Mia madre diceva sempre: “scherza coi fanti, ma non scherzar coi santi”, per cui, col suo materno permetto, mi prendo la licenza poetica di paragona Gianluca Lamberti e i suoi tre ospiti di questa puntata (Gianmarco Landi, Paolo Borgognone e Davide Ramunno) ai quattro Cavalieri dell’Apocalisse. Nonostante l’epiteto possa suggerire qualcosa di spettrale e da “fine dei tempi”, la puntata è stata la fine del mondo per l’aspetto opposto: i 4 si sono divertiti e hanno fatto divertire anche gli spettatori, nonostante l’estrema profondità e urgenza dei temi trattati. Insomma, come si dice, la situazione è grave, ma non seria.

Giusto per darvi una rapidissima idea degli argomenti citati, la discussione ha spaziato dall’acqua ricavata da feci e urine alla carne sintetica, dai cambiamento climatico ai gretini woke (dai quali possa dio liberarci al più presto!), dai sieri a mRNA agli (come li ho soprannominati in qualche post recente) azz-ke-nazisti e ai figli di papà (per inciso, il padre della Schlein lavora alla Johns Hopkins University, la stessa che ha organizzato l’Evento 201). Ma non è finita qui. Gianmarco Landi ha esposto in modo che più chiaro non si poteva tutto il marciume della teoria gender, della quale mi sto occupando da anni e presto vi proporrò alcune letture mirate; si è poi discusso di alta finanza, servizi segreti e burattini, Di radical chicchismo e del principio di non contraddizione – ormai dimenticato.

Non sono mancati i cenni ai “DEMocratici americani (leggi pure Demoniaci) e Davide Ramunno ha ricordato l’importanza di studiare e capire i “vichiani” corsi e ricorsi storici, così tutti coloro che temono lo scoppio della terza guerra mondiale potranno rasserenarsi, sapendo che è già in atto e che probabilmente non arriverà nelle loro case, perché l’Italia è una serva utile e obbediente, e finché resterà tale, non avrà quasi nulla da temere. Ramunno ha ricordato le sincronicità tra Cernobyl, il Nord Stream 2 e il disastro in Ohio, Gianluca ha ricordato il film White Noise, che parla di un incidente ferroviario.

E poi Paolo Borgognone ha parlato della Meloni del 2014 e della sua mutazione Tolkeniana da Smigol a Gollum, perché esiste un’estetica della politica e una politica dell’estetica, e i nostri governanti le hanno disattese entrambe – tutti!

Ma nonostante tutto il degrado sociale in cui sguazza ormai il Bel Paese, la puntata è stata esilarante, forse allora è vero che seppelliremo tutti i problemi con una risata.

Buon ascolto

Stella Sophia Picarò

Un pensiero su “I Quattro dell’Apocalisse”

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