Andrea Cogerino e la Sacra di San MicheleAndrea Cogerino e la Sacra di San Michele

“Quest’opera la comprenda chi ne è degno”

Come primo articolo ci tengo scrivere a proposito di uno degli argomenti a me più cari: la Sacra di San Michele. (Qui tra l’altro, il 16 settembre, faremo visita guidata con Gianluca e gli amici e amiche di “Facciamo finta che”)

In particolare, vorrei parlare del Portale dello Zodiaco.

Questo è un argomento di grandissimo fascino e interesse, di cui praticamente non si sa, o non si può, dire niente.

Le cose per me sono piuttosto chiare e semplici (ma ovviamente tutto quello che ora scriverò sono solo “mie fantasie celtiche”, quasi per niente condivise dalla Storiografia ufficiale).

Parliamo del Portale dello Zodiaco. Il suo fondatore (1128), un certo Maestro Nicholao, scrisse, insieme alla sua firma, sulla pietra:

Hoc opus intendat quisquis bonus expendat,

che mal tradotto significa:

“Quest’opera la comprenda chi ne è degno” (in realtà Nicholao sta alludendo a pesi e misure, che solamente chi è in grado di leggere la “geometria sacra” può comprendere).

Ma che cosa dovrebbe comprendere?
La risposta è semplice: il linguaggio e gli insegnamenti alchemici medievali contenuti nell’opera.

Il Portale dello Zodiaco, a mio modo di vedere, al pari dei bassorilievi, segni e immagini scolpiti nelle cattedrali gotiche (soprattutto francesi), contiene al suo interno una sorta di Libro segreto di magia e sapienza antica, di matrice “druidico-templare-alchemica”. In esso è condensata e riassunta l’antica Saggezza degli scalpellini medievali, iniziati all’antica Conoscenza esoterica occidentale.

Questa per millenni fu tramandata segretamente e rigorosamente in modo orale:

  • Dai costruttori “neolitici” prima (quelli che innalzarono – nessuno ha ancora compreso bene come e perché – Stonehenge, per intenderci, insieme a un’infinità di menhir, cromlech, dolmen);
  • Successivamente, dai druidi del I millennio a.C. (i “saggi della foresta” – druido sembra voler dire “quercia” – e al Portale vediamo incisi numerosi simboli arborei e floreali…);
  • Infine da Templari, Alchimisti e Corporazioni dell’Alto Medioevo.

Le corporazioni di scalpellini e tagliatori di pietre, e i Templari (tutto questo è poi confluito parzialmente nella Massoneria, per intenderci…), innalzarono “templi alla virtù” sulle antiche vie del Drago (le linee di energia che, come “meridiani sul corpo di Gaia”, percorrono e attraversano il nostro pianeta).

In antichità, nel Neolitico, i sacerdoti e le sacerdotesse “vedevano” dove affioravano le “vene della Dea” e in quei punti innalzavano strutture megalitiche:

  • Lunghe file di menhir come “agopuntura” per collegare le potenti energie telluriche della Dea verso il Padre Cielo, e viceversa;
  • Imponenti strutture dette dolmen (“casette” megalitiche dove raccogliere l’energia sotterranea, “del Drago”) e cromlech (cerchi di enormi pietre).

Il “druido” San Bernardo di Chiaravalle

I druidi dell’età del Ferro, al tempo dei Celti, portarono avanti l’antica sapienza neolitica e la trasmisero fino all’epoca cristiano-romana, segretamente.

In Francia, il “druido” San Bernardo da Chiaravalle, nel 1118, coordinò e fece nascere l’ordine dei Templari.

San Bernardo di Chiaravalle
San Bernardo di Chiaravalle

San Bernardo era un “devoto della Dea”: da piccolo, in un’esperienza mistico-religiosa, si abbeverò al seno di una vergine nera, una statuetta della Madre di legno scuro, simbolo druidico presente dalla notte dei tempi.

Non a caso l’ultimo accompagnatore o guida di Dante, nella Commedia, è proprio San Bernardo, colui che di fatto gli permette di avere l’esperienza mistica di Dio: è San Bernardo a intercedere presso la Madre divina perché questo avvenga.

Ma chissà perché, soprattutto a scuola, nessuno ci parla mai di lui, colui che, in definitiva, dovrebbe essere la guida più importante: accompagna Dante al termine del Paradiso, e fa in modo che possa vivere l’Esperienza Finale, la Rosa mistica e Ogni cosa innominabile.

Misteri della fede.

Ma torniamo a noi, poiché se parto con la polemica sull’assurdo ostracismo e oblio che ha subito il san Bernardo della Divina Commedia siam rovinati. Vorrei solo ricordare che i “suoi” Templari vennero spazzati via definitivamente, violentemente, un certo venerdì 13 di molti secoli fa…

Cattedrali: “dolmen moderni” sulle linee del Drago

I Templari, gli Alchimisti e i loro “bracci armati” (di strumenti di lavoro), vale a dire gli scalpellini medievali e tutte le altre Corporazioni presenti nella sontuosa erezione delle Cattedrali gotiche (vetrai, falegnami, tagliapietre…), riportarono alla luce l’antica Sapienza neolitico-druidica ed eressero “dolmen moderni” nei luoghi delle linee del Drago. Il loro obiettivo era probabilmente di creare enormi strutture in luoghi sacri (geografia sacra), costruite seguendo regole esoteriche di Geometria sacra (linee, proporzioni, volumi all’interno delle Cattedrali, ma anche scelta di colori per le vetrate, le pareti, le colonne, gli oggetti, e poi profumi di incensi da diffondere…), e dare iniziazioni di massa (in una cattedrale – all’epoca era priva di panche – all’interno potevano starci anche 20.000 persone).

Insomma, ogni particolare nell’edificazione dei nuovi luoghi sacri era accuratamente studiato per veicolare oggettivamente, scientificamente, determinate “energie”, frequenze, vibrazioni. In altre parole, stiamo parlando di quello che Gurdjieff, forse un ultimo, raro caso di vero iniziato moderno, chiamò “Arte oggettiva”.

Arte Oggettiva

A differenza dell’Arte tout court come ormai noi occidentali moderni concepiamo, in antichità Essa serviva per produrre, veicolare, trasmettere determinate frequenze energetiche.

In altre parole: ogni produzione artistica era commissionata da Alti sacerdoti e Sacerdotesse custodi della Sapienza delle Leggi dei numeri, delle proporzioni, delle Leggi esoteriche dell’universo.

Che si trattasse di templi, o di sculture, o di immagini pittoriche, o di musiche, o di racconti e letteratura, ogni forma d’arte serviva segretamente per dare iniziazioni al popolo, innalzarne le vibrazioni.

Era un’arte oggettiva. “Scientificamente”, oggettivamente, determinate opere artistiche producevano negli uomini e nelle donne determinati risultati: suscitavano ben precisi sentimenti, emozioni, pensieri, tutti codificati, stabiliti – oggettivamente, a tavolino (e non da “colpi di genio” estemporanei, come nell’Arte soggettiva) – dagli Iniziati ai Segreti. Si pensi ad esempio alle Piramidi egizie o ai Templi greci.

Geografia Sacra, Templari e portale dello zodiaco

Oppure al Tempio di Salomone, che dà il nome ai Templari, che lì rimasero nove anni a scavare, scavare, essendo andato distrutto secoli prima, e infine a trovare… Ma che cosa? Probabilmente “l’Arca”, contenenti i documenti delle Leggi, vale a dire:

  • Mappe di Geografia Sacra con i metodi per individuare le Linee del Drago, su cui erigere;
  • Testi di Geometria Sacra, relativi al “come” produrre opere iniziatiche esoteriche.

Guarda caso, trovato quel “qualcosa”, i Templari (nati in teoria per difendere i pellegrini in Terrasanta, ma nessun cronista dell’epoca li vede mai in giro) lasciano Gerusalemme e proprio nel 1128 vanno in Francia e vengono ufficialmente riconosciuti dalla Chiesa (concilio di Troyes). E, nel 1128, sempre “guarda caso”, compare alla Sacra il portale dello Zodiaco, il cui messaggio su bassorilievi, in forme simili, verrà successivamente, pochi anni e decenni dopo, scolpito nelle maestose, imponenti, sublimi, impareggiabili cattedrali gotiche francesi.

Conclusioni

Come al solito temo di aver fatto voli pindarici, lavorato anche di fantasia e immaginazione, e soprattutto aperto mille parentesi (e ahimè stravolto l’ordine logico-razionale della trattazione!). Ma non importa. Il pensiero druidico – che amo – possa essere sempre non lineare, non logico-matematico, ma a spirale!

A parte gli scherzi.

Quello che conta è esser riuscito a trasmettere, in qualche modo, alcune cose per me davvero importanti:

  1. Alla Sacra di San Michele è presente un’opera che tramanda importanti, antichi segreti iniziatici, esoterici (per pochi): il Portale dello Zodiaco, di cui non si sa praticamente niente e sarebbe ancora tutto da decifrare;
  2. Il suo fondatore, proprio nell’anno in cui passano i Templari dalla Valle per andare in Francia a Troyes (su Troyes e il Graal di Chretien de Troyes, che comparirà trent’anni dopo, parleremo poi, separatamente…), lascia un’indicazione scritta: “Comprenda questo libro di immagini esoteriche chi ne è degno”, un invito quindi più che esplicito a disseppellire l’importantissimo messaggio alchemico medievale in esso criptato;
  3. Le immagini scolpite su roccia, oltre ai segni zodiacali (non dodici ma undici, essendo misteriosamente accorpati Bilancia e Scorpione! Poi vedremo perché), rappresentano “creature” tra l’umano e il mitologico, fiori e piante (elementi druidici doc!); e addirittura sono presenti – tanto per non farsi mancare nulla – espliciti riferimenti “sessuali” paganissimi (il tabù sessuale e la dicotomia che separa nettamente, violentemente, il “Sacro” dal “Sesso” è una caratteristica solo nostra, “moderna”: in passato le cose andavano ben diversamente – ma di tutto questo parleremo nella part II);
  4. Infine, molto molto importante, viene addirittura scritta (incisa) la firma degli Alchimisti medievali (nessuno sembra averlo notato, ma per me che ho studiato Fulcanelli è evidente): all’interno del portale dello Zodiaco, accanto allo “Scalone dei morti”, un’imponente colonna di pietra sorregge tutta la struttura (nessuno sa come tutta la chiesa della Sacra, al piano di sopra, possa essere sorretta così, da una sola colonna, N.d.R.). Ebbene, in questa “misteriosa” colonna è stato inciso un solo segno (per il resto è completamente liscia e priva di incisioni o scritte): la firma degli Alchimisti medievali, che si facevano riconoscere segretamente dal “cappello frigio” (quello che poi verrà ripreso anche ai tempi della Rivoluzione francese). Ancora oggi, un buffo omuncolo raffigurato all’interno di un cerchio, scolpito nella colonna che sostiene il pavimento di tutta la chiesa della Sacra, sembra sorreggere ogni cosa. Ha un cappello dei puffi…

Per ora vi lascio con alcune enigmatiche frasi lasciate al Portale dello Zodiaco, nel 1128, dal misterioso Maestro Noholao.

Il viaggio di Ricerca nei misteri della Geografia sacra continuerà nei prossimi articoli…

“Vos qui transitis sursum vel forte reditis / vos legite versus quos descripsit Nicholaus” – Voi che salite, o per caso ridiscendete, leggete i versi che scrisse Niccolò.

“Hoc opus hortatur saepius ut aspiciatur” – Quest’opera spinge ad osservarla ripetutamente.

“Hoc opus intendat quisquis bonus expendat / Flores cum beluis comixtos cernitis” – Osservi quest’opera chiunque, capace, ne misuri il valore; vedete fiori frammisti ad animali.

“Hoc opus intendat quisquis bonus / exi… (exit et intrat)” – Volga la sua attenzione a questa opera chiunque, capace, esca ed entri.

Si tratta di entrare ed uscire dal Portale.
Viaggiare tra i mondi.
In definitiva, anche per queste affascinanti frasi di Nicholao, considero il Portale dello Zodiaco della Sacra di San Michele un vero e proprio Stargate.

Il viaggio continua…

di ANDREA COGERINO

Link alla playlist con tutte le puntate di Andrea sul nostro canale: https://www.youtube.com/playlist?list=PLShRpiyhbNWINla2-buQKsINpDL_9NUz9

Nello specifico, le due più collegate al tema di questo articolo sono PIEMONTE MAGICO E LUOGHI DI POTERE con ANDREA COGERINO
Link: https://www.youtube.com/watch?v=HEWDOeJXHbI&list=PLShRpiyhbNWINla2-buQKsINpDL_9NUz9&index=4

LINEA DI SAN MICHELE: IN CAMMINO CON L’ARCANGELO con ANDREA COGERINO e WINKI
Link: https://www.youtube.com/watch?v=OF5-JoAY7Hw&list=PLShRpiyhbNWINla2-buQKsINpDL_9NUz9&index=8

Se invece siete capitati per “caso” in questo articolo e vi affascina Andrea e questo modo di vedere il mondo, consigliamo di iniziare il percorso dalla prima puntata introduttiva con Cogerino dal titolo “GEOGRAFIA SACRA E LUOGHI DI POTERE con ANDREA COGERINO”: https://www.youtube.com/watch?v=OQVE6uG4sCg&list=PLShRpiyhbNWINla2-buQKsINpDL_9NUz9&index=2&t=1s

 

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