GREGGE E POTERE – IL NUOVO LIBRO ERETICO DI MARCO DELLA LUNA
Marco Della Luna già da molti anni scrive saggi fondamentali nei quali indaga con coraggio, competenza e determinazione (e aggiungerei sprezzo del pericolo) le dinamiche del potere, sia politico che economico, e il vero volto del “sistema”, di quella matrix onnipervasiva che ci circonda e permea le nostre vite, mettendone a nudo i fondamenti, i meccanismi e – soprattutto – le finalità. A lui si devono fondamentali denunce su temi scottanti quali la corruzione della magistratura e dei mass media, il signoraggio bancario, la predazione delle risorse, la finanziarizzazione della società e la demolizione di qualsiasi residuo di sovranità da parte di regimi (in primis quelli europei e quello statunitense) che si ammantano di democrazia mentre sono in realtà delle bieche oligarchie, serve di inconfessabili volontà superiori, che consolidano il proprio potere a scapito degli interessi dei propri sudditi-cittadini e in spregio ai più basilari principî del diritto.
Nell’ultimo triennio, in conseguenza del colpo di stato globale che, con il pretesto di uno pseudo-virus in realtà mai isolato e la connivenza della maggior parte degli stati, ha sospeso i diritti costituzionali di miliardi di esseri umani con lockdown, “distanziamento sociale” e inaudite restrizioni e limitazioni della libertà, demolendo sistematicamente l’economa a tappe controllate, il contributo di Marco Della Luna si è rivelato fondamentale per spiegare agli ignari cittadini cosa stava realmente accadendo. Con i suoi innumerevoli interventi video e sui social network, con i suoi articoli e le sue conferenze, ha aperto gli occhi sempre a più persone su come il Nuovo Ordine Mondiale stesse ormai mostrando il suo vero volto e i suoi piani di controllo sociale, la sua deriva orwelliana e totalitaria, la sua volontà di reprimere ogni dissenso e i suoi palesi intenti eugenetici e genocidi. Ma, soprattutto, ci ha dimostrato come l’intera classe politica, non solo italiana ma occidentale nel suo complesso – dai più piccoli amministratori locali fino ai capi di stato -, sia da considerarsi del tutto priva di alcuna autonomia decisionale, totalmente eterodiretta e asservita a una volontà superiore che controlla le istituzioni, l’economia, l’informazione, la cultura e la “scienza”, non che complice di un deliberato piano genocida e depopolatorio (e che come tale, quindi, non meriti più alcuna legittimazione).
Nel 2020, infatti, le oligarchie che governano la stragrande maggioranza delle nazioni dell’Occidente si sono tolte la maschera, mostrando al mondo intero la loro effettiva natura e le loro intenzioni, il loro volto più repressivo, antidemocratico e autoritario. E Marco tutto questo ce lo aveva già preannunciato con anni di anticipo nel suo straordinario saggio Oligarchia per popoli superflui, non un saggio protetico, ma oggettivo, basato su un’attenta analisi delle dinamiche di certi poteri oligarchici che dominano la nostra società. Ma, obiettivamente parlando, non tutti sono oggi in grado di comprendere e recepire nella sua interezza il contenuto ed il messaggio di saggi così complessi. Ed è da questa constatazione che è nata l’idea di Gregge e Potere: una raccolta di aforismi, come Marco li ha definiti, ma che forse sarebbe meglio definire pensieri e riflessioni di un Uomo Libero. Pensieri e riflessioni che mi richiamano alla mente quelli di un grande personaggio del passato, l’Imperatore Marco Aurelio, che, con arguzia, semplicità e in maniera diretta, seppe denunciare con forza i mali della società del suo tempo, la corruzione morale e i limiti del potere.
Il sottotitolo di questa raccolta di pensieri e riflessioni è chiaro e emblematico: “Il Libretto Rosso delle Pecore Nere”. Molti dei lettori forse ricorderanno il celebre Libretto Rosso di Mao Tse-Tung, una simile raccolta di pensieri e riflessioni che, nel bene e nel male, costituì un riferimento politico e ideologico di almeno due generazioni. Ma i contenuti di Gregge e Potere sono ovviamente diversi e rispecchiano decisamente i tempi in cui viviamo. Però, al pari di quel celebre Libretto Rosso di cinquant’anni fa, sono potenzialmente in grado di raggiungere, con semplicità ed in maniera diretta ed incisiva, un numero considerevole di persone e portarle alla riflessione.
In uno dei suoi “aforismi” Marco scrive testualmente: «Nella prima metà della mia vita ho conosciuto una società sostanzialmente libera, non sorvegliata, non intercettata, non obbligata ad allinearsi, dove la gente non doveva spiegare dove andava e che cosa faceva con i suoi soldi. I giovani non hanno cognizione di questo, del cambiamento». E, in un altro, si lascia andare a questa considerazione: «Aforismi sulla fine della civiltà. Fine della civiltà? Obietterete che già molte volte, iniziando con l’ignoto autore del cosiddetto Dialogo del suicida con la sua anima risalente circa al 1750 avanti Cristo, è stata preannunciata al fine della civiltà, e invece la civiltà c’è ancora, peggiore che mai. Fallace annunzio: molte civiltà sono finite, e nuove sono sorte. Ma questa volta è diverso. In passato le civiltà fallivano e finivano per azione dell’uomo, e c’era un’interazione di uomini dopo per generarne di nuove. Oggi il fattore che fa finire la civiltà non è l’uomo, e non lascia spazio all’interazione degli uomini per ricominciare. Esso si è insinuato tra gli esseri umani mettendolo in rete e sottoponendoli a dipendenze e controlli. Non è immaginabile che possiamo liberarcene o venirne deliberati, nemmeno in caso di grandi catastrofi planetarie naturali o belliche, perché la tecnologia che lo produce rimarrebbe e interferirebbe, togliendo la libertà e la spontaneità, è un qualsiasi possibile nuovo processo di rigenerazione di una civiltà. Sarà sempre lì ad impedirla. A indagare questo Fattore-Disfattore sono diretti questi aforismi».
Parole, queste, di cui fare tesoro. Questo semplice “libretto” può effettivamente rappresentare una straordinaria arma di consapevolezza. Contribuiamo a diffonderlo, a farlo conoscere. Ne va della libertà, nostra e delle future generazioni.
di NICOLA BIZZI
Come sempre Nicola Bizzi, traccia un sentiero sicuro su cui incamminarsi. Ma certo Il Sentiero di Atlantide continua, non possiamo fare altro che percorrerlo.
Grazie Nicola.