Questa settimana si rinnova l’appuntamento con gli articoli giunti in redazione dagli amici di Facciamo Finta Che, in particolare approfondiremo la storia dello Spartito del diavolo, un brano legato alla maledizione dell’abbazia di Lucedio, edificio che si trova a Trino Vercellese, in provincia di Vercelli.
Una leggenda narra che nel 1684 il diavolo fu evocato presso l’abbazia. Tale evocazione sarebbe avvenuta per opera di streghe o da parte di alcuni degli stessi monaci che volevano imitare re Salomone. Il diavolo, però, ad un certo punto sfuggì al controllo degli incantatori e cominciò a fare danni, possedendo suore e monaci, che finirono per fare cose indicibili per indurre le persone ad adorare Satana.
Questa storia andò avanti per cento anni, finché Papa Pio VI non mandò a Lucedio un potente esorcista che rinchiuse il diavolo nella cripta della chiesa abbaziale, fece chiudere l’abbazia e mandò i monaci liberati in un altro monastero. Tuttavia il diavolo era molto potente e non si riusciva a tenerlo a freno. Otto monaci pii e non posseduti dal demonio si sacrificarono e i loro corpi mummificati furono disposti in cerchio a guardia della cripta della chiesa. Ciò non bastò ancora e allora l’esorcista compose un brano musicale: il già citato Spartito del diavolo.
Il brano in questione era palindromo e poteva essere suonato da sinistra a destra, dall’alto verso il basso e al contrario. Suonando il brano normalmente, il sigillo che teneva il diavolo nella sua prigione si rinforzava, ma se suonato al contrario il diavolo sarebbe uscito e avrebbe ripreso a fare danni.
Il brano fu cercato per lungo tempo e nel 1999 fu trovato uno spartito dipinto in un affresco di una chiesa abbandonata non lontana dall’abbazia, il santuario della Madonna delle Vigne. Dopo vari studi, fu scoperto che tale brano possedeva proprio tutte le caratteristiche sopra descritte. Dunque, se venisse davvero suonato alla rovescia, lo Spartito del diavolo evocherebbe nuovamente il maligno, mentre se fosse suonato normalmente la protezione aumenterebbe? Prendendo spunto da questa vicenda, sarebbe interessante approfondire la questione riguardante le frequenze, discorso più volte affrontato nelle puntate di Facciamo Finta Che. Forse anche lo Spartito del diavolo potrebbe avere delle frequenze particolari in grado di influenzare le persone o (per chi ci crede) di evocare il diavolo se fosse suonato alla rovescia?
Sappiamo che ogni suono “vibra” e si trova in una determinata frequenza, quest’ultima in grado di avere un’influenza sulla mente delle persone. Come sappiamo, ne parla anche la fisica quantistica. Guarda caso, la musica può veicolare dei messaggi a seconda di com’è scritta, letta e suonata. Questi messaggi entrano nelle menti degli ascoltatori addentrandosi nel loro inconscio. Tutto questo potrebbe finire per essere un gioco pericoloso? Direi di sì. In effetti, un messaggio distruttivo nell’inconscio ad un certo punto potrebbe manifestarsi come una bomba ad orologeria e la persona che ha quel messaggio nella mente potrebbe essere indotta a commettere atti gravi contro sé stessa e contro gli altri. Ricordiamo, per esempio, i messaggi subliminali e i loro scopi.
In conclusione, sicuramente il tema della musica e delle frequenze merita di essere trattato e approfondito, soprattutto visti anche i tempi attuali. A buon intenditor bastano poche parole…
di Antonio Gabriele Fucilone
- Per rimanere collegati alla tematica delle frequenze, vi consigliamo di rivedere la puntata di Facciamo Finta Che intitolata “Radionica: la forza costituente della Matrix”.