuttavia distrarre dai contenuti del summit, dei quali abbiamo ampiamente parlato nell’edizione speciale di Marco Enrico De Graya dello scorso 13 giugno, intitolata “La grande truffa”.

Riflettiamo bene su quello che ci succede intorno, e ricordiamoci sempre che quando i potenti mettono sulle nostre tavole (e lo faranno anche in futuro) alimenti che ci fanno del male o ci disgustano, la scelta di acquistarli e mangiarli dipenderà solamente da noi. Basterà un gesto semplice, alzarsi uniti da quel tavolo per tornare alla mensa della natura, la sola in grado di fornirci il migliore sostentamento possibile. Proprio come per il siero magico, basta davvero poco, un semplice e deciso “NO” per salvarsi da tutto questo.

Per approfondimenti sul G7, vi rimandiamo alla puntata del Gianluca Lamberti Show dello scorso 18 giugno, nel corso della quale Valentina Ferranti ci ha parlato proprio del menù preparato per l’occasione, Pietro Mazzuca dei costi del summit e Alessio Atzeni ha analizzato per noi il simbolo dell’evento.

Fateci sapere la vostra opinione in merito nei commenti… 

di Sara Perotti

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