Dopo il rapporto del Pentagono americano del giugno 2021, il tema UFO è tornato prepotentemente alla ribalta. Sono molti i silenzi su questo argomento che da sempre divide l’opinione pubblica. Proprio per questo voglio tornare indietro di quasi settant’anni, al 1954 quando, sopra lo stadio di Firenze, 10.000 persone avvistarono contemporaneamente alcuni oggetti volanti non identificati. Non racconterò la storia dal mio punto di vista, ma lascerò la parola ai giornali dell’epoca, riprendendo la cronaca di alcuni quotidiani che ben delinearono le emozioni vissute in quell’anno ricco di avvistamenti. Quello di Firenze fu solo la punta dell’iceberg delle decine di avvistamenti che si ebbero in tutta Italia.

Ma veniamo alla cronaca di quel giorno ripresa da un quotidiano locale. Era il 27 ottobre 1954. Allo Stadio comunale di Firenze, di fronte ad oltre 10.000 spettatori, si stava disputando l’incontro Fiorentina-Pistoiese [partita infrasettimanale del campionato “De Martino”, dedicato a riserve e giovani dei campionati di Serie A e di Serie B e che può essere considerato il progenitore dell’attuale campionato Primavera]. Improvvisamente, l’attenzione dei tifosi fu attirata da due minuscoli oggetti volanti di singolare lucentezza che attraversavano a grande velocità il cielo sopra lo stadio. Anche i giocatori si fermarono e si misero a osservare il fenomeno. A quel punto l’arbitro sospese la partita. I due oggetti erano rotondi e di un grigio metallico; erano formati da una corona circolare esterna che girava vorticosamente intorno al proprio asse, formato dalla parte centrale di colore più chiaro. A un certo punto, il primo oggetto si fermò l’aria, pur continuando il movimento rotatorio, mentre l’altro proseguì il cammino, diminuendo così la distanza che li separava e arrestandosi a sua volta sulla verticale della torre dello stadio. Il primo oggetto riprese a muoversi, procedendo a scatti e a zig-zag raggiungendo il compagno. Dopo qualche minuto di sosta, entrambi ripartirono attraversando lentamente il cielo dello stadio per poi accelerare in direzione Fiesole (verso nord); ad un tratto invertirono rapidamente la rotta, riattraversarono lo stadio in tutta la sua lunghezza e si diressero ad altissima velocità verso sud, scomparendo alla vista delle persone. Questo fenomeno durò per più di cinque minuti, al termine del quale la partita di calcio riprese regolarmente, anche se per una mezz’ora circa, caddero sopra lo stadio, a mo’ di nevicata, dei filamenti di uno sconosciuto materiale biancastro e appiccicoso, battezzati poi dalla stampa dell’epoca col nome di bambagia silicea o capelli d’angelo.”

Uno studente universitario, Alfredo Iacopozzi, che aveva assistito al passaggio degli strani oggetti volanti non identificati, ebbe la prontezza di raccogliere un frammento di questo materiale, che a contatto con il calore della mano si disgregava velocemente, e di metterlo dentro un contenitore, riuscendo così a portarlo all’Istituto di Chimica Analitica dell’Università di Firenze per farlo analizzare dal professore Giovanni Canneri.

Vediamo un altro estratto ripreso sempre dai giornali dell’epoca che riguarda l’analisi della bambagia silicea.

È stato fatto prima un esame microscopico e quindi un esame spettrografico. La sostanza filiforme raccolta è stata posta sull’elettrodo dello spettrografo ed è stata riscaldata sul “becco di Bunsen” e portata alla fusione. Una parte, risultata organica, si è combusta ed è volatilizzata; una parte inorganica invece è rimasta come residuo. L’elettrodo con sopra il residuo è stato posto dentro lo spettrografo e tra questo elettrodo e l’altro è stato fatto scoccare l’arco elettrico e fotografato lo spettro emesso dalla sostanza incandescente. È stata fatta anche la prova cosiddetta “a scintilla” e fotografato il conseguente spettro. Sviluppata la pellicola e posta sull’apparecchio di lettura, dal confronto con gli spettri prima fotografati e lo spettro campione sono stati rilevati gli elementi della sostanza che si voleva analizzare.”

Il quotidiano riporta per esteso il risultato dell’analisi:

Sostanza a struttura fibrosa, con notevole resistenza meccanica alla trazione e alla torsione. Al riscaldamento imbrunisce lasciando un residuo fusibile e trasparente. Il residuo fusibile spettrograficamente mostra contenere prevalentemente: Boro, Silicio, Calcio e Magnesio. Sostanza a struttura macromolecolare probabilmente filiforme. In linea puramente ipotetica, la sostanza esaminata nella scala microchimica potrebbe essere: un vetro boro-silicico.

Come ho già accennato all’inizio dell’articolo, furono molti gli avvistamenti durante quella giornata e ce ne furono molti anche nei giorni precedenti e in quelli successivi.

Riporto un altro articolo relativo di quel giorno riguardante la città di Prato.

Nelle prime ore pomeridiane centinaia di persone hanno affermato di aver visto i famosi oggetti, in special modo gli abitanti di Piazza Mercatale, di Piazza S. Marco. È stata una voce lanciata da alcune persone che hanno fatto raggruppare nella piazza una folla numerosa; nel cielo si distinguevano benissimo alcuni “dischi” a forma di pallone leggermente bislungo che, a un certo momento, si sono diretti velocemente verso Firenze. Nello stesso istante, in diverse località della città, si sono viste le stesse apparizioni. Abbiamo parlato con alcune persone che sono state protagoniste della scena. In Piazza Mercatale ci hanno dichiarato di aver visto due “dischi”, uno in direzione del campanile della nuova chiesa di San Bartolomeo e un altro in direzione della “Retaia”. I due oggetti, di un colore bianco quasi diafano, poco dopo sono scomparsi in direzione di Firenze. Altri cittadini di Prato ci hanno dichiarato di aver visto due “dischi”, uno vicino all’altro, che viaggiavano a velocità notevolissima. Una interessante descrizione c’è l’ha data un ragazzo di Calenzano che lavora in una officina di Prato. Egli ha per lungo tempo osservato attentamente i due oggetti bianchi a forma oblunga, come i famosi “sigari” che hanno sostato nel cielo poi, improvvisamente, quasi roteando su se stessi, sono partiti scomparendo dal suo sguardo in men che non si dica. La sua versione è stata confermata da diverse signore che abitano nella piazza e da numerosi frequentatori del bar “Cini” e del bar “Sport”. Sta di fatto che centinaia di persone hanno visto i famosi dischi e non può certo trattarsi di un caso di illusione collettiva quantunque non si possa accertare l’origine e la specie degli strani oggetti. C’è anzi chi li ha visti con il cannocchiale ed assicura che si tratta di oggetti a forma ovoidale, che hanno nella parte posteriore una specie di cabina con numerose finestrelle. Molta pubblicità hanno suscitato le apparizioni di “dischi” e molte discussioni si sono protratte fino a tarda sera.”

Quel giorno lo stesso accade nella città di Siena, come riporta un altro articolo dell’epoca.

A Siena il fenomeno assume le stesse caratteristiche osservate a Firenze. I dischi, i sigari, le sfere passano a corti intervalli. Tutti hanno modo di osservarli. E c’è, cosa interessantissima, una pioggia di bambagia finissima lasciata precipitare da questi strani oggetti che se ne vanno a velocità considerevole verso sud. Presso la stazione ferroviaria s’è radunata addirittura la folla: ciascuno vuol vedere la “Bambagia silicea”. Si tratta di filamenti sottilissimi come ragnatele o fiocchi lievi e candidi come neve. Sembra cotone ma è sostanza friabile che si dissolve al calore della mano che la tocca o del terreno. Continua a cadere lenta per due ore dopo il passaggio di tutti i dischi apparsi nella giornata. Tra coloro che hanno osservato il fenomeno dapprincipio il Capostazione. È stato il primo ad avvistare gli strani oggetti volanti e a dare l’allarme. Li ha contati tutti, erano 11 complessivamente. Tre dischi viaggiavano in perfetta formazione, come se stessero effettuando evoluzioni. Furono moltissimi i testimoni qualificati.”

Nei giorni successivi alla famosa partita, questo fenomeno si verificò in molte altre città: Roma, Montevarchi, Arezzo, Perugia, Modena, persino in Sicilia, a Gela e in molte altre zone.

Tra le ipotesi per spiegare la presenza dei filamenti molta eco ebbe quella legata al fenomeno del ballooning, l’effetto mongolfiera, una tecnica di migrazione aerea messa in atto da alcune specie di ragni. Questi, attraverso le proprie ghiandole sericigene, producono lunghi filamenti biancastri che formano istantaneamente una grande tela triangolare che funge da paracadute, aggrappati alla quale riescono a librarsi in aria e spostarsi in volo anche per migliaia di chilometri, sfruttando le correnti d’aria e i campi elettrici della Terra. Il ragno si dirige verso la cima di una pianta o di qualunque punto elevato, alzando la parte inferiore dell’addome, emette un corpuscolo di seta liquida. Questa si indurisce man mano che esce. Quando il filo è abbastanza lungo per sostenere il ragno, questo lascia il suo appiglio e vola nell’aria. Il singolo filo è molto sottile e scarsamente visibile ma quando si intreccia con altri fili, è molto più facile da vedere e appare robusto ed elastico.

Il periodo della migrazione di questi ragni, sostengono quelli del CICAP, coincide con quello in cui avvennero gli avvistamenti di Firenze. Il fenomeno era pressoché ignoto all’epoca; è stato in seguito spiegato e documentato, anche con riprese e analisi chimiche. Il metodo usato dagli aracnidi è quello “aerostatico”.

Perché non può ritenersi valida questa opzione molto fantasiosa?

Prima cosa la seta dei ragni non scompare a contatto con il calore della mano. Il filo del ragno non può sciogliersi, perché non è soggetto all’azione del calore. Ma l’elemento fondamentale che smentisce questa ipotesi è la composizione chimica del filamento. Mentre le analisi del Professor Canneri parlano di Calcio, Boro, Silicio e Magnesio, la tela dei ragni è composta principalmente da due proteine, Fibroina e Sericina, quindi non sono presenti gli elementi risultati dall’analisi fatta all’Università.

Correttamente un membro del CICAP in un suo articolo scrive:

La tela di ragno non contiene gli elementi chimici che Canneri mise in evidenza con la sua analisi e inoltre non ha la caratteristica di disgregarsi durante la caduta o al contatto.”

Ma sempre il CICAP avrebbe trovato una nuova spiegazione:

C’è però un altro materiale, prodotto questa volta dall’uomo, che ha proprio tutte le caratteristiche della bambagia silicea sia dal punto di vista chimico che della sua modifica di stato durante la caduta, si chiama chaff. Il chaff è un materiale che fu progettato per scopi militari verso la fine degli anni ‘30 come contromisura aerea per confondere i radar nemici. Una volta espulso in volo e disperso in forma di nuvola dall’aeroplano che vuole ingannare l’avversario, il chaff genera un’onda elettromagnetica di riflesso che il radar nemico visualizza come se fosse il vero bersaglio da attaccare e colpire. La sua composizione chimica è assolutamente sovrapponibile a quella ottenuta da Canneri nel 1954 e, inoltre, il comportamento che ha è proprio quello di disgregarsi durante la caduta dal cielo e polverizzarsi al contatto, esattamente come avvenne a Firenze. Ma se la bambagia silicea era chaff, allora gli UFO che videro migliaia di testimoni potrebbero essere stati aerei militari. È questa un’ipotesi plausibile? Certamente sì, nel passato situazioni analoghe a quella di Firenze con avvistamenti di UFO e ricaduta di strano materiale, poi rivelatosi chaff, sono già avvenute portando a identificare gli UFO come aeroplani militari in esercitazione. Cosa avvenne dunque nei cieli di Firenze mercoledì 27 ottobre 1954? Con ragionevole certezza su Firenze erano in volo degli aeroplani militari che durante la loro esercitazione dispersero chaff che ricadde al suolo. E così potrebbe sicuramente concludersi la nostra ricerca, ma vogliamo aggiungere un’ultima ciliegina sulla torta. È veramente possibile che ci fossero degli aeroplani militari in esercitazione in quel periodo proprio in quella zona d’Italia? Sicuramente sì, ad esempio nel porto di Livorno in quel periodo era attraccata la portaerei americana USS Lake Champlain (CV-39), con lo squadrone di aeroplani militari VF-84 Sidewinders, che proprio dal 21 al 27 ottobre del 1954 si esercitarono nei cieli italiani. Ebbene sì, proprio il 27 ottobre del 1954. Desiderate conoscere a questo punto i nomi dei piloti che dispersero chaff su Firenze? Fino a questo dettaglio non sono ancora arrivato, teniamo però conto che questi ultimi dati hanno solo il modesto obiettivo di mostrare che sulle nostre teste hanno volato (e volano) per esercitazione degli aeroplani militari, che possono quindi generare avvistamenti ufologici e disperdere chaff. Che poi fossero proprio i VF-84 Sidewinders in attracco a Livorno la causa degli avvistamenti fiorentini per ora non ne ho la certezza, ma ad ogni modo mi accontento di aver proposto una soluzione a un caso che fino ad oggi è sempre stato dichiarato aperto e irrisolto da tutti gli studiosi che se ne sono interessati. Accetterà questa identificazione la comunità degli ufologi?”

Per il CICAP quindi non c’è alcun mistero, tutto risolto grazie ai chaff.

Ma è proprio così o è un’indagine insufficiente?

Dopo aver letto l’ipotesi chaff, mi sono venuti molti dubbi, che esplico in alcuni punti:

1. Oltre alla presenza della portaerei americana, il CICAP è in possesso di documenti che attestino l’esercitazione militare sopra la città di Firenze con utilizzo di chaff per test radar? Non basta la presenza della nave a dimostrare che questi ci siano stato veramente.

2. Come scrive Emilio Acunzo nel suo blog: “I giornali dell’epoca non riportano alcuna esercitazione con utilizzo di chaff. Su Firenze sorvolò un quadrimotore alle ore 14:30 circa e un reattore alle ore 16, in voli di routine.” Se è vero che i militari non informano i giornalisti per le esercitazioni, è altrettanto vero che queste vengono fatte sopra il mare e non sopra le città, sia per la salute dei cittadini che per questioni di segretezza.

3. Lo stesso CICAP ci informa che l’esercitazione sarebbe durata più giorni, dal 21 al 27 ottobre del 1954. Allora come classificare la presenza di bambagia silicea con presenza di UFO, a Firenze e in altre città, il 29 ottobre e nei giorni e mesi seguenti? Il CICAP è a conoscenza di altre esercitazioni militari? Se sì perché parla di esercitazioni solo dal 21 al 27 ottobre?

4. Se erano esercitazioni americane con aerei partiti dalla portaerei di Livorno, come mai altri avvistamenti avvennero nei giorni seguenti anche in altre zone d’Italia? Ne cito solo alcuni: Roma, Siena, Arezzo, Grosseto, Perugia e persino a Gela, in Sicilia. Molti con la presenza di bambagia silicea.

5. Possibile che tutti abbiano scambiato degli aerei militari per dischi volanti? Sono forse stati colpiti da un’allucinazione collettiva?

Io non so cosa accadde veramente il 27 ottobre 1954 sopra lo stadio di Firenze. Non posso dire se furono dischi volanti o aerei militari, ma credo che le certezze fino ad oggi professate vadano prese con il beneficio del dubbio. Seguo sempre le indagini del CICAP con molto interesse, ma questa volta la loro analisi non mi ha convinto per niente.

Aspettando nuovi sviluppi, resto con i miei dubbi e continuo le ricerche su quanto è accaduto.

Come ricostruì il pittore Molino, sulla “Domenica del Corriere” l’apparizione di un’astronave su Roma il 17 settembre 1954. Fonti: L’Aviazione di altri pianeti opera fra di noi. Alberto Perego

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Disegno tratto da:http://gazzettafannews.it/calcio/serie-a/fiorentina/ufo-su-firenze-quel-fiorentina-pistoieseg

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La Nazione 28-10-1954

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L’analisi eseguita dal Prof.Giovanni Canneri il 27 ottobre 1954 come riportato da “La Nazione”

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La Nazione 28-10-1954

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La Nazione Italiana 29 ottobre 1954

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Fonti: Il Giornale del Mattino del 24 Novembre 54

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Illustrazione di Silvio Neri rappresentante l’avvistamento di Ufo sullo stadio di Firenze nel 1954

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di Davide Baroni

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