Con questo articolo prenderemo in considerazione la musica massonica, che si è sviluppata nel XVIII°, XIX° e XX° secolo, ed in particolare andremo a conoscere gli autori che la composero. In fondo all’articolo è riportata un’ampia bibliografia per chi volesse approfondire l’argomento.
A molti sarà sorta la domanda: “Musica massonica? Perché, nelle logge si suona?”. La risposta è semplice: si, nelle Logge si suona, in particolari momenti, ad esempio durante il Rito di Iniziazione o durante il Rituale Funebre di un fratello. Ne consegue che nel XVIII° sec. diversi compositori massoni si profusero nel comporre opere dedicate a questi particolari momenti rituali. Vedremo di seguito gli autori con le rispettive opere massoniche.
Vi furono, anche, compositori particolarmente ecclettici che si profusero anche nel creare opere dedicate ad un pubblico profano, inserendo tutta una serie di riferimenti ai riti ed alla conoscenza massonica. Ciò avvenne soprattutto nella Germania di area luterana, questo perché nelle terre di religione cattolica, la censura ecclesiastica era molto attenta e ne avrebbe impedito la rappresentazione. Ciò derivava dalle Bolle Papali di divieto ai fedeli di associarsi alla Massoneria. La prima delle quali fu emessa da Papa Clemente XII nel 1738, seguita nel 1751 da una bolla di Papa Benedetto XIV poi seguite da altre che confermavano il divieto.
Vediamo ora i compositori, con le loro opere che propongono le tradizioni massoniche o che sono dedicate ai riti delle logge.
L’autore che più si profuse nel comporre opere massoniche fu Wolfgang Amadeus Mozart. Nacque a Salisburgo nel 1756, Libera Città Imperiale il cui principe era il vescovo locale, quindi località ove la Massoneria doveva vivere nell’ombra. Poiché le attività lavorative della famiglia, composta da musicisti, dipendevano quasi totalmente dal vescovado, la Massoneria fu evitata come la peste, sino a quando Mozart, ormai adulto e famoso si trasferì a Vienna, ove morì nel 1791. Mozart all’età di 28 anni, nel 1784, affascinato dagli ideali di “libertà, uguaglianza e fratellanza”, chiese l’adesione alla Loggia “Alla beneficenza”, che lo accolse e lo iniziò ai suoi riti misterici. Qui vi conobbe dei fratelli che divennero suoi amici per il resto della vita: Schikaneder, librettista, che collaborò strettamente con Mozart; il flautista Dhem ed il medico Mesmer, che divenne un caro amico. Mozart entrò in Massoneria proprio nel momento di massimo splendore in Europa dell’organizzazione, vi aderivano Principi, scienziati, musicisti, docenti, medici, ministri e militari. In questo ambiente stimolante, si assorbiva cultura e si godeva della libertà ritrovata dopo secoli e secoli di repressione ed oscurantismo.
Mozart fu affascinato dai riti e dai miti tramandati dalla Massoneria e compose diverse opere e composizioni, dedicandole alla Loggia a cui fu legato tutta la vita. Fra le sue opere ricordiamo: “Musica funebre massonica” K.477, “Adagio e fuga” K.546 e, soprattutto, il celebre “Flauto magico” K.620. In particolare quest’ultima opera è piena di simboli e riferimenti massonici, come il numero 3, le prove iniziatiche, la lotta fra la luce e le tenebre, l’importanza della saggezza e l’amore universale. Molto importante è la cantata in FA Maggiore per coro maschile “Latu ns mit geschlungen Handen” ossia “Prendiamoci per mano”, opera K.623a che è divenuta l’Inno Nazionale Austriaco. Quando vi è chiusura dei Lavori Rituali in Loggia, i massoni la intonavano come canto gioioso di fraternità. Fu ispirazione a Beethoven, per il suo “Inno alla Gioia”. Il testo parla di amore, lavoro, futuro e si conclude con la parola Luce. Ecco il testo: “Fratelli, prendiamoci per mano alla fine di questo Lavoro, con il sonoro fulgore della nostra gioia. Come questo luogo sacro, la nostra Catena racchiuda l’intero globo terracqueo. Con i nostri allegri canti rendiamo grazie al Creatore Onnipotente. La consacrazione è avvenuta, dunque deve terminare il lavoro, al quale abbiamo dedicato i nostri cuori. Sia sempre per ognuno di noi primo dovere il venerare la Virtù e l’Umanità, l’apprendere ed il praticare l’Amore per il prossimo. Sarà allora che da Oriente ad Occidente, dal Settentrione al Mezzogiorno, sull’essere umano brillerà la Luce”.
Mozart frequentò la sua Logga tutta la vita e quando viaggiava per lavoro, era ospite delle Logge di tutta Europa. Mozart mori nel 1791 a soli 35 anni. A differenza di quanto rappresentato nel noto film Amadeus, dedicato alla vita dell’autore, le sue spoglie non furono gettate nella fossa comune del cimitero di Vienna, ma dopo un rituale funebre massonico, vennero tumulate nel cimitero viennese con una lapide in cui erano evidenti i simboli massonici. Con il tempo la lapide fu rimossa ma le sue ossa non andarono disperse, ed in effetti nel XX° sec. fu fatto un approfondito studio accademico sul suo cranio, per cercare di comprendere se vi era un legame fra la sua conformazione ed il suo genio irraggiungibile.
Una curiosità. Divenuto massone, Mozart ne parlò con il padre Leopold (1719-1787), anche lui compositore e musicista. Il padre si convinse e fu iniziato presso la Loggia “Zur Wohltätigkeit” (“Alla beneficenza”) il 6 aprile 1785, alla presenza del figlio, raggiungendo in breve il grado di Maestro.
Anche se defunto da molti decenni, lo spirito di Mozart è ancora tormentato dal fanatismo religioso. Ad esempio, il 5 dicembre 2019 era stato organizzato un concerto mozartiano nella basilica fiorentina di Santa Croce, ma il Priore, il francescano padre Paolo Bocci si oppose con tutte le sue forze sino a far annullare il concerto, ritenendo assolutamente inopportuno suonare in chiesa il Requiem e l’Ave Verum, opere di un massone, per Bocci evidentemente uno scomunicato e non un genio della musica.
La Massoneria viennese è in possesso di un documento autografo di Mozart, nel quale il grande compositore afferma di aver ideato un “sistema simbolico musicale” che utilizzerà nelle sue composizioni.
Ludwig van Beethoven nacque a Bonn nel 1770 e morì a Vienna nel 1827. Benché gli archivi tedeschi siano andati perduti, e quindi non vi sia la prova certa, sappiamo da scritti privati che Beethoven fu introdotto in Massoneria dall’amico Wegeler. Inoltre il violinista Kark Holz, amico intimo di Beethoven, nel 1852 scrisse al musicografo (trascrittore di musica) Otto Jahn: “Beethoven è stato massone, ma non fu più attivo negli ultimi anni”, ossia aveva richiesto di essere “posto in sonno”, ciò fu dovuto sicuramente alla sordità che lo perseguitava. Inoltre Beethoven fu molto amico con altri massoni, quali Haydn, Salieri e Schikaneder.
Beethoven scrisse più opere massoniche, quali l’adagio “7° quatuor” da cui, affermano gli esperti, traspare una profonda conoscenza massonica, essendo il “settimo quarto” derivante dalla simbologia della Scuola Pitagorica. Quindi scrisse “Marche Maçonnique” nota anche come “Marcia in Si Bemolle”, utilizzata per l’ingresso e l’uscita rituale dal Tempio Massonico. Infine, conosciamo Opferlied, ossia “Canto del Sacrificio”, per voce e pianoforte; lo presentò a Vienna ad un convegno massonico, pare alla presenza di Mozart stesso. Il testo, altamente simbolico, fu scritto dal poeta Matthison ed evoca il sacrificio delle antiche religioni, scomparse contro la loro volontà, oltre il simbolismo dei quattro elementi, tipici dell’apprendimento del Primo Grado (Apprendista), ma il brano più noto come essere impregnato di simbologia massonica è il famoso “Inno alla Gioia” inserito nella Nona Sinfonia.
Georg Friedrich Händel nacque ad Halle in Sassonia (Germania) nel 1685 e morì a Londra nel 1759. Fu compositore prima tedesco e poi nel 1712 su trasferì a Londra e fu naturalizzato inglese con il nome di George Frideric (o Frederick) Handel, del periodo barocco. Compose l’opera “Messia” con evidenti riferimenti massonici; il libretto fu scritto dal massone A. Pope.
Nicolò Paganini nacque a Genova nel 1782 e morì a Nizza nel 1840. Entrò in Massoneria nel 1808, quando aveva 26 anni. Ottenne l’iniziazione nella Loggia “La Concordia” di Genova, dove raggiunse il grado di Maestro. Il suo continuo viaggiare in Europa, lo portò ad essere membro della Loggia “Le nove Muse” di Londra e la Loggia “Les Amis Réunis” di Parigi. Vengono considerate opere massoniche “Capriccio nr 5”, “Capriccio nr 24” per solo violino, Opera 1 in A Minor, “Rondò allegro Spiritoso” per violino, “Concerto nr 2” per violino in B Minor Opera 7.
Il genio di Paganini e la sua prolificità in campo musicale lo fecero apprezzare in tutta Europa; compose anche musica massonica, ossia musica ispirata ai principi e ai simboli della massoneria. Per esempio, nel 1808 scrisse le musiche per l’inno massonico che fu eseguito in occasione dell’incontro di amicizia tra il Grande Oriente d’Italia, che aveva sede a Milano, e il Grande Oriente di Francia. Il testo dell’inno fu scritto dal fratello Vincenzo Lancetti, Grande Oratore del Grande Oriente d’Italia.
Un altro famoso compositore massone fu Franz Joseph Haydn. Nacque a Rohrau (Austria) nel 1732 e morì a Vienna nel 1809. Il compositore austriaco era contemporaneo di Mozart e quando quest’ultimo giunse a Vienna, si conobbero nel 1781 e divennero amici. Mozart considerava Haydn come maestro (di musica) ed ispiratore, cosicché compose brani per quartetti ad archi e li dedicò ad Haydn. Secondo una lettera fra i due compositori del 1784, fu proprio Haydn a presentare Mozart in Massoneria ed a farlo accettare. Haydn fu iniziato presso la Loggia “Alla vera amicizia” di Vienna, alla presenza di Mozart stesso. Haydn compose due opere che presentano chiari riferimenti massonici: “La Creazione” e “Le Stagioni”, ove sono chiaramente presenti il numero 3, il triangolo e l’occhio “onniveggente”, che in realtà è l’occhio del Dio Egizio Ra; inoltre scrisse nove sinfonie per la Societé Olympique, che organizzava concerti massonici a Parigi; in queste nove opere sono trasmessi messaggi esoterici tratti dalla tradizione massonica.
Incerta è la questione inerente a Johann Sebastian Bach se fosse un massone. Nacque ad Eisenbach nel 1685 e morì a Lipsia nel 1750. Il fatto che fosse profondamente religioso, forse, era una buona motivazione per rimanere fuori dalle logge, anche se lui era un devoto Luterano e non Cattolico, quindi il divieto papale non lo interessava. Ciò nonostante vi sono studiosi che vedono nelle sue opere l’inserimento di numeri simbolici e rappresentazioni geometriche, come nel “Canone permutativo a sei voci” e nel “Contrappunto a specchio”. Inoltre viene sottolineata la sua visione cosmica ed universale della musica, come espressione dell’armonia divina. Noi possiamo far notare che Bach poteva conoscere nozioni massoniche, ma che queste non sono un’esclusiva della Massoneria, pertanto il compositore poteva aver utilizzato certi concetti senza averli appresi in loggia. Oppure faceva parte di una loggia “spuria”, cioè non legata ad una grande organizzazione, e pertanto non sapremo mai se fosse stato massone o meno.
Bach donò la sua opera “Offerta Musicale” al Re di Prussia, e massone, Federico II. Bach aveva l’abitudine di apporre al termine dei suoi spartiti la sigla “S.D.G.”, acronimo “Soli Deo Gloria” ossia “Alla sola gloria di Dio”. Immediatamente taluni associarono alla sigla presente nei templi massonici “A.G.D.G.A.D.U.”, acronimo di “Alla Gloria del Grande Architetto dell’Universo”, associando così i due significati, ma non è così, nei templi massonici tedeschi la vi è scritto “Z.R.v.A.B.a.W.”, acronimo di “Zum Ruhm von Allmächtige Baumeister aller Welten”, ossia “Alla gloria dell’Onnipotente di tutti i Mondi”, benché il significato sia il medesimo, Bach lo scriveva in latino mentre nel mondo Massonico è nella lingua del luogo, non possiamo dire che sia una prova, specialmente conoscendo la profonda religiosità di Bach.
Bach ebbe molti figli e diversi praticarono l’arte del padre. Johann Christian Bach nacque a Lipsia nel 1735, trasferitosi a Londra, vi morì nel 1782 in povertà in quanto il suo amministratore gli aveva depredato tutto il patrimonio. Fu musicista, eccellente suonatore vi viola, e compositore; fu prescelto come Maestro di Musica della Regina Charlotte. Fu iniziato alla Massoneria e fu elevato al grado di Maestro nel 1778 in una Loggia di Londra. Una curiosità, nel 1777 vinse una causa contro tale Longman; la sentenza fece giurisprudenza per la legislazione inglese in merito al Copyright, nel caso specifico in merito agli spartiti musicali.
Franz Liszt nacque a Raiding (Austria) nel 1811 in una famiglia ungherese e quindi fu battezzato Ferenc Liszt, e morì a Bayeruth (Germania) nel 1886. Fu compositore, pianista, direttore d’orchestra e organista del periodo romantico. È nota la sua convinta adesione alla Massoneria a cui diede il suo entusiasta appoggio per attività laiche e politiche. Fu iniziato nella Loggia “Zur Eingkeit”, ossia All’Unità di Francoforte su Meno nel 1841. Fu elevato al grado di Maestro presso la Loggia “Zur Eintracht”, ossia All’Armonia di Berlino. Gli esperti non individuano riferimenti massonici nelle sue opere, ad esclusione della composizione “La Campanella” che ha chiari riferimenti massonici. Nel 1865 Liszt prese i voti da Terziario Francescano e fu nominato Canonico della Cattedrale di Albano Laziale (Roma), assumendo il titolo di Abate, anche se non corretto in quanto non possibile per un titolare di Ordini Minori. Una curiosità, la figlia Cosima sposò Richard Wagner.
Giacomo Puccini nacque a Lucca nel 1858 e morì a Bruxelles nel 1924. Famoso compositore italiano di successo, aderì alla Massoneria. Gli esperti non riconoscono nelle sue opere traccia della tradizione massonica.
Hector Louis Berlioz nacque a La Côte-Saint-André (Francia) nel 1803 e morì a Parigi nel 1869. Fu compositore di successo del periodo romantico. Fu amico di Franz Liszt, Fryderyck Chopin e conobbe Richard Wagner e Johann Strauss. Aderì alla Massoneria, ma gli esperti non individuano riferimenti alla tradizione massonica nelle sue opere.
Johan Julius Christian Sibelius, noto come Jean Sibelius, nacque ad Hämeenlinna (Finlandia) nel 1865 e morì a Järvenpää presso Helsinki nel 1957. Fu un compositore attivo nel passaggio fra il tardo Romanticismo ed il Modernismo. Fu aderente alla Massoneria entrando a far parte della Loggia “Suomi nr 1” assumendo il servizio di Grande Organista della Gran Loggia di Finlandia. Compose nove brani musicali riuniti in una raccolta dal titolo “Musica Massonica Rituale”.
George Gershwin nacque a Brooklyn (New York) nel 1898 e morì ad Hollywood (Los Angeles) nel 1937. Fu compositore, pianista e direttore d’Orchestra. Aderì alla Massoneria e compose la nota opera “Rhapsody in Blue”, ossia Rapsodia in blu, nel 1924, in cui vengono individuati elementi di tradizione massonica.
Antonio Salieri, nacque a Legnago (Verona) nel 1750 e morì a Vienna nel 1825. Nel citato film Amadeus viene presentato come nemico di Mozart, addirittura che sia stato lui ad uccidere o far uccidere Mozart. Mentre nella realtà furono amici. La diceria nacque dal fatto che durante la lunga malattia, che portò Salieri alla morte, questi ebbe a dire di aver “provocato” la morte di Mozart, senza specificarne il contesto. Il compositore italiano scrisse opere con conclamata simbologia massonica, come “La grotta di Trofonio” e “Axur, re d’Ormus”, in cui sono ben rappresentati il tempio, il labirinto e la fratellanza.
Luigi Maria Cherubini nacque a Firenze nel 1760 e morì a Parigi nel 1842. Scrisse opere come “Lodoïska” e “Les deux journées“, in cui celebrava i temi della rivoluzione francese e della resistenza all’oppressione. Rivoluzione francese ideata e guidata da massoni. Fu membro della Loggia “Saint Jean de Palestrine” del Grande Oriente di Francia. Occorre notare che la Loggia era dedicata a Giovanni Pierluigi da Palestrina, un compositore del XVI° sec., ma questi non fu mai alzato agli altari, quindi come mai era indicato come “santo” proprio dalla Massoneria anticlericale? Per il fatto che nel XVIII° sec. stava nascendo quella corrente filosofica che vedeva con favore la creazione di una religione laica, dedicata alla Dea Ragione, quindi la “santità” era dettata non da motivi teologici, ma dalle qualità umane.
Christoph Willibald Gluck, nacque ad Erasbach (Baviera) nel 1714 e morì a Vienna nel 1787. Compositore innovatore nella struttura delle opere, scrisse opere come “Orfeo ed Euridice” e “Ifigenia in Tauride“, in cui rappresentava le prove iniziatiche e la ricerca della luce. Delle vere trasposizioni artistiche dei concetti base della Massoneria.
Jean-Philippe Rameau nacque a Digione nel 1683 e morì a Parigi nel 1764. Compositore del periodo barocco, scrisse opere come “Zoroastro” e “Le temple de la gloire“, in cui esaltava i valori della ragione e della tolleranza. Ragione e Tolleranza sono concetti basilari nella Massoneria. La Massoneria considera l’opera “Zoroastro” come uno dei massimi tentativi di portare ai profani la conoscenza, tramite l’arte musicale, dei fondamenti massonici, al pari del Flauto Magico di Mozart.
Niccolò Piccinni nacque a Bari nel 1728 e morì a Passy (Francia) nel 1800. Compositore del periodo classico, che scrisse opere come “Didone abbandonata” e “Atys“, in cui esprimeva il suo ideale di libertà e di riforma sociale. Idee propagandate dalla Massoneria durante la Rivoluzione Francese. Ciò nonostante fu invitato a Parigi dalla Regina Maria Antonietta. Durante il lungo periodo di permanenza a Parigi, Piccinni fu iniziato presso la Loggia “Le Nove Sorelle”.
Gaspare Spontini nacque a Maiolati (Ancona) nel 1774 e vi morì nel 1851. Compositore del periodo romantico, scrisse opere come “La vestale” e “Olympie“, in cui evocava le antiche civiltà e i loro misteri e la composizione “Notturno Concertante” con riferimenti alla simbologia massonica. Nel 1803 Spontini si trasferì a Parigi e nel 1807 compose l’opera “La Vestale” e nel 1819 compose “Olympie”, in cui sono evidenti i riferimenti alle tradizioni della cultura classica ed alla tradizione massonica. Ricevette grandi onori da parte del massone Napoleone e poi da Re Luigi XVIII dopo la Restaurazione. Venne iniziato presso la Loggia “L’Age d’Or” di Parigi.
Friederich Heinrich Himmel nacque a Treuenbrietzen (Germania) nel 1765 e morì a Berlino nel 1814. Fu massone e fu chiamato a corte a Berlino dal Re di Prussia Federico Guglielmo II, che lo nominò Maestro di Cappella. Il Re era un grande ammiratore dei compositori Boccherini e Mozart, oltre al giovane Beethoven, che godevano del mecenatismo del Re. Himmel fu compositore, ma dalle sue opere non traspare la simbologia massonica.
François Giroust nacque a Parigi nel 1737 e morì a Versailles nel 1797. Fu precoce compositore ed amico di Rameau. Nel 1777, a 40 anni, fu iniziato alla Massoneria, nel 1784 aderì alla Loggia “Patriottisme”. Divenuto amico del fratello massone François-Félix Nogaret, Ministro della Casa Reale, che introdusse Giroust a corte. Nel 1780 ebbe a citare l’ideale massonico della fratellanza, nell’affermazione: “Tous les hommes sont frères” (Tutti gli uomini sono fratelli), nel suo poema lirico “Irruption de l’Océan dans la partie du Globe appelée aujourd’hui la Méditerranée”. Quindi scrisse opere di chiara impostazione massonica: “Le déluge”, una cantata funebre massonica e diversi inni rivoluzionari, patriottici e repubblicani di chiaro appoggio alla Rivoluzione Francese. Con lo scoppio della Rivoluzione, abbandonò la Corte e riunì in una orchestra gli ex-musicisti reali e si mise a disposizione del nuovo governo rivoluzionario. A questo punto si profuse nella composizione degli inni rivoluzionari, quali “Hymne des Versailles” composto per l’inaugurazione dei busti di Marat e Peletier, manifestazione che avvenne il 4 novembre del 1793.
Henri Joseph Taskin nato nel 1779 e morto nel 1832. Nipote di Pascal Joseph Taskin, produttore di cembali, fu introdotto alla corte di Versailles. Fu pianista, compositore, insegnate ed editore musicale. Sappiamo che nel 1810 faceva parte della Loggia “Les Elèves de la Nature” e nel 1833 della Loggia “Tollerance”. Divenne Grande Ufficiale del Grande Oriente di Francia e raggiunse il 33° grado; fu “Conduttore Musicale” nelle logge e Maestro Venerabile della Loggia “Les Frères Unis Inséparables”. Scrisse 3 opere e numerose composizioni massoniche, scritte fra il 1814 ed il 1841, i cui spartiti sono giunti a noi tramite l’archivio della Loggia “Fratelli Uniti Inseparabili”. Vediamo ora alcune di queste opere: “Cantata”, per il rito funebre massonico, con il testo scritto dal massone e Ministro Félix Nogaret; “Inno al Grande Architetto dell’Universo” per pianoforte e due voci; “Inno Massonico per la Festa di San Giovanni”, per arpa e pianoforte; “I tre cavalieri bernesi”, per voce e pianoforte; “Canto di Gioia”, dialogo fra un Maestro Venerabile ed un Neofita, per voce e pianoforte; “Il codice dei Massoni, ovvero le nove virtù”, per voce e pianoforte; “Cantata per la Festa”, per la festa della Loggia dei Fratelli Uniti, per tre voci e pianoforte; “Cantata per Rito Funebre Massonico”, per tre voci e vari strumenti; “Inno per l’Inverno di San Giovanni”, per voce e pianoforte; “Inno alla Massoneria”, per coro e pianoforte; “Cantata per San Giovanni dell’Estate”; “Cantata per la Festa dell’Ultima Cena”, per voce e pianoforte; “Beneficenza” scritta per la Loggia “Philadelphique”, per voce e pianoforte; “Invocazione alla Filantropia”, per tre voci e strumenti e “La Salute di Jeanne” per la festa del solstizio d’estate, per voce e pianoforte;
Louis Spohr, o Ludwig Spohr, nacque a Braunschweig (Germania) nel 1784 e morì a Kassel (Germania) nel 1859. Fu compositore, violinista e direttore d’orchestra. È noto per aver inventato la mentoniera, quel supporto presente nei violini, atto ad appoggiarvi il mento per rendere più stabile la presa. Fu Massone ma non conosciamo opere che ne lascino trasparire l’essenza.
Duke Ellington, il cui vero nome era Edward Kennedy Ellington, nacque a Washington (USA) nel 1899 e morì a New York nel 1974. Fu direttore l’orchestra, compositore e pianista. È nota la sua affiliazione alla Massoneria, fu membro della Loggia “Acatia D.C.” affiliata alla Massoneria “Price Hall”, ossia l’organizzazione massonica riservata alle persone di colore; raggiunse il 32° grado nel Rito Scozzese Antico e Accettato. In ambiente massonico è noto il suo brano “I’m beginning to see the light”, ossia “Sto cominciando a vedere la luce”, con evidenti riferimenti all’iniziazione massonica di un profano.
Nat King Cole, pseudonimo di Nathaniel Adams Coles, nacque a Montgomery (Alabama – USA) nel 1919 e morì a Santa Monica (California -USA) nel 1965. Fu membro della Loggia “Thomas Waller nr 49” della Massoneria Prince Hall. Fu cantante, pianista, autore e attore cinematografico. Compose la canzone “Smile”, ossia Sorriso, con riferimenti massonici; in effetti fu scritta assieme al fratello Sir Charles Spencer Chaplin, il noto attore Charlie Chaplin.
John Philip Sousa nacque a Washington (USA) nel 1854 e morì a Reading (Pennsylvania) nel 1932. Fu compositore e direttore di Banda Musicale Militare. Fu soprannominato “The March King”, ossia il Re delle Marce, intese come marce militari, grazie alla sua prolificità e apprezzamento delle sue composizioni. Fu anche inventore del Sousafono, strumento musicale derivato dal Basso Tuba. Fu iniziato, nel 1881, nella loggia “Hiram” di Washington, raggiunse il 33° grado del Rito di York e del rito Shrine. Pubblicò diverse composizioni massoniche quali “The Crusader”, il crociato, per la tradizione neo-templare del Rito di York e “The Double Eagle”, ossia l’aquila bicefala, per il Rito Scozzese, che lo assunse come inno per il 33° grado. Compose anche “The Liberty Bell”, ossia “La campana della Libertà”, un chiaro riferimento alla Rivoluzione Americana, ossia la guerra di indipendenza che portò alla creazione degli Stati Uniti, guerra organizzata e guidata dalla Massoneria.
Jacques-Christophe Naudot nacque a Parigi nel 1690 e vi morì nel 1762, fu flautista e compositore. Entrò in Massoneria nel 1737 e nel 1740 fu arrestato ed incarcerato per la sua appartenenza alla Massoneria, in quanto organizzazione che intendeva “Sovvertire l’ordinamento dello Stato”. Fu rinchiuso nella prigione di For-l’Évêque. Non sappiamo quanto durò la detenzione. Sappiamo che fu nominato musicista della Loggia con la seguente annotazione nel Registro: “il venerabile maestro Cousteau ha proposto ai fratelli, da parte del venerabilissimo maestro duca di Villeroy, di nominare il fratello Naudot sovrintendente della musica della loggia, avendo il detto Naudot eseguito la marcia dei massoni di sua composizione. Tutti i fratelli hanno dato il loro voto per affidargli la cura della nostra musica; i fratelli musicisti sono stati consultati”. Questa “Marcia dei Massoni” non fu l’unica sua opera massonica, in quanto sappiamo che nel 1743 dedicò al Gran Maestro Conte di Clermont una intera raccolta di opere massoniche.
Domenico Guaccero nacque a Palo del Colle (Bari) nel 1927 e morì a Roma nel 1984, fu un compositore. Aderì alla Massoneria e nel 1965 pubblicò la composizione “Pentalfa” per quartetto e tastiera. Si tratta di un’opera dedicata al simbolo pitagorico presente in tutte le Logge del mondo.
Franco Alfano nacque a Napoli nel 1875 e morì a Sanremo (Imperia) nel 1954. Fu apprezzato compositore e divenne noto per aver completato, nel 1926, l’opera Turandot di Puccini, rimasta incompiuta per la morte del compositore toscano. Alfano fu iniziato in una Loggia di Napoli, poi, con il suo trasferimento a Sanremo aderì alla Loggia Giuseppe Mazzini di Sanremo. Fu anche membro del Rito Scozzese Antico e Accettato ove raggiunse il 33° grado. Gli esperti riconoscono nella composizione “La Rosa Parodi”, divertimento per orchestra e pianoforte del 1961, dei chiari riferimenti massonici. Nel 1904 pubblicò l’opera “Risurrezione” con il testo che prese spunto dall’omonimo romanzo di Lev Tolstoj, c’è anche da notare che la resurrezione è anche la parte centrale del rito di conferimento del 3° grado, quello di Maestro.
Charles Wakefield Cadman nacque a Johnstown (Pennsylvania – USA) nel 1881 e vi morì nel 1946. Fu compositore, critico musicale e giornalista. Aderì alla Massoneria e scrisse due composizioni di chiara imposizione massonica: “Before Sunrise”, ossia “Prima dell’alba” e “At Dawning”, ossia “All’Alba”. Gli esperti musicali riconoscono tradizioni massoniche anche nell’opera “Euterpe”, una opera ambientata nel classicismo, ove si narra la vicenda di Euterpe, figlia di Zeus e della Musa Mnemosine. Euterpe divenne Musa della Musica e della Poesia Lirica.
Quanto presentato non è l’elenco completo di musicisti e compositori massoni, per avere una vision completa, fare riferimento alla bibliografia.
Per concludere vi riporto il contenuto di un disco del 1970 pubblicato dalla Grande Lodge de France dal titolo “Musique Rituelles Maçonnique au XVIII° Siècle”. Roger J. V. Cotte dirige l’orchestra Groupement Rituel d’Instrument à vent ed il coro Le Musicientres de Paris.
Soprano: Ana Maria Miranda. Piano: Christian Ivaldi. Basso: René Terrasson. Tenore: Schuyler Hamilton. Tenore: Pierre Gianotti. Recitante: André Lacombe. Pianoforte: Jean Ver Hasselt
I brani sono:
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François Giroust (1738-1799)
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Rituel Maçonnique Funèbre
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Wolfang Amadeus Mozart (1756-1791)
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Gesellenreise – K.468
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Lasst uns mit Geschlungen Händen – K.623
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O heiliges band der freundschaft – K.148
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Cantate “Dir, seele des weltalls” – K.429
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Petite cantate allemande “Die ihr des unermesslichen weltalls schöpfer ehrt” – K.619
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Ludwig van Beethoven (1770-1827)
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Marche Maçonnique
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Opferlied
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Friederich Heinrich Himmel (1765-1814)
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Maurerlid – en l’honneur du Roi Frédéric Guillaume III de Preusse
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Henri Joseph Taskin (1779-1852)
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Marche Maçonnique funèbre
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Letture sull’argomento
Di Marco Enrico De Graya
Bibliografia
https://www.godtremari.it/massoni-che-si-sono-distinti-nel-mondo-della-musica/
https://www.gldirs.it/it_IT/tradizione/artisti/musicamassonica
https://it.wikipedia.org/wiki/Categoria:Massoni
https://www.gldirs.it/it_IT/tradizione/artisti/musicamassonica
http://www.akhenaton.org/Pagine%20Web/Musica%20Massonica.html https://freimaurerei.ch/it/musica-e-massoneria/
https://www.godtremari.it/massoni-che-si-sono-distinti-nel-mondo-della-musica/
http://mvmm.org/m/docs/taskin.html
https://www.collegio-brixia.com/musicamassonica
https://www.godtremari.it/massoni-che-si-sono-distinti-nel-mondo-della-musica/
Grazie prof De Graya
L’ascolto e la seguo sono tutti gli argomenti e tutte le sue parole veramente preziosi per me
Grazie
Ciao Giulia,
Grazie … se ti interessa l’argomento, ho già consegnato un articolo con l’analisi del “Canto degli italiani”, ossia dell’Inno Nazionale o Fratelli d’Italia.
Ciao