Ho conosciuto e amato il lavoro di Andrea Cionci quasi un paio d’anni fa, quando lo scrittore, giornalista e storico dell’arte ha dato alle stampe il Codice Ratzinger e Mauro Biglino l’ha invitato sul suo canale per discuterne assieme al latinista, professor Gian Matteo Corrias. Sono lieta di scriverne ora che anche Gianluca Lamberti ha avuto l’onore e il coraggio di ospitarlo sul canale Facciamo Finta Che.
Di Andrea Cionci colpisce a tutta prima l’umiltà, che caratterizza la sua scelta di non mostrarsi mai in volto, perché il protagonista di tutta la questione, come lui stesso premette in ogni intervista, non è lui, ma il Santo Padre, a.k.a. Joseph Ratzinger. Con l’occasione, se così si può dire, delle esequie del Pontefice Sommo (attenzione alla sequenza di questo sintagma, che si differenzia da “Sommo Pontefice” per motivi spiegati nell’intervista…) Cionci sta concedendo molte interviste con un solo e unico obiettivo: fermare l’evaporazione del cattolicesimo, come la definisce il suo amico e filosofo Diego Fusaro, e fare in modo che la richiesta di chiarezza da parte dei fedeli sia talmente forte che i prelati non possano rimanere sordi alle grida del gregge di credenti (qui intenso in modo positivo). Già, perché se il Vaticano ha potuto reprimere quei pochi sacerdoti che si sono posti delle domande (emblematico è il caso di Don Minutella), laddove crescesse il numero di quelli che s’interrogassero (e che, DIO VOGLIA!, disconoscessero Bergoglio), allora il clero non potrebbe più ignorare la situazione e finalmente qualche cardinale che si era riunito in conclave in quel fatidico marzo 2013 potrebbe persino dire (questo si augura Andrea Cionci): “basta così, chiariamo la questione una volta per tutte e dimostriamo che Bergoglio è il pontefice legittimo”. A quel punto la vexata queastio sarebbe facile da dirimere: qualsiasi canonista vedrebbe che Ratzinger non ha affatto abdicato, ma ha rinunciato solo al ministerium assegnatogli dai cardinali, trattenendo però il Munus, concessogli da Dio.
A chi ribattesse (pochi a dire il vero, perché, più che serie critiche, Cionci sta ricevendo solo il trattamento del silenzio o insulsi risolini di derisione e alzatine di spalle…) dicevo, a chi ribattesse che non si può cedere il ministerium (ossia “fare” il papa) senza rinunciare anche al munus (ossia “esser” papa) Cionci pazientemente spiega che invece sì, è previsto un caso in cui ciò può avvenire, ed è quello della sede impedita, che è proprio ciò che ha dichiarato il papa attraverso un raffinatissimo codice (il Codice Ratzinger, per l’appunto) fatto di geniali latinismi, dettagli delle ore canoniche, abiti talari e messe concelebrate “in unione con se stesso”.
Con grande rispetto, Andrea Cionci definisce il papa emerito il “Signore del Logos”, in contrapposizione a quell’altro, il “signore del pathos” (notate le minuscole), che “controlla le masse attraverso le emozioni, zucchero puro, che sta uccidendo di cancro il cattolicesimo” dice l’ospite, e io aggiungo che quest’affermazione trova riscontro sia a livello spirituale che fisiologico…
Dopo tutto, Bergoglio è il papa nero della “Misericordina”, è in odor di massoneria, infatti il suo culto delle varie madonne (di cui Biglino si è beato a farne l’elenco, con mio sommo godimento) prevede anche una certa “Maria che sciogli i nodi”, che s’ispira al rituale magico dei 9 nodi, che la Chiesa, a rigor di diritto canonico, dovrebbe quanto meno sconsigliare, se non addirittura condannare…
“Bergoglio è un ologramma di papa, un fantasma, un’illusione, perché esercita abusivamente il ministerium”. Il Boccaccio, fine teologo, avrebbe commentato così: “La questione parendo poscia insolubile, non fu toccata; perché dove il vero è creduto impossibile a ritrovarsi, molti saviamente, da’ teologi in fuori, stimano che non sia cosa necessaria né utile l’indagarlo”. Cit. Boccaccio, Vita di Dante. E invece Cionci la verità l’ha indagata eccome, oltre al libro, infatti, ha creato anche due chiarissimi documentari: Intelligenti Pauca (traducibile come “a buon intenditor poche parole”) e Dies Irae.[2]
Da parte mia non posso che consigliarvi di approfondire molto attentamente la questione, perché, come ha spesso ricordato anche Mauro Biglino, altro ospite storico del canale di Gianluca, dal Vaticano e dalla Bibbia dipendono molti più eventi e decisioni di quanti immaginiamo. Io stessa mi ci sono soffermata più volte, perché con una famiglia rigidamente cattolica e un fratello sacerdote, posso ben dire di aver mangiato cattolicesimo fin da prima di nascere… Solo che poi si fa indigestione e s’inizia a rigettare tutto, o quasi…
Oremus