
Tralasciamo la questione del Chi realizzi queste opere, ma chiunque esegua i crop circles, conosce perfettamente il linguaggio archetipico della Divina Proportione. Avendo cognizione di questo metodo (usato in ogni luogo di questo pianeta fin dalla “notte dei tempi”) è infatti possibile eseguire qualsiasi crop che si sia manifestato sulla Terra. Occorre solo pazienza e dimestichezza con i principi geometrici universali. Esaminiamone alcuni dal punto di vista della struttura geometrica e proviamo a fare dei
collegamenti.
Uno molto interessante è comparso in Francia presso Vimy nel Luglio 2020; se ne possono visionare immagine e riferimenti precisi al seguente link: http://cropcircleconnector.com/2020/Vimy/Vimy202
0a.html.
Forse l’immagine che rimane più impattante è la croce centrale, ma ad un occhio più allenato vengono alla mente altri collegamenti. Si nota infatti una forte somiglianza della matrice – ad eccezione dei cerchi centrali del crop – con uno studio di lunule di Leonardo da Vinci contenuto nel codice Atlantico foglio 172 verso A. Possiamo infatti notare che all’interno del cerchio principale, sono contenute quattro circonferenze (che proporzionalmente hanno ciascuna raggio dimezzato rispetto al cerchio grande) intersecantesi secondo due diametri e formando un fiore a 4 petali nella parte centrale (il negativo della croce, praticamente). Questa stessa logica di fondo la ritroviamo in un noto sigillo bruniano chiamato Atrius Minervae. Tale Sigillo presenta poi altri elementi, ma la struttura proporzionale tra cerchio grande e circonferenze contenute, è la medesima.
Non solo. Questo concetto archetipico è stato utilizzato come impianto planimetrico in una nota opera rinascimentale quale il tempio di Santa Maria della Consolazione di Todi attribuita a Donato Bramante. I quattro cerchi che costituiscono le absidi sulle quali si imposta la cupola, scaturiscono esattamente dalla medesima costruzione di cui abbiamo parlato fino ad ora.
(Riassumiamo con l\’immagine a fondo dell\’articolo)
Un altro crop interessante è comparso nella notte del 30 giugno 2013 in Italia presso Robella ed è visionabile al seguente link:
https://www.youtube.com/watch?v=YOggpa8ym0I&t
=6s
Ricordando che ci soffermiamo solo su alcuni aspetti geometrici, notiamo molto bene la stella a 8 punte avente angoli retti tra le stesse (quindi da non confondere con l’ottonario le cui punte formano angoli ottusi). Stelle con questa caratteristica sono molto frequenti, per esempio, nell’arte moresca, ma la troviamo anche negli studi dell’autrice Maria Castronovo che da oltre dieci anni divulga la sua lettura anagogica della Divina Commedia i cui canti risultano appunto disposti secondo uno schema stellato di questo tipo.
Spostiamoci ora a Belmore Lane per osservare un cerchio segnalato l’11 Giugno 2019 e visionabile qui: http://www.cropcircleconnector.com/2019/belmore/
belmore2019a.html?fbclid=IwAR2HzHPVSrIQJE0FpxxJ
1QvubM8-kGx961TmGwTpy2zbsV14HlwCBbYqv0I
Si tratta di una ruota a 8 raggi; su ciascun raggio si innesta una semicirconferenza andando così a creare una sorta di sistema rotante con verso antiorario. Uno schema molto simile nella concezione è presente di nuovo tra i disegni di Leonardo ed è contenuto nel codice Foster II – f.91r
In quest’ultimo, l’impianto lavora su una ruota a 6 raggi su ciascuno dei quali viene sempre innestata una semicirconferenza per andare a ottenere un sistema avente rotazione oraria che molto probabilmente era stato studiato per una turbina.
In molti altri crop sono facilmente individuabili fiori della vita, pentagoni, stelle, toroidi di vario tipo, poligoni stellati, quindi in pratica tutto il sistema archetipico della Geometria Sacra.
di Lorena Marconi (GeometriKa)
