Un incontro che pare uscito da un libro di fantascienza, tra il presidente degli Stati Uniti Eisenhower e gli occupanti di un disco volante, presso la base aerea di Holloman, in Nuovo Messico. Possibile realtà o semplice leggenda?

9 febbraio 1955, il presidente degli Stati Uniti d’America Dwight Eisenhower comunicò alla stampa che si sarebbe recato in Georgia per alcuni giorni, senza specificare in dettaglio quali visite avrebbe compiuto. Alle 16.30 del giorno successivo arrivò a Thomasville dove partecipò a una battuta di caccia alla quaglia per un’ora, ritirandosi poi in un cottage. Da questo momento fino al 12 febbraio non era prevista ufficialmente nessuna attività, né la stampa era al corrente degli spostamenti del Presidente in quelle ore.

Testimonianza di quanto accaduto quell’11 febbraio ci giunge da William Kirklin, un pilota di stanza presso la base aerea di Holloman, il quale ha raccontato al ricercatore Art Campbell i dettagli della visita compiuta dal presidente Eisenhower alla base di Holloman. 

Ingresso alla base

Stando al resoconto di Kirklin, all’interno della base circolava già da giorni la voce di una prossima visita del Presidente, visita che avvenne realmente l’11 febbraio. L’Air Force One, l’aereo presidenziale, atterrò alle nove di mattina su una pista della base. Non vi era nessun comitato di accoglienza, nessuna banda musicale ad attenderlo. L’aereo semplicemente si fermò a metà pista. Dopo alcuni minuti, un oggetto metallico discoidale grande una decina di metri arrivò sopra la base, iniziando un volo stazionario per poi atterrare sulla pista.

A quel punto, un uomo, si presume il Presidente stesso, scese dall’Air Force One e salì a bordo del disco, dove vi rimase per tre quarti d’ora. La torre di controllo ricevette due resoconti distinti relativi all’avvistamento in cielo di un oggetto volante non identificato simile a quello che si era fermato sulla pista.

Kirklin sentì due ufficiali parlare tra loro mentre l’uno spiegava all’altro che avevano dovuto disattivare i radar perché interferivano con i sistemi di controllo del disco così come accaduto a Roswell alcuni anni prima, quando un disco volante cadde nel ranch di un allevatore della zona e l’Ufficio Informazioni del Campo di Aviazione di Roswell diramò un comunicato ufficiale in cui si dava notizia dell’avvenuto reperimento di un disco volante.

Nel pomeriggio dell’11 febbraio 1955, quando l’Air Force One era già decollato, William Kirklin parlò con il comandante Dorsey Moore che gli rivelò di aver visto anche lui un disco volante metallico su una pista di atterraggio.

Di fronte a una vicenda di questo tipo occorre subito domandarsi se il testimone principale, William Kirklin possa essere credibile. Varie ricerche su di lui hanno portato a ritenere di sì, dal momento che, innanzitutto, risulta essere stato effettivamente di stanza alla base di Holloman nel febbraio del 1955. Inoltre, una volta andato in congedo, egli ha lavorato per numerose società connesse all’ambito della difesa, quali la Lockheed Missiles and Space, la NASA e la North American Aviation, distinguendosi sempre come persona stimata e affidabile.

Foto di Ufo su Holloman nel 1957, due anni dopo le vicende legate a Eisenhower

Testimonianze incrociate

Altri testimoni sono emersi nel corso degli anni, aggiungendo ulteriore solidità al quadro mostrato dal resoconto di Kirklin.

Nel 2007, Art Campbell ha intervistato una signora che gli ha mostrato una lettera scritta anni prima dalla madre in cui riportava quanto visto da suo padre, un elettricista che lavorava alla base di Holloman. Come sentito da William Kirklin, a inizio febbraio del 1955 circolava voce di una visita del presidente. Visita che venne compiuta effettivamente l’11 febbraio, con l’atterraggio dell’aereo presidenziale sulla pista. Con stupore suo e di alcuni altri tecnici, l’aereo rimase fermo vari minuti e, per vedere meglio, l’elettricista salì su un palo della luce. Arrivato in cima, notò che i suoi colleghi stavano indicando qualcosa in lontananza per poi correre verso un camion e allontanarsi. Stupito, l’elettricista ridiscese a terra e finalmente vide con chiarezza cosa aveva causato preoccupazione nei colleghi: un oggetto metallico di grandi dimensioni in avvicinamento alla pista. Subito pensò trattarsi di un qualche prototipo coperto da segreto che veniva mostrato al Presidente affinché vedesse i passi avanti compiuti dalla scienza aeronautica. Solo anni più tardi l’elettricista cambiò idea, leggendo resoconti di avvistamenti di Ufo che lo portarono a ritenere non potesse trattarsi di un velivolo terrestre data l’eccessiva superiorità tecnologica richiesta per tenere in aria un velivolo con una forma così poco adatta al volo.

Un’ulteriore conferma della presenza di Eisenhower alla base di Holloman giunge dal resoconto del Sergente Dave Wyckoff, che vide l’aereo del presidente l’11 febbraio 1955 e, alcune ore dopo, gli venne chiesto se voleva sentire un discorso che il Presidente avrebbe tenuto di lì a pochi minuti. Wyckoff accettò volentieri e vide di persona Eisenhower.

Dvd sulla vicenda

Ipotesi e considerazioni

I vari resoconti sembrano puntare concordemente in una direzione: l’11 febbraio 1955 il presidente Eisenhower si recò alla base aerea di Holloman ed entrò all’interno di un velivolo discoidale dove restò per circa 45 minuti. Su questi fatti vi è un livello di certezza elevato dal momento che le prove a supporto sono numerose e concordanti.

Al contrario, in merito a chi vi fosse all’interno del disco non vi è certezza alcuna. Se si fosse realmente trattato di extraterrestri, risulta molto difficile credere che il servizio di sicurezza del presidente lo avrebbe lasciato entrare da solo a bordo, senza fornirgli alcuna protezione. Inoltre non vi è nessuno che abbia visto chi fosse presente all’interno del disco.

In virtù di queste considerazioni, ritenere che si sia trattato di un incontro con una delegazione extraterrestre è del tutto arbitrario e non fondato su prove.

Molto più probabile che si trattasse effettivamente di un qualche prototipo molto avanzato, magari anche frutto di studi di retroingegneria compiuti su dischi volanti non terrestri caduti in precedenza (il caso Roswell, infatti, risalente al 1947, presenta una quantità di prove a supporto tali da renderlo altamente credibile) oppure nato dal reperimento di qualche velivolo avanzato tedesco recuperato nel 1945.

L’ipotesi prototipo, infatti, spiega meglio tutti gli aspetti singolari della vicenda, nella quale anche la storia di copertura della visita extraterrestre sarebbe servita a mascherare il vero motivo per cui Eisenhower si era recato in segretezza alla base di Holloman. Così facendo, infatti, proprio la storia di copertura a base di Ufo ed extraterrestri non ha fatto altro che delegittimare l’intera vicenda, portando molti a ritenere, errando, che il presidente non si fosse nemmeno recato alla base.

Di conseguenza, finché non dovessero emergere prove che spingano verso uno scenario differente, l’episodio che vide protagonista il presidente Eisenhower l’11 febbraio 1955 va considerato come l’esame in prima persona di un prototipo avanzatissimo.

Proprio nell’ottica del livello tecnologico di questi prototipi occorre prestare particolare attenzione, dato che anche oggigiorno numerosi avvistamenti di presunti Ufo ben possono invece concernere l’avvistamento di velivoli terrestri dalle prestazioni avveniristiche.

Al contrario, quantomeno prima degli anni ’50 ciò non poteva avvenire, rendendo gli avvistamenti di quei periodi decisamente più credibili di quelli contemporanei.

di Umberto Visani

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Un pensiero su “IL PRESIDENTE EISENHOWER E GLI UFO di UMBERTO VISANI”
  1. Molto interessante questo articolo e credo veramente che il presudente abbia avuto una conversazione con alieni. Non siamo soli nell’universo e chissà quante altre firme di vita esistono oltre alla nostra.

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