Come detto nell’incipit del precedente articolo “Anticipazioni epocali, uova aliene e scappati di casa”, la vicenda degli esseri tridattili che hanno vissuto migliaia di anni fa sulla pampa di Nazca sta facendo da spartiacque. Come un faro nella notte, questa storia illumina a sufficienza per farci capire da che parte stanno i veri studiosi, gli scienziati e i ricercatori, gli autentici giornalisti e informatori e da che parte stanno invece i saccenti dogmatici disinformatori, quelli che vanno a braccetto coi fact checker.
La serata della seconda udienza al Parlamento del Messico, un mese fa, ha scavato un fossato incolmabile tra le due parti. Per capirlo basta guardare negli occhi il prof. Zuñiga, mentre dichiara al mondo da un palco che piú istituzionale non si puó: “Siamo un’Universitá piccola, ma abbiamo un cuore grande: qualunque ricercatore e scienziato (con le credenziali a posto) che voglia venire a studiare le mummie di Nazca é il benvenuto. Di piú: abbiamo bisogno di voi, del vostro aiuto”.
Per chi si fosse perso questo accorato appello alla comunitá scientifica mondiale, lo puó trovare in un video doppiato in italiano sul mio canale, insieme al pronunciamento ufficiale dell’Univeristá di Ica coi risultati di quattro anni di studi approfonditi sulle famose mummie tridattili.
Ormai nessuno puó continuare a fingere di non sapere dell’invito ad andare a studiare le mummie insieme al gruppo di ricercatori che ha confermato le ricerche iniziate dall’Instituto Inkarri di Cuzco, e proseguite da gruppi di lavoro di quattro continenti: l’Universitá di Ica ribadisce che questi esseri sono biologici e che hanno vissuto, respirato e camminato sulla pampa di Nazca. Eppure i disinformatori e i fact checker hanno fatto gli struzzi per tutti questi anni, con la testa sotto terra e il culo per aria, fingendo di non sapere.
Sì, perché sono quattro anni, cioé da quando questa Universitá peruviana ha ricevuto in custodia alcuni dei corpi non umani disseccati, che il gruppo di coraggiosi professori sta invitando qualunque universitá, e anche scienziati singoli, ad aggiungersi alle ricerche. Insomma non esattamente da ieri.
L’appello alla comunità scientifica internazionale era stato lanciato piú volte, sempre da palchi istituzionali, anche perché le ricerche sono solo agli inizi e -giova ripeterlo ancora- c’é tanto bisogno di aiuto. Come detto, alcuni gruppi di lavoro hanno risposto all’appello, ma troppi dalla parte dell’accademia hanno fatto finta di non sentire.
Da italiano viene da chiedersi: ma possibile che dal nostro Paese, che a ragione si vanta della propria gloriosa storia di ingegno ed arte, ancora nessuna Universitá si sia fatta avanti per offrire i propri servigi alla ricerca della veritá sulla storia antica del pianeta? Non per slancio altruistico? Nemmeno per sete di sapere? E neppure per vana gloria?
Eppure questo pugno di ricercatori avanguardisti ci raccontano di aver anteposto la veritá ad ogni forma di coercizione subita, e che hanno dovuto persino mettere mano alle proprie tasche per poter eseguire gli esami necessari a capire se queste mummie fossero esseri reali, biologici, organici come alla fine é risultato.
L’Universitá di Ica diversi anni fa aveva anche esposto al pubblico i corpi disseccati degli esseri di Nazca, durante una mostra concomitante col congresso internazionale di ricerca tenuto presso la stessa universitá. Purtroppo al momento non é invece piú possibile vedere i corpi che sono custoditi in Perú dall’istituzione univeristaria. Risulta difficile comprendere il motivo di una tale forma di censura culturale, ma questi purtroppo sono i fatti e dobbiamo prenderne nota. E se vi pare assurdo tutto questo, sedetevi comodi e preparate i pop corn perché il resto della vicenda sembra la trama di un film dei fratelli Coen.
In effetti ora é fatto persino divieto agli stessi ricercatori di poter continuare le ricerche direttamente sulle mummie, che nonostante ben sei tentativi di sequestro falliti da parte del Ministero della Cultura, sono tuttora custoditi ancora nell’Universitá, ma che sono stati posti sotto sigilli dallo stesso ente governativo.
Ma perché questi tentativi di sequestro? E perché i sigilli? I ricercatori ci hanno spiegato il loro punto di vista sui motivi di questa situazione tragicomica durante le interviste che abbiamo doppiato in italiano e di cui trovate i link a fine articolo. Gli studiosi hanno dovuto subire accuse che rasentano l’assurdo, o forse addirittura lo superano
sentendo quanto ci racconta il giornalista peruviano Jois Mantilla nel corso dell’intervista esclusiva che
ci ha rilasciato.
Dice Mantilla: “Hanno accusato i professori di essere dei profanatori di tombe! L’accusa è insensata: tutti sanno che non sono loro ad aver trovato i corpi”. Insomma a quanto ci viene spiegato, l’accusa sarebbe del tutto assurda poiché completamente falsa. Ci sarebbe da ridere, se non ci fosse da piangere. “Ma ora il processo é terminato” – ci spiega il giornalista – “e i professori non sono stati incriminati, quindi dovrebbero archiviarlo, e ci si dovrebbe aspettare che nei prossimi giorni o nelle prossime settimane l’ambiente che protegge le mummie possa essere di nuovo abilitato affinché i ricercatori tornino a studiarle.”
Naturalmente gli studi sono comunque continuati grazie alla mole di informazioni giá accumulate con gli esami effettuati nel corso di ormai sette anni: radiografie e tomografie computerizzate, carbonio 14, esami del DNA, perizie tecniche e legali. Ricerche che continuano invece su altri corpi sia in Perú da parte dell’Istituto Inkarri, come ci aveva preannunciato Edward Valenzuela, che all’estero in diversi paesi. Studi che hanno portato ai risultati perlomeno sorprendenti annunciati al mondo dal palco del Parlamento del Messico.
Sono ritrovamenti che hanno del clamoroso, che avrebbero meritato titoli a nove colonne sui principali quotidiani del mondo, e invece il mainstream fa ancora lo struzzo di fronte a scoperte scientifiche che hanno del sensazionale. Era giá noto da tempo che le mummie sono esseri disseccati non umani di specie sconosciute alla scienza, che hanno vissuto a Nazca. Peró sono state portate ulteriori prove del fatto, e sono stati approfonditi gli studi in modo sorprendente.
Il biologo dott. José Rios ci aveva anticipato che tramite nuovi esami del DNA era stato confermato il fatto che l’esemplare della specie Jamin Palpanensis battezzato Maria sarebbe un ibrido. Ebbene il 7 novembre scorso é stato rivelato che questo essere presenta ben 4 DNA differenti: quelli di due scimmie, ossia il Bonovo e lo Scimpanzé (che giova ricordare che migliaia di anni fa, come oggi, non vivevano in America), quello di Homo Sapiens, e un quarto DNA sconosciuto. Queste ultime informazioni genetiche ignote sono probabilmente la causa della tridattilia in questo esemplare. E sarebbero anche il motivo del cranio, e del cervello di dimensioni fortemente superiori a quelle del Sapiens. La notizia di per sé avrebbe dovuto aprire tutti i telegiornali del pianeta come una bomba, e invece nulla.
Chi era stato in grado di creare un tale ibrido migliaia di anni fa? Un ibrido che in natura non é possibile realizzare, e che neppure oggi é possibile produrre in laboratorio, per quanto ci é dato sapere. Ci si aspettavano queste domande dai giornalisti di tutti i continenti. Invece abbiamo avuto il silenzio. Non é quantomeno strano?
“Eppure 1800 anni fa c’era un laboratorio nel pressi di Nazca in grado di farlo”, sottolinea Mantilla.
Mentre Edward Valenzuela ci ha ricordato che, in base alle sue ricerche, i toponimi della zona riecheggiano proprio la presenza di questo ancestrale laboratoio tecnologico impossibile, troppo avanzato per la scienza contemporanea. E sempre Valenzuela, dell’Istituto Inkarri, ci aveva anticipato che queste razze di ibridi potrebbero essere almeno cinque, una delle quali di giganti, mentre un’altra é stata poi presentata alla seconda udienza messicana. Questo ibrido sembrerebbe avere delle piccole ali, sorprendentemente, o forse dei corni o degli uncini sulle schiena.
Aspettiamoci nuove sorprese perché anche i ricercatori ci confermano che sono state esposte solo una piccola parte delle novitá che verranno.
Come se non bastasse, i nuovi esami hanno portato gli studiosi a calcolare che la capacitá cranica dell’ibrido creato in laboratorio di nome Maria é addirittura il 30% superiore a quella dell’Homo Sapiens. Sappiamo per certo che la mummia non è umana, per questi ultimi risultati, ma anche a seguito di una pletora di precedenti esami tomografici, del Dna e di approfondite perizie legali. Ed é altrettanto sicuro che il cranio allungato non é stato modificato con pratiche o tecniche legate a rituali di allungamento del cranio, che sono esistite nell’antico passato umano e sopravvivono tuttora in certe zone del pianeta.
É interessante quanto ci suggerisce il giornalista Jois Mantilla: tra tutta la massa di crani lunghi non umani presenti nei vari musei del Perú, delle Americhe e forse del mondo, Maria potrebbe essere il primo caso noto in cui il cranio non umano allungato é attaccato al proprio corpo. Se verificata, questa notizia meriterebbe da sola i riflettori del mondo e il visibilio dell’accademia archeologica internazionale, invece cala un indegno silenzio su scoperte scientifiche che potrebbero rivoluzionare il nostro passato e il nostro futuro.
Se tutto ció non fosse sufficiente, alla seconda udienza del Parlamento del Messico sono state portate ulteriori incredibili scoperte tecnologiche che riguardano gli impianti metallici trovati sulle mummie di Nazca, che la maggiora parte di questi esseri utilizzava nel corso della propria vita biologica.
I ricercatori ci fanno sapere che gli impianti differiscono tra loro sia per composizione materica che per utilizzo. Alcuni di questi innesti tecnologici lasciano supporre che il loro fine fosse di aiuto al sistema scheletrico dell’individuo, probabilmente danneggiato per l’anzianità o per malattie. Altri impianti pare potessero avere la funzione di fornire nutrimenti essenziali per il corpo dei tridattili. La presenza di osmio ed ulteriori dettagli tecnologici, lascia pensare ad alcuni ricercatori che altri impianti avessero possibili usi a fini di comunicazione e di localizzazione, o del piú fantascientico trasporto chissá come quando e dove.
Insomma ci troviamo di fronte a tecnologie sconosciute e storicamente inammissibili, almeno secondo la storiografia ufficiale, e ad oggi di difficilissima interpretazione da parte della scienza contemporanea.
Chi ha prodotto questi impianti “impossibili”? Per quale motivo questi esseri avrebbero necessitato di un tale supporto sia nutrizionale che di sostegno al loro impianto scheletrico? Per il fatto di essere alieni? Per provenire dalle profonditá di Terra-Gaia come potrebbero far pensare le leggende e i racconti locali, oppure per arrivare dalle stelle, o da altri mondi o dimensioni? Fantasticare é lecito, o forse doveroso, almeno finché il nostro sviluppo scientifico non saprá darci delle risposte certe su tutte queste domande. Sempre che queste risposte arrivino, nei lunghissimi tempi che necessitará il nostro attuale livello scientifico per fornircele.
Di certo ci vorrá molto meno tempo per far accettare la veritá sulle mummie di Nazca alle masse. Secondo Jois Mantilla cambierá idea anche quella parte accademica che per ora rifiuta di confrontarsi con chi le mummie le ha studiate davvero. “È solo qiuestione di tempo” -dice il giornalista- “ed é un processo normale: prima negavano, poi prendevano in giro, ora siamo giá alla fase successiva: quella del riconoscimento. Fra poco gli studiosi piú scettici cominceranno a cambiare idea ed inizierá la fase dell’accettazione”.
E poi anche le persone piú timorose, piú refrattarie a guardare in faccia la realtá dovranno rendersene conto. “Che gli piaccia o meno si troveranno la veritá sugli esseri tridattili bella e scritta nei libri dei loro figli.”
Di ROBERTO VENTURINO
- Video di ROBERTO VENTURINO con intervista doppiata in italiano a Jois Mantilla
dal titolo: “MUMMIE NAZCA – JOIS MANTILLA Seconda udienza Messico”
- Video di ROBERTO VENTURINO con intervista doppiata in italiano a Edward Valenzuela Gil
dal titolo: “TRIDATTILI NAZCA – EDWARD VALENZUELA ISTITUTO INKARRI”
- Video di ROBERTO VENTURINO con doppiati in italiano l’appello del Professor Zuñiga e il pronunciamento dell’Universitá di Ica dal titolo: “APPELLO alla COMUNITÀ SCIENTIFICA – MUMMIE DI NAZCA SECONDA UDIENZA PARL. MESSICO
- Video di ROBERTO VENTURINO con intervista doppiata in italiano al biologo DOTT. JOSÈ RIOS dal titolo: “MUMMIE NAZCA – DOTT. JOSÈ RIOS”
- Video di approfonimento con ROBERTO VENTURINO e NICOLA BIZZI su “FacciamoFintaChe” dal titolo: “MUMMIE ALIENE: LA GRANDE RIVELAZIONE”
[…] Gio IBRIDI ALIENI E TECNOLOGIE IMPOSSIBILI di ROBERTO VENTURINO Link: https://facciamofintache.com/2023/12/08/alieni-tecnologie-venturino/ […]