La via delle domande
Nel libro Geografia sacra e Portali dimensionali, appena pubblicato con Facciamo finta che edizioni, ci poniamo alcune domande.
Personalmente, credo che le domande siano molto più importanti delle risposte. Le domande rendono vivo il viaggio, libera la mente, aperto il cuore fanciullo. Le risposte spesso immobilizzano il sapere e rendono la vera ricerca immobile, via via sempre più polverosa e stantia. Non dimentichiamo mai che, di tutto l’esistente, noi possiamo vedere, toccare, sentire – e quindi ragionare e discutere su – solamente il 5%. Il rimanente 95% sono le cosiddette materia ed energia oscure. “Oscure” significa che sappiamo che esistono, ma non sappiamo minimamente che cosa sono.
Nel libro ci domandiamo: sarà mai, questo 95%, il regno marino di indagine ed esperienza misteriosa in cui si tuffano i saggi e sapienti, iniziati ed esoteristi, sciamani e veggenti, sensitivi, dalla notte dei tempi, alla ricerca dei regno dell’Altrove?
Non saranno da ricercare qui, nel Mare del 95%, le esperienze che riconduciamo alle categorie del meraviglioso, dello stra-ordinario?
Ordinario è il 5%. Stra-ordinario il 95%.
Druidi e druidesse
Dalla notte dei tempi son state codificate alcune domande esistenziali. Cercherò di esplorare i loro mondi attraverso la tradizione del druidismo, che rappresenta – anche – le nostre radici spirituali. Considero gli abitanti del Centro-Nord Italia, infatti, per certi versi gli abitanti del Sud delle Terre del Nord.
Spesso andiamo a cercare la spiritualità nelle culture lontane da noi:
• sciamanesimo nativo americano (io stesso ho studiato e amato tanto Castaneda, sia chiaro, amo quelle culture), oppure sciamanesimo originario (cioè siberiano), africano, aborigeno australiano…
• nel vasto mare infinito, sublime, vastissimo, della “saggezza dell’Est” (ho amato tantissimo il Taoismo, lo Zen, studiato Buddismo e cultura indiana, per non parlare delle culture e religioni mediorientali, i cui esoterismi sono di valore assoluto: il sufismo, la cabbala, il cristianesimo esoterico).
A proposito della Sapienza che sembra in epoca moderna confluire in Oriente, è curioso come la parola base della geografia sacra, “orientarsi”, “sapersi orientare”, indichi tra le righe dove siano le sorgenti della spiritualità in epoca moderna.
Ma si pensi anche, qui da noi, all’ultimo colpo di coda della tradizione iniziatica occidentale, la Massoneria, il cui Maestro venerabile siede appunto a Oriente, e l’Oriente è il nome stesso a cui si riferiscono le Massonerie.
È innegabile che le tradizioni orientali o mediorientali sopra elencate siano custodi di segreti millenari e tradizioni esoterico-spirituali tramandate, da bocca a orecchio, con continuità, da veri iniziati.
• Qui da noi invece, in Occidente, come stanno le cose?
• Abbiamo ancora Custodi regolari della Saggezza?
• Esiste una Tradizione spirituale, esoterico-iniziatica, anche qui da noi in Europa? O meglio, in Europa occidentale?
Le mie risposte a queste domande son racchiuse nei capitoli iniziali del libro, in cui parlo del Druidismo: i druidi e le druidesse furono i custodi del sacro e dei Misteri – spesso legati al regno della Natura – presso i popoli che chiamo “i nativi europei”.
Anche da noi, per migliaia di anni, ci fu una spiritualità sublime. Le donne e gli uomini che vivevano in Centro-Nord Italia migliaia e migliaia di anni fa, ben prima della nostra Era (che definisco Greco-romana-cattolica, per poi divenire negli ultimissimi secoli Ateista-scientista-materialista), non erano dissimili dai loro contemporanei che avremmo incontrato, per intenderci, a Stonehenge, o a Newgrange in Irlanda, oppure a Carnach in Francia.
Che ci piaccia o no, le nostre radici spirituali sono anche druidiche. Quasi nessuno ne parla.
Mi domando allora:
• Che tipo di spiritualità fu il druidismo?
• Quali Misteri esoterici e iniziatici custodivano?
I Misteri iniziatici del druidismo
I druidi, sia chiaro, non sono – per come vedo e sento io le cose, a differenza quasi di tutti – i sacerdoti (specificamente) dei Celti. I Celti furono un popolo di guerrieri che nacque nel I millennio a.C. Adottarono i sacerdoti che dalla notte dei tempi erano custodi del sacro presso i nativi europei: i druidi per l’appunto (e le druidesse: uso sempre il femminile nel libro per far capire come la spiritualità fosse di pertinenza anche, ma forse potremmo ipotizzare soprattutto, femminile).
Tre sono i valori del mondo antico druidico che abbiamo – secondo me – completamente perduto nell’Era moderna:
• il femminino sacro (nella nostra Era i valori son esclusivamente “maschili”, per non dire maschilisti; gli archetipi sono quelli dei Patriarchi, patriarchi, patriarchi…);
• il piccolo popolo (le meravigliose creature dell’Altrove o Altromondo);
• i portali dimensionali (le infinite Vie d’accesso agli Altrimondi).
Son tre “ambiti di realtà” (e ci tengo a sottolineare di realtà – secondo tutte le culture a tutte le latitudini, da sempre, tranne la nostra) strettamente legati tra loro.
In un luogo di geografia sacra o di potere, ad esempio, vale a dire in cui confluiscono dal sottosuolo potenti energie ctonie, femminili, divine (nell’incrocio e affioramento delle cosiddette linee del drago o serpente, o linee sincroniche), i nativi europei, millenni e millenni fa, coordinati dai druidi e druidesse, eressero siti megalitici: cromlech, cerchi di pietre, menhir, dolmen… Per non parlare del “fenomeno” Sardegna, l’isola del Mistero e del Meraviglioso, il sito archeologico più interessante del mondo, coi suoi Nuraghe, Tombe dei giganti, Domus de janas, pozzi sacri… – di cui parleremo nel libro).
I siti megalitici, creati cioè con grandi pietre, sono il lascito dei nostri antenati.
Anche qui sorgono più domande che risposte:
• Chi eresse i siti megalitici?
• Quando, in che epoca?
• Come fece?
• Perché? A quale fine?
Proveremo a rispondere a queste domande nel libro.
Il sospetto che si debbano retrodatare di migliaia di anni ci condurrebbe direttamente alla civiltà perduta, occidentale doc, di Atlantide.
Tolkien, di cui comincerò a parlare nel libro, parla di “complesso di Atlantide”, con cui bisogna fare i conti. Che ci piaccia o no, sotto pelle, sotto traccia, ancora risuonano – nelle cellule del nostro sangue di Europei Occidentali – le memorie di Atlantide.
L’idea è questa: colonie di Atlantide si spinsero a oriente – cioè nel nostro Occidente – e crearono i siti megalitici sopra elencati. Lasciarono traccia del loro antico Sapere presso i druidi e le druidesse, custodi del sacro presso i nativi europei – i nostri popoli neolitici e dell’età del rame, bronzo, fino all’arrivo dei popoli dell’Est; dalla fusione degli indoeuropei coi nativi europei nacquero invece i popoli recenti che conosciamo meglio: i Celti ad esempio, oppure i Romani, i Greci… Ma questa è Storia moderna.
Le domande che mi pongo son relative a mondi antichissimi. Orizzonti perduti direbbe Battiato.
La tradizione dei druidi e delle druidesse era custode di misteri relativi a:
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Gli elementi naturali
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Gli animali guida
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La connessione con le creature dell’Altromondo (elfi, fate, gnomi…)
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I luoghi sacri o di potere
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I momenti dell’anno (solstizi, equinozi e 4 feste “celtiche”)
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Le potenzialità magiche umane
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La vita e la morte
Analizzeremo nel dettaglio tutti questi punti nel libro.
Femminino sacro
La seconda parte del libro si occupa di geografia sacra, ecologia spirituale, luoghi di potere, genius loci, piccolo popolo. Cercheremo via via di condurre i lettori e le lettrici verso il tema dei portali dimensionali, vero mistero – a mio modo di sentire – dei siti megalitici.
Le tecnologie spirituali litiche, cioè edificate in pietra, potrebbero essere degli stargate con cui poter aprire – come indica la parola stessa, “cancelli per le stelle” – portali verso i Regni dell’Altrove (e, viceversa, per le creature dell’Altromondo, venire da noi).
Presto o tardi anche a livello scientifico si scopriranno le realtà dei portali dimensionali, dei worm holes (“buchi vermosi”), passaggi per gli Altrimondi.
Credere che esista solamente questa realtà in cui viviamo e ci identifichiamo (quel famoso 5% di cui sopra) è una prerogativa tipicamente nostra, di questa epoca contemporanea ateista materialista, in cui la religione massima, il dogmatismo più potente, è diventata la Dea Scienza. Sia ben chiaro: un vero Scienziato, tipo i grandi fisici quantistici del Novecento, Pauli su cui ho fatto la tesi insieme al suo carteggio con Jung e il principio della Sincronicità, Heisenberg, Einstein, Fermi… per non parlare di Tesla o Majorana, addentrandosi sempre più nei misteri della materia, immancabilmente scoprirono il “Tao della Fisica” (come fu definito in modo geniale il connubio Scienza/Spiritualità – libro pionieristico che consiglio a tutti e tutte), ipotizzarono le realtà parallele, i viaggi nel tempo, fiutarono ed indagarono cioè l’Altrove e l’Altromondo.
La Scienza vera si occupa tantissimo di questi temi. Per poterci addormentare e bollire come rane nel pentolone delle cose inutili, hanno invece interesse a farci credere che esista solo quello che impariamo da piccoli a vedere, sentire, toccare grazie al loro lavaggio del cervello. Il problema è che, quando siamo piccoli piccoli, incontriamo le creature dell’Altrove, abbiamo gli amici immaginari, facciamo sogni meravigliosi, esploriamo i regni dello stra-ordinario. Non è interesse del sistema che rimangano aperti quei Cancelli reali, ma invisibili.
Ritornare ad essere fanciulli vuole anche dire imparare a ricordare che esistono i regni dell’Altrove, il piccolo popolo (elfi, fate, gnomi…), le possibilità “altre”. La vita diventa assai più ricca, i colori più vividi, le esperienze più emozionanti.
È quello che ci insegnava il nostro Eroe moderno più straordinario: Gesù Cristo, una creatura di rara statura e spessore spirituale, saggezza e amore.
Provare a indagare il benedetto 95% è una prerogativa umana, una possibilità, una potenzialità, che ci rende a mio avviso più felici, più veri, più umani. Rinchiudersi nel mondo del 5%, credere che sia tutto lì quello che conta, è un ottimo modo per anestetizzarsi e vivacchiare, addormentarsi, perdere sostanzialmente tempo (il nostro bene più prezioso perché, a differenza degli elfi e spiriti di natura, noi siamo mortali – come direbbe Tolkien: abbiamo il dono della morte).
Frequenteremo poi altri mondi, probabilmente non saremo umani terrestri: approfittiamo pertanto di questa “incarnazione” per porci le domande fondamentali qui:
• Che cos’è la realtà?
• Che cos’è la Vita?
• Che cos’è la Morte?
• Esistono altri mondi?
• Altre creature?
• Esistono i regni invisibili (il 95%)?
• Come possiamo fare per contattarli?
Nel libro viaggeremo a spirale – cioè non in modo lineare iper razionale analitico, ma con metodo “intuitivo archetipico artistico” – alla ricerca delle risposte che condurranno ad altre domande.
Il viaggio stesso della vita in questa breve incarnazione terrestre, la ricerca che possiamo fare, l’evoluzione che ricerchiamo, sono i veri portali dimensionali da attraversare e indagare.
Le creature dell’Altrove e dell’Altromondo da sempre esistono e sono esistite. Non siamo soli. La vita è assai più ricca e misteriosa e affascinante di quello che crediamo. È una possibilità sublime, stupenda, questa incarnazione. Possiamo davvero fare esperienze indimenticabili.
Dalla notte dei tempi tutti i saggi e sapienti, iniziati, sciamani, a tutte le latitudini, cercano vie di accesso ai regni dell’Altrove, creano portali dimensionali per approdare al mare infinito del 95%.
Non rimaniamo solamente in questa piccola isola del 5%.
Esistono infiniti portali dimensionali a cui accedere e da attraversare. Nella conclusione del libro li analizzeremo. Ognuno varchi il portale a lui più congeniale.
Ritorniamo a Sognare, vale a dire a creare la nostra realtà a partire dalla nostra più profonda, intima, vera, Visione interiore. Soggettiva, personale, divina.
La parola stessa Gandalf significa – anche – questo. Possa l’antico druido ispirarci nel nostro cammino di Ricerca! Il potere dell’Immaginazione creativa, che avevamo da piccoli, possa rinascere in noi!
Questo il mio augurio che promana dal cuore bambino.
In passato, in alcuni circoli iniziatici, segreti, venivo chiamato Atreyu.
Chiudo con le sue parole che più di tutte risuonano, da sempre, in me.
Gmork: Sei uno sciocco e non sai un bel niente di Fantasia. È il mondo della fantasia umana. Ogni suo elemento, ogni sua creatura scaturisce dai sogni e dalle speranze dell’umanità e quindi Fantasia non può avere confini.
Atreyu: Perché Fantasia muore?
Gmork: Perché la gente ha rinunciato a sperare. E dimentica i propri sogni. Così il Nulla dilaga.
Atreyu: Che cos’è questo Nulla?!
Gmork: È il vuoto che ci circonda. È la disperazione che distrugge il mondo, e io ho fatto in modo di aiutarlo.
Atreyu: Ma perché?!
Gmork: Perché è più facile dominare chi non crede in niente. Ed è questo il modo più sicuro di conquistare il potere.
Atreyu: Chi sei veramente?
Gmork: Io sono il servo del Potere che si nasconde dietro il Nulla. Ho l’incarico di uccidere il solo in grado di fermare il Nulla. L’ho perso nelle paludi della Tristezza. Il suo nome era Atreyu.
Atreyu: Se tanto dobbiamo morire, preferisco morire lottando. Attaccami Gmork! Io sono Atreyu!
di Andrea Cogerino
Se volete approfondire l’argomento, potete leggere il libro “Geografia sacra e portali dimensionali”, di Gianluca Lamberti e Andrea Cogerino. Lo trovate nelle libreria di fiducia e nei grandi store on-line. Potete scegliere fra l’edizione con copertina morbida o rigida, oppure nel comodo eBook. Leggete qui la sinossi: