L’America del Nord ospita alcune delle più enigmatiche formazioni geomorfologiche del pianeta. Tra queste, gli Scabland del Columbia Plateau, i Drumlin disseminati in tutto il nord degli Stati Uniti e le Carolina Bays della costa orientale rappresentano un mistero che ha affascinato geologi e ricercatori per decenni. In questo testo voglio allinearci agli studiosi che hanno suggerito che queste formazioni non siano semplici prodotti di processi geologici ordinari, ma piuttosto la conseguenza di un evento catastrofico: l’impatto cosmico che ha sciolto la calotta glaciale della Laurentide, un tempo presente in Canada e nella parte settentrionale degli odierni Stati Uniti.

Calotta glaciale sopra il continente del Nord America nel Dryas Recente

Gli Scabland del Columbia Plateau, nello stato di Washington, sono un terreno brullo e scavato, caratterizzato da profondi canali e canyon.

Immagine delle Scabland

Per anni, i geologi hanno dibattuto sulla loro origine, ma oggi appare chiaro che queste caratteristiche siano il risultato di enormi inondazioni catastrofiche. Secondo questa ipotesi, le inondazioni sarebbero state innescate dalla fusione improvvisa di grandi quantità di ghiaccio della calotta Laurentide, causata dal calore generato dall’impatto di un corpo celeste dello sciame delle Tauridi. Questo impatto avrebbe scatenato una serie di eventi a catena, liberando immense quantità di acqua che, precipitando a valle, hanno scolpito il paesaggio degli Scabland. L’enorme portata e la velocità delle inondazioni spiegano la natura peculiare e brusca di queste formazioni, che difficilmente potrebbero essere attribuite a processi glaciali o fluviali più lenti.

I Drumlin sono colline allungate, spesso presenti in gruppi, che si trovano principalmente nelle regioni settentrionali degli Stati Uniti e del Canada. Tradizionalmente, si è pensato che fossero il risultato del movimento dei ghiacciai, che hanno modellato i detriti sottostanti in queste forme allungate. Tuttavia, l’ipotesi dell’impatto cosmico offre una spiegazione più convincente.

Esempio di Drumlin

Il calore intenso generato dall’impatto avrebbe infatti causato una fusione rapida e massiccia della calotta glaciale, generando enormi correnti di acqua e detriti sotto i ghiacciai. Questi flussi turbolenti avrebbero poi modellato i Drumlin nel loro aspetto caratteristico, suggerendo che la loro formazione non sia stata un processo lento e graduale, ma piuttosto il risultato di un evento catastrofico e improvviso.

Le Carolina Bays, presenti lungo la costa orientale degli Stati Uniti, sono depressioni ellittiche che hanno suscitato grande interesse tra i ricercatori.

Esempio di Carolina Bays

Estensione del fenomeno sulla costa orientale degli U.S.A.

La loro distribuzione e la forma caratteristica hanno portato molti a ipotizzare che si tratti di crateri da impatto. Gli studi di Antonio Zamorra supportano l’idea che queste formazioni siano il risultato di impatti secondari, frammenti generati da un corpo celeste che, dopo aver colpito la calotta glaciale della Laurentide, ha formato una pioggia di detriti, tra cui iceberg di molti chilometri, creando questi crateri lungo la costa orientale.

Zamorra ha dimostrato che la direzione e l’orientamento delle Carolina Bays sono coerenti con un’origine cosmica, legata a un evento di impatto catastrofico. Secondo la sua ricerca, le Carolina Bays non possono essere spiegate unicamente da processi geologici convenzionali come l’erosione o le attività glaciali, ma sono piuttosto testimonianze di un evento cosmico che ha scosso l’intero continente.

Altri esempi di Carolina Bays

Combinando le evidenze degli Scabland, dei Drumlin e delle Carolina Bays, emerge un quadro chiaro: un impatto cosmico è il fattore scatenante che ha rimodellato gran parte del paesaggio nordamericano. L’ipotesi dell’impatto offre una spiegazione unificata per la rapida fusione della calotta glaciale della Laurentide e la formazione di queste strutture geomorfologiche uniche.

Questa teoria non è solo suggestiva, ma si basa su una crescente mole di evidenze, inclusi i depositi di microtectiti e altri materiali che possono essere collegati a un impatto cosmico. Inoltre, i modelli computerizzati che simulano un tale evento supportano l’idea che la forza dell’impatto e il successivo scioglimento glaciale potrebbero aver generato le inondazioni catastrofiche e i processi geomorfologici osservati.

Quindi questi tre esempi non sono semplicemente curiosità geologiche; sono prove tangibili di un cataclisma cosmico che ha profondamente influenzato la storia del nostro pianeta. Gli studi continuano, ma è sempre più evidente che l’impatto cosmico che ha sciolto la calotta glaciale della Laurentide abbia lasciato un’impronta indelebile sul paesaggio nordamericano, scolpendo queste formazioni così particolari e misteriose.

di Davide Baroni

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