Con questo articolo approfondiremo la questione di Maria di Magdala detta Maria Maddalena. Non mi ripeterò narrandone le evidenze storiche, in quanto sono visionabili nella prima mezzora del video “Maria Maddalena”, presente nel canale Youtube “Facciamo Finta Che” a Questo Link (o in fondo a questo articolo).
Ci limitiamo a ricordare che Gesù era appellato, come ci riferiscono i Vangeli, come Maestro e Rabbi; leggeva e spiegava i rotoli (Bibbia) nelle sinagoghe, come a Cafarnao; predicava in piazza; pertanto era un Rabbino, e per essere un Rabbino predicatore doveva rispettare tutti i precetti mosaici, ossia le 613 Mitzvot. Ove vi è chiaro l’ordine di essere sposato e di avere almeno un figlio od una figlia. Quindi Gesù era necessariamente sposato. Diversi indizi dei Vangeli Canonici ci portano ad individuare Maria di Magdala come sua moglie, fatto confermato dai Vangeli Apocrifi quali: Vangelo Gnostico di Filippo, Vangelo di Maria (egizio), Vangelo di Tommaso ed il Vangelo Apocrifo degli Egiziani.
Che la Chiesa Cattolica abbia voluto accantonar, o meglio occultare, la figura della moglie di Gesù è chiaro; fatto avvenuto per preservare quell’aurea di purezza divina assegnata a Gesù, assegnata dalla Chiesa stessa. Pertanto i fedeli, per generazioni, per secoli, hanno ritenuto che Gesù non fosse sposato e che Maria Maddalena fosse la peccatrice redenta, personaggio inventato assemblando almeno tre racconti diversi presenti nei Vangeli. Ma nessun cristiano, nei secoli passati, era a conoscenza che Maria di Magdala e Gesù erano sposati? La notizia, sottovoce, circolò sempre. Ad esempio vi è il mito, non dimostrabile ma plausibile, che tutte le chiese gotiche fatte erigere dai Templari in collaborazione con in Monaci Cistercensi, i custodi dell’antica sapienza e quindi sempre in “odore di eresia”, sono tutte dedicate a “Notre Dame”, ossia “Nostra Signora”, che noi tradurremmo nell’italiano dell’epoca di Dante con Madonna, ossia la contrazione di “mia Donna”, ossia “mia Signora”, ove donna era un titolo onorifico normalmente utilizzato dalle consorti dei nobili, quando queste non avevano un proprio titolo nobiliare. Ma la Notre Dame dei Templari, il mito, ci riferisce essere la Maddalena e non Maria la madre di Gesù.
Fatta la doverosa introduzione, veniamo all’argomento dell’articolo: Maria Maddalena nell’arte. Gli artisti tardo medievali, rinascimentali ed anche successivi, erano a conoscenza di quanto illustrato? Certamente non tutti, quelli iniziati in circoli esoterici che perpetuavano le antiche conoscenze, sicuramente sì. Non possiamo che cominciare con la nostra cavalcata nell’arte, partendo dall’immagine più famosa, ed anche discussa in questo ambito: L’Ultima Cena di Leonardo da Vinci.
Notiamo che tutti i discepoli, non erano ancora apostoli, in quanto acquisiranno il titolo, che significa “messaggero”, in greco, quando, dopo la morte di Gesù, andarono a diffondere il verbo della sua predicazione, tutti dicevamo avevano la barba, come Gesù. L’avere la barba era normale a quel tempo. Tutti con la barba meno uno. Vediamolo:
Ci viene narrato, non senza vergogna, che si tratta di san Giovanni apostolo, che per secoli è stato indentificato in san Giovanni Evangelista. E proprio perché il suo vangelo è stato redatto molti anni dopo la morte di Gesù, l’autore doveva essere giovanissimo. Ad un occhio non velato dall’indottrinamento, la figura appare chiaramente come una figura femminile. Ed è seduta accanto a Gesù, il posto della moglie.
Subito il fervente adepto delle tradizioni dirà: “ma è un caso che assomigli ad una donna, l’affresco è rovinato!”. Bene, allora scorriamo la seguente galleria, tenendo a mente il vecchio detto che: “un caso è un caso, due casi sono due casi, ma tre casi iniziano ad essere una prova”, e qui di prove ne abbiamo molteplici. Vediamole con attenzione:
Abbiamo i discepoli a tavola, Giuda il traditore, da solo e san Giovannino dolcemente appoggiato al braccio del Maestro. Questa immagine, ed altre che vedremo, fecero nascere il mito del Gesù omosessuale. Vediamo il dettaglio:
Ci sbaglieremo, ma anche in questo caso a noi pare una figura femminile, inoltre abbiamo Gesù che la sta osservando e la benedice.
Vediamo il particolare per meglio apprezzare:
Se per i casi precedenti i detrattori potevano avanzare dei dubbi, ora tacciono. Qui la figura ha i capelli acconciati in una pettinatura femminile, non può essere che Maria di Magdala.
Il Beato Angelico rappresenta la figura accanto a Gesù in un atteggiamento estremamente confidenziale, dorme appoggiata sulle ginocchia del Maestro. Vediamo il dettaglio.
Si intravede la mano, di quella che ormai senza ombra di dubbio dobbiamo indicare come la moglie di Gesù, che regge la fronte, e la donna dorme mentre il Mastro insegna ai discepoli.
Il grande pittore rappresenta la Maddalena accanto a Gesù, ma in questo caso dorme appoggiata al tavolo. Vediamo il particolare:
Particolare Ultima Cena del Tintoretto
Anche in questo caso la rappresentazione di una figura femminile appare evidente.
Ultima Cena – Duccio da Boninsegna
L’artista rappresenta la figura che dorme sul braccio di Gesù. Vediamo il dettaglio:
Particolare Ultima Cena di Duccio da Boninsegna
In questo caso i negazionisti della realtà potrebbero obiettare che non è evidente che si tratti di una figura femminile, ma che si tratta di un giovanissimo san Giovannino. Prendiamo atto e passiamo alla prossima immagine.
Ultima Cena – Giotto di Bondone
Il grande artista ha avuto più coraggio ed ha rappresentato la moglie di Gesù in atteggiamento estremamente confidenziale, ed anche la figura appare con chiari lineamenti femminili.
Particolare Ultima Cena di Giotto
I lineamenti femminili ci paiono evidenti. Passiamo alla prossima immagine.
Distribuzione del pane benedetto – Beato Angelico
L’artista ha rappresentato Gesù che distribuisce il pane benedetto durante l’ultima cena. Vediamo il particolare:
Particolare distribuzione del pane benedetto
Anche in questo caso tutti i discepoli hanno la barba, eccetto il supposto san Giovannino. È quantomeno curioso che l’artista non abbia rappresentato Gesù che mette in bocca il pane a Pietro, che dovrebbe essere il fondatore della Chiesa, ma al più giovane dei discepoli. Che appare con lineamenti femminili, difficilmente rappresentabili in quanto si tratta di una pittura effettuata sull’Armadio degli Argenti presso la Chiesa di San Marco a Firenze, quindi certamente non un grande affresco murario.
Ultima Cena – Beato Anglico (immagine di bassa nitidezza)
Sul medesimo Armadio degli Argenti vi è rappresentata l’Ultima Cena, anche in questo caso abbiamo l’unico discepolo senza barba che si poggia dolcemente sul petto di Gesù. Purtroppo l’immagine è di piccole dimensioni e non possiamo ampliarla, ma il Beato Angelico ci offre altri spunti:
Distribuzione del pane benedetto – Beato Angelico
Anche in questo caso Gesù volge la sua attenzione alla figura che riporta lineamenti molto delicati, che noi individuiamo come femminili. Notare sulla sinistra una figura femminile inginocchiata. Se contiamo i discepoli, sono 12 e quindi dovrebbe trattarsi di Maria la madre di Gesù.
Particolare della distribuzione del pane benedetto
I lineamenti femminili sono alquanto evidenti.
Ultima Cena – Pietro Perugino
Il grande artista propone la sua versione dell’Ultima Cena, con Giuda isolato ed una figura che riposa poggiata al Maestro. Vediamo i dettagli:
Dettagli Ultima Cena del Perugino
I lineamenti femminili sono evidenti, inoltre abbiamo Pietro e, ritemiamo, Giovanni che guardano verso di lei, Gesù che la benedice con la mano destra, mentre la sinistra è poggiata amorevolmente sulla schiena e Giuda che si volta verso chi osserva, con un’espressione che pare voglia dirgli qualcosa.
Ultima Cena – Ghirlandaio
La medesima scena è rappresentata dal Ghirlandaio. Vediamo i dettagli:
Particolare Ultima Cena del Ghirlandaio
Si apprezzano i lineamenti femminili della figura poggiata a Gesù ed anche il volto alquanto corrucciato di Pietro che la osserva.
Ultima Cena – Jacopo da Bassano
Anche in questo caso abbiamo una figura con lineamenti sicuramente femminili appoggiata al Maestro. Vediamo i dettagli:
Dettagli Ultima Cena di Jacopo da Bassano
La figura è palesemente femminile ed anche in questo caso abbiamo Pietro che la osserva corrucciato.
Ultima Cena – Stefano da Carpi
Rappresentazione in ambiente rinascimentale, si ripete l’immagine di una figura appoggiata a Gesù. Vediamo i dettagli:
Dettagli Ultima Cena di Stefano da Carpi
Purtroppo dall’immagine non si riesce ad apprezzare i lineamenti della persona addormentata, ma si notato tutti gli sguardi corrucciati dei discepoli che la osservano.
Ultima Cena – Pieter Coecke van Aelst
Poteva l’arte fiamminga non produrre una rappresentazione dell’Ultima Cena? No di certo. In questo caso la figura, palesemente femminile, non sta dormendo. Vediamo i dettagli:
Dettaglio Ultima Cena di von Aelst
In questo caso i negazionisti hanno proprio nulla da eccepire, i lineamenti sono decisamente femminili ed anche la pettinatura. Inoltre avvicina il volto a quello del Maestro ad una distanza che solamente una persona con grande confidenza può permettersi. In effetti il discepolo alla sinistra si mantiene ad una distanza maggiore.
Ultima Cena – Pietro Lorenzetti
L’artista ripropone la scena classica, con una figura poggiata al Maestro. Vediamo i dettagli:
Dettagli Ultima Cena di Lorenzetti
La figura ha lineamenti molto gentili, ma non possiamo affermare che si tratti di una figura femminile. Si nota però l’atteggiamento molto amorevole nei suoi confronti da parte di Gesù.
Ultima Cena – Ugolino da Siena
Rappresentazione classica, simile a quella di Giotto. La figura eterea poggiata sul braccio di Gesù. Vediamo il dettaglio:
Dettaglio Ultima Cena di Ugolino da Siena
Si notano i lineamenti molto femminili ma non possiamo affermare con sicurezza che si tratti di una donna; si nota l’atteggiamento amorevole di Gesù e lo sguardo severo di Pietro e di, probabilmente, Giovanni.
Ultima Cena – Ottavio Semino
L’affresco è stato dipinto presso la Certosa di Pavia, rappresenta un’ultima cena rinascimentale. Abbiamo la figura femminile accanto a Gesù, assonnata in quanto si regge la testa, ma non è poggiata al Maestro. Vediamo i dettagli:
Ultima Cena del Semino
I lineamenti della figura sono decisamente femminili, così come la pettinatura. Ha il braccio destro appoggiato al braccio sinistro di Gesù, ed è l’unica figura che osa toccare il Maestro. Inoltre abbiamo almeno tre discepoli che osservano indignati.
Prima di passare alla scultura, dobbiamo verificare dove i Vangeli danno lo spunto per immaginare che il discepolo san Giovannino si permetteva di poggiare la sua testa sul petto del Maestro. L’unico accenno lo ritroviamo in Giovanni 13,25 che recita: “Ed egli, reclinandosi così sul petto di Gesù, gli chiese: «Signore, chi è?»”. La vicenda accade durante l’ultima cena e Gesù ha appena affermato che uno di loro lo tradirà. Quindi, ecco l’unico caso in cui, nei 4 vangeli, vi è indicato il petto, in riferimento a Gesù. Un solo particolare: chi si avvicina non è san Giovannino, ma san Pietro. Non è tutto, al versetto 13,23 “Ora, a tavola, inclinato sul petto di Gesù, stava uno dei discepoli, quello che Gesù amava”. Non vi è indicato il nome, quindi potrebbe essere chiunque. Non solo, noi essendo stati educati sin da piccoli a pensare che i Discepoli/Apostoli erano tutti maschi, istintivamente, leggendo la frase, pensiamo che si tratti di un uomo, mentre la frase sarebbe identica anche se vi fossero stati 6 discepoli donne e 6 uomini; a quel punto non avremmo potuto capire se si trattava di una discepola o di un discepolo.
Per completezza di informazioni; nella Bibbia vi è un solo caso che si riscontra l’affermazione di riposare sul petto, e specificatamente in Cantico 1,13 ove leggiamo: “il mio diletto è per me un sacchetto di mirra / riposa sul mio petto”. Lasciamo volentieri il compito di comprenderne il significato agli esoteristi.
Prevengo una critica da parte dei negazionisti; sicuramente diranno: “Le donne all’epoca portavano tutte il velo, facevano vedere i loro capelli solo al marito!”. Tendenzialmente vero, ma non assoluto, però dobbiamo comprendere che le opere prese in considerazione sono state tutte prodotte in Europa molti secoli dopo. Come esempio, riporto un’immagine:
Anna e Gioachino, il Casto Bacio – Giotto
Viene rappresentato l’incontro fra san Gioacchino e santa Anna, dopo la lunga assenza di lui. Il casto bacio portò Anna ad essere incinta di Maria, la futura madre di Gesù. Ebbene, la copia è rappresentata in strada e Anna non ha il velo, a differenza della donna che passa loro alle spalle.
Passiamo ora alla scultura, che ci riserverà, anche lei, delle sorprese. Affronteremo alcune immagini della cosiddetta “pietà”, ossia il momento di quando Gesù fu deposto dalla croce.
La più famosa Pietà è quella di Michelangelo, osserviamola:
La Pietà – Michelangelo Buonarroti
Sappiamo che si tratta di Maria che osserva il corpo senza vita di Gesù, posto sulle sue gambe. Cosa osserviamo? Che Maria è bellissima e molto giovane. Eppure Gesù avrebbe dovuto avere 33 anni, Maria rimase incinta a 14 e partorì a 15, quindi avrebbe dovuto avere 48 anni. E 2000 anni fa a 48 anni si era anziani. Ad esempio i Legionari Romani prestavano servizio sino ai 40 anni, poi gli veniva assegnato un pezzo di terra ove farsi una casa, ed andavano in pensione. E quindi chi è questa donna che appare più giovane del Gesù che ha in braccio? Potremmo ipotizzare che si tratti di Maria Maddalena? Si, lo possiamo ipotizzare, in quanto sappiamo che era presente al supplizio di Gesù, certamente in compagnia dell’anziana suocera Maria, la madre di Gesù. Sappiamo che fu lei, la Maddalena, a correre al cimitero la mattina presto ed a trovare la tomba vuota. Proviamo ad immaginare la scena: Gesù viene deposto, la madre si dispera, ma una moglie innamorata abbraccia il corpo del defunto marito, non si pone in disparte e lascia la madre/suocera a prendere sulle ginocchia il corpo. Qualcuno potrebbe far osservare che la donna rappresentata da Michelangelo ha ancora seni rigogliosi, cosa non più possibile ad una madre non più giovane.
Sempre Michelangelo scolpì un’altra Pietà, detta Bandini, guardiamola:
Pietà “Bandini” – Michelangelo
Versione completamente differente dell’opera. Abbiamo Nicodemo che sorregge il corpo senza vita di Gesù, Maria, la madre di Gesù con il velo indossato e Maria Maddalena che aiuta a sorreggere. Maria Maddalena per stessa ammissione degli esperti, riteniamo su indicazione di testi dell’epoca.
Pietà – Antonio Canova
Il grande artista rappresenta il corpo di Gesù poggiato sulle gambe di Maria sua madre, mentre la Maddalena si propende verso di lui come cercare un battito del cuore od un flebile respiro. Anche in questo caso la made è rappresentata con il velo, secondo la tradizione mentre la giovane Maddalena non lo indossa.
Abbiamo altri esempi di Pietà, del XVIII sec. in terracotta, ove, anche in questi casi l’artista rappresenta la donna che sorregge il corpo di Gesù appare molto giovane, ma non possiamo affermare che l’artista intendesse rappresentare Maria Maddalena.
Cosa possiamo concludere? Che alcuni artisti ben conoscevano la vicenda del matrimonio di Gesù e Maddalena e l’hanno rappresentato, rischiando le ire dell’Inquisizione.
Di MARCO ENRICO DE GRAYA
Per approfondire, vi consiglio il video su Facciamo Finta Che dal titolo “MARIA MADDALENA”:
[…] Mar MARIA MADDALENA NELL’ARTE di MARCO ENRICO DE GRAYA Link: https://facciamofintache.com/2023/12/19/maria-maddalena-de-graya/ […]