IL MISTERO DEI SUINI GIGANTI NEGLI USA

Circa 30 milioni di anni fa, nel periodo chiamato Pleistocene, sulla terra vivevano animali dalle dimensioni mastodontiche come il Paraceratherium, un antenato dell’odierno rinoceronte circa due volte più grande di un elefante africano, oppure il Megaterio, un bradipo di circa 5 metri di altezza o il Gastornis, un uccello predatore alto due metri incapace di volare per via della stazza.

Vista la sorprendente mole dei resti ritrovati, i paleontologi decisero di soprannominare questa categoria di animali “Mega-Fauna”. Tra questi ne venne scoperto uno talmente spaventoso che avrebbe tranquillamente potuto essere protagonista di un film horror. Sto parlando del temibile Entelodonte, un lontano parente del maiale, questo però assomigliava ad un facocero per via delle lunghe zanne ma dalle dimensioni di un bisonte americano. Questa creatura si estinse diversi milioni di anni fa, tuttavia, nelle campagne degli Stati Uniti sembra che qualcosa stia riportando in vita il preistorico regno del terrore dell’Entelodonte.

Già nel 1802 in Inghilterra, gli abitanti della contea di Dean segnalarono la presenza di un cinghiale eccezionalmente grande vedendolo persino uccidere cani e altri animali da allevamento e accusato di aver abbattuto piccoli alberi, il tutto preceduto da un “ruggito ultraterreno”. Questo gli fece guadagnare il nome di “Bestia di Dean“. Alla fine i cacciatori locali del villaggio di Parkend, nel Gloucestershire riuscirono a catturare e uccidere la creatura. I cacciatori, dopo averla esaminata, concordarono che la loro preda non era un cinghiale che avevano incontrato prima e nemmeno una specie indigena familiare. Dopo questa rivelazione nel marzo 1807, gli avvistamenti cessarono completamente per quasi due secoli.

È il 17 giugno 2004, ad Alapaha, Georgia, quando il cacciatore, Chris Griffin si imbatte in un animale che, in un primo momento gli sembra essere un orso. Dopo diversi colpi di fucile, Chris, riesce ad abbattere l’animale che, una volta raggiunto nella boscaglia, rimase scioccato nel vedere che non si tratta di un orso, bensì di un maiale selvatico gigante. Chris e un suo amico decisero di seppellire l’animale, non prima di aver scattato una foto, foto che spopolò sul web tanto da avviare un’indagine della National Geographic che portò alla riesumazione del mostro nel 2005 per appurarne la autenticità. Si scoprì trattarsi di un incrocio tra un maiale domestico e un cinghiale, pesava 360 kg per una lunghezza di 2.40 metri con zanne di circa 70 cm, di gran lunga superiore alla stazza di un comune cinghiale. Il caso venne archiviato ma la leggenda di Hogzilla si diffuse sino alla realizzazione di un film.

Il 3 maggio del 2007, però, la leggenda torna in vita quando un ragazzo di nome Jamison Stone durante una battuta di caccia in compagnia del padre Mike, riuscì ad uccidere dopo 9 colpi con un revolver Smith & Wesson modello 500 calibro 50 un maiale selvatico ancora più grande di Hogzilla. L’animale, soprannominato Monster Pig, venne trasportato con un camion al Clay County Farmers Exchange a Lineville per essere pesato e misurato, i risultati lasciarono tutti esterrefatti; 2.84 m per 480 kg. Nonostante le controversie sulla veridicità’ nessuno riuscì a smentire l’accaduto né le dimensioni comprensibilmente sbalorditive.

Coloro che, in un primo momento, credettero che Hogzilla e Monster Pig fossero solo dei casi più unici che rari venne presto smentito. Infatti, gli avvistamenti di enormi maiali selvatici aggirarsi trai boschi e i ranch americani divennero sempre più frequenti. Benché’ i casi di aggressione mortale da parte di cinghiali siano relativamente rari, va tenuto conto di un altro grande problema ovvero la loro voracità, infatti i maiali selvatici stanno diventando una vera e propria piaga per gli agricoltori statunitensi e questa nuova generazione di super maiali non può far altro che peggiorare la situazione. Alcuni di questi esemplari raggiungono dimensioni tali da non stare nemmeno nel retro dei furgoni.

I maiali hanno tassi di riproduzione elevati, sono molto mobili e hanno una grande capacità di diffusione. Essi sono incredibilmente robusti e intelligenti, un connubio formidabile ma anche un disastro ecologico da 2.6 miliardi di dollari” ha dichiarato Ryan Brook, coautore dello studio e professore di scienze animali e avicole all’Università di Saskatchewan. Considerando che il numero di super maiali è stimato tra i 6 e i 7.5 milioni di esemplari e che questi non abbiano predatori naturali, gli scenari sono preoccupanti. Sorge spontanea la domanda: cosa rende così grandi questi animali? La risposta potrebbe trovarsi nell’alimentazione e nell’ibridazione.

Il processo di addomesticamento del maiale è stimato intorno al 6000 a.C. nel Neolitico eppure è stato dimostrato che basta poco più di una settimana per far sì che un maiale domestico e tornato in natura riprenda le sembianze di un cinghiale, buttando così migliaia di anni di lavoro. Questo, però, significa che la memoria genetica del maiale è molto più radicata e reattiva di molte altre specie animali, essere umano compreso. L’ibridazione, dunque, tra un maiale domestico e un cinghiale quindi potrebbe stimolare la memoria genetica dei nascituri molto più rapidamente di quanto avvenga già negli esemplari domestici, ciò si va a sommare con il fattore alimentare. È ormai noto l’utilizzo di ormoni e promotori della crescita nel settore dei mangimi per animali negli Stati Uniti e, nonostante alcuni di questi siano stati vietati negli ultimi anni così come in Europa, la presenza di vegetali e semi OGM può aver incentivato lo sviluppo oltre la norma di animali come bovini, suini e polli e tacchini per aumentarne la rendita nella filiera agroalimentare. Secondo l’EFSA (l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare) “La modificazione genetica di un animale comporta l’alterazione del suo materiale genetico mediante aggiunta, modifica o rimozione di alcune sequenze del DNA con modalità che non si verificano in natura. Lo scopo è quello di modificare alcune specifiche caratteristiche di un animale o introdurre nuovi tratti genetici, come la resistenza alle malattie o l’aumento di crescita. Il DNA è il materiale genetico di un organismo e contiene istruzioni per tutte le caratteristiche che un organismo eredita. Pertanto le modifiche apportate al corredo genetico di un animale possono venire trasmesse alla generazione successiva”.

Questa tecnologia è stata finora utilizzata nelle piante per finalità legate all’agricoltura e nei microrganismi allo scopo di produrre enzimi, ma è in fase di studio anche la potenziale applicazione delle tecniche di modificazione genetica agli animali. Diverse organizzazioni internazionali, tra cui la FAO, l’OMS e la Food and Drug Administration degli Stati Uniti, hanno già pubblicato linee guida per la valutazione della sicurezza di questi animali e dei prodotti da essi derivati. Ad accrescere i dubbi sull’influenza che le coltivazioni OGM possano avere sugli animali e sull’uomo è il biologo e divulgatore scientifico canadese, David Takayoshi Suzuki, che negli anni ha raccolto, grazie alla sua fondazione, un impressionante numero di studi e ricerche riguardanti i suddetti rischi.

Gli OGM nel nostro cibo sono un enorme esperimento che viene fatto sulla umanità, senza consenso e senza che venga reso del tutto noto. Anche se l’industria BIOTECH continua a dire che i prodotti OGM sono sicuri, la verità è che nessuno sa quali saranno gli effetti a lungo termine, perché nessuno ha fatto gli studi necessari. Forse non sapete che la folle sperimentazione genetica non si limita solo al cibo. Oltre ad essere usata per produrre medicine e “Pesce Frankenstein”, costoro hanno anche creato banane che contengono i principi attivi dei vaccini, uova alla chemioterapia e persino gatti fosforescenti ed altro ancora” afferma coraggiosamente il dott. Suzuki nel suo documentario “A Silent Forest. The Growing Threat, Genetically Engineered Trees”.

Dunque, la possibilità che, sia i maiali da allevamento che i cinghiali selvatici, si siano imbattuti in coltivazioni OGM e che queste abbiano portato ad una modifica genetica tale da portare al loro incredibile sviluppo sembra un’ipotesi sempre più plausibile.

A prescindere dalle cause, il problema non solo è in espansione rischiando di “invadere” il Canada e il Messico, ma ogni tentativo di arginare l’invasione dei super maiali sembra essere vano. Potrebbe, dunque, questo fenomeno riportare l’orribile Entelodonte tra noi?

di Federico Marenghi

Fonti:

https://www.wildfarming.co.uk/belted-galloways-1

https://www.dn.se/sverige/vildsvinen-parar-sig-med-suggorna-tar-sig-igenom-6-000-volts-stangsel/

https://iflscience.com/tags/hybrid

https://www.theguardian.com/us-news/2023/feb/20/us-threat-canada-super-pig-boar

  • Federico Marenghi è anche autore del libro “Cinema: tra finzione e realtà. Analisi e riflessioni di fatti e coincidenze misteriose”, disponibile al seguente link: https://amzn.to/4hO9SJo

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