È il 1976 quando radioamatori e stazioni radiofoniche di tutto il mondo iniziano a ricevere un insolito e potente segnale. Il suono, circa 10 Hz di frequenza, venne descritto come un incessante picchiettio che interferiva con le comunicazioni e le trasmissioni di ogni genere, questo portò gli ascoltatori a soprannominare il fenomeno “picchio russo” o “picchio sovietico”.
In un primo momento si pensò trattarsi di mal funzionamenti delle antenne, sabotaggi da parte di qualche gruppo di ignoti vandali sino ad incolpare le tempeste elettromagnetiche solari, ma non venne trovato nulla che potesse ricondurre il misterioso picchiettio a queste presunte cause. Ciò mise in allarme i principali apparati di difesa, in primis la NATO che si impegnò subito per triangolare il segnale scoprendo che la sua origine era ubicata in un’area non ben precisata tra l’odierna Ucraina e la Bielorussia. Successivamente, la NATO, scoprì l’esatta posizione del sito nei pressi della città di Prip Jat, soprannominandola “Steel Yard” ovvero “l’acciaieria”.
Si capì dunque che a causare quello strano rumore era un’antenna, ma non un’antenna qualsiasi; la Duga (nome russo della struttura) si estendeva per circa 160 metri di altezza e 700 di larghezza torreggiando su qualsiasi altra cosa nel raggio di chilometri. Si ipotizzò che aveva lo scopo di intercettare l’eventuale lancio di missili balistici intercontinentali contro l’URSS per poter rispondere tempestivamente al fuoco, un mega radar in sostanza. L’immensa struttura dalle sembianze di una rete gigante, però, portò altri a credere che avesse anche altri scopi oltre a quello già citato, ad esempio: il controllo mentale.
Per quanto possa sembra assurda come ipotesi, in realtà, essa trova diversi riscontri in tempi più recenti, infatti, esistono diversi brevetti appartenenti al governo degli Stati Uniti che userebbero proprio dei dispositivi tecnologici che con l’utilizzo di specifiche frequenze sarebbero in grado di modificare e o controllare la mente delle persone. Il primo di questi brevetti risale al 28 dicembre del 1989, a registro “US5159703A”, a seguire il brevetto “US5782874A” presentato nel 1997 e il “US6506148B2” del 2001. Ognuno di questi presenta caratteristiche molto simili e con i medesimi obiettivi di manipolare il sistema nervoso inducendo stati di stordimento-stanchezza cronica o, addirittura, l’inserimento subconscio di messaggi e informazioni di ogni genere. Alla luce di questi fatti è verosimile supporre che i sovietici avessero sperimentato per primi un progetto su larga scala contro il nemico.
Per quanto sia interessante e plausibile la teoria secondo cui il Duga sia stato un gigantesco sistema di controllo mentale esiste un’altra ipotesi sulla vera ragione della sua costruzione, ovverosia, la manipolazione del clima. Probabilmente conoscerete già il famigerato sistema HAARP (acronimo di High Frequency Active Auroral Research Program) situato in Alaska, nei pressi di Gakona. Completato nel dicembre 1994, il campo costituito da 36 antenne, è la parte visibile di un potente e sofisticato trasmettitore radio ad alta frequenza progettato per trasformare aree dell’atmosfera superiore nell’equivalente di enormi lenti, specchi e antenne. Questo progetto di radiofisica poco noto sponsorizzato dal Pentagono, chiamato High-Frequency Active Auroral Research Program (HAARP), è ufficialmente destinato ad ampliare la conoscenza sulla natura delle comunicazioni radio a lungo raggio e della sorveglianza utilizzando la fluttuante (vedi “Way Up in the Ionosphere”), la porzione dell’atmosfera superiore che si estende da 35 a 500 miglia sopra la superficie terrestre. Secondo il responsabile del programma John L. Heckscher del Phillips Laboratory presso la Hanscom AFB, Massachusetts, le potenziali applicazioni militari della ricerca HAARP includono lo sviluppo della tecnologia del Dipartimento della Difesa per rilevare missili da crociera e comunicare con i sottomarini. “Sebbene HAARP sia gestito dall’Aeronautica e dalla Marina, è puramente una struttura di ricerca scientifica che non rappresenta una minaccia per potenziali avversari e non ha alcun valore come obiettivo militare”, afferma.
Ma questa è solo la parte del programma annunciata pubblicamente. HAARP ha anche un programma segreto: perseguire obiettivi militari più esotici, come localizzare fabbriche di armi sepolte in profondità a migliaia di miglia di distanza e persino alterare il meteo locale sopra il territorio nemico. Un documento interno del 1990 ottenuto da POPULAR SCIENCE afferma che l’obiettivo generale del programma è “controllare i processi ionosferici in modo tale da migliorare notevolmente le prestazioni dei sistemi di comando, controllo e comunicazione militari”. Fornisce una descrizione delle seguenti applicazioni:
- Iniettare energia radio ad alta frequenza nella ionosfera per creare enormi antenne virtuali a frequenza estremamente bassa (ELF) utilizzate per la tomografia a penetrazione terrestre che scruta in profondità sotto la superficie del terreno raccogliendo e analizzando onde ELF riflesse trasmesse dall’alto.
- Riscaldare regioni della ionosfera inferiore e superiore per formare “lenti” e “specchi” virtuali in grado di riflettere un’ampia gamma di frequenze radio ben oltre l’orizzonte per rilevare missili da crociera e aerei furtivi.
- Generare onde radio ELF nella ionosfera per comunicare su grandi distanze con sottomarini immersi in profondità. E i documenti di brevetto depositati durante un precedente sforzo di ricerca che si è evoluto nel programma HAARP delineano ulteriori applicazioni militari della tecnologia di riscaldamento ionosferico:
- Creare uno “scudo globale completo” che distruggerebbe i missili balistici surriscaldandone i sistemi di guida elettronici mentre volano attraverso un potente campo di radio-energia.
- Distinguere le testate nucleari dai falsi allarmi rilevandone la composizione elementare.
- Manipolare il meteo locale.
L’atmosfera vicino alla superficie terrestre è composta da una zuppa di atomi neutri e molecole di vari gas, principalmente azoto e ossigeno. Le cose sono diverse nella ionosfera rarefatta, dove la radiazione ultravioletta e a raggi X del Sole trasforma queste particelle in ioni ed elettroni liberi attraverso il processo noto come ionizzazione. Le comunicazioni radio sono profondamente influenzate dalla ionosfera, che può riflettere, distorcere o assorbire in vari modi i segnali radio, a seconda della loro frequenza e di altre condizioni. A volte gli ascoltatori in tutto il mondo possono sentire una trasmissione ad alta frequenza e onde corte che è ripetutamente “rimbalzata” dalla ionosfera. Allo stesso modo, le trasmissioni radio AM che non arrivano molto lontano durante il giorno possono a volte essere ricevute molto più lontano di notte, quando la riflettività della ionosfera aumenta. La ionosfera è un mezzo notoriamente mutevole per la trasmissione radio. Varia con il ciclo giorno-notte, in risposta alle perturbazioni del campo magnetico terrestre e in particolare durante i periodi di attività delle macchie solari, quando le comunicazioni radio ad alta e bassissima frequenza possono diventare impossibili e possono persino verificarsi guasti alla rete elettrica a terra. Poiché ci sono così poche particelle atmosferiche nella ionosfera, il nostro normale concetto di temperatura non funziona. Lassù, la temperatura è un’espressione di quanto siano eccitati o “caldi” gli elettroni. Le temperature degli elettroni variano tra -130 °F e 302 °F nei quattro strati della ionosfera, che si estendono da 35 a 500 miglia di altitudine. Si prevede che l’effetto di riscaldamento locale del trasmettitore HAARP aumenti la temperatura degli elettroni di 40 °F secondo l’Aeronautica Militare e che duri fino a tre mesi.
Insomma, le applicazioni del complesso HAARP sembrano essere illimitate e preoccupanti, forse la stessa preoccupazione la ebbero anche i servizi di intelligence della NATO quando appresero che i sovietici potevano aver sviluppato un’arma così tecnologicamente avanzata e potente da poter scatenare uragani, terremoti e altro contro di loro. Può dunque essere questa la causa del disastro di Černóbyl’? Mi spiego meglio, il Duga venne costruito nelle immediate vicinanze della centrale nucleare con un costo di 7 miliardi di rubli (80 milioni di euro al cambio attuale), quindi, circa il doppio dei costi di costruzione della centrale stessa. Molte informazioni relative alla sua realizzazione sono ancora protette da segreto militare come ad esempio il numero degli operai e degli ingeneri che vi lavorarono. Un altro mistero ancora irrisolto è quello relativo alla fornitura di energia prodotta dalla centrale, ovvero, solo il 10% dell’energia veniva distribuita nella regione, l’attuale Ucraina, mentre il 90% rimanente non è dato sapere dove finisse, probabilmente, una parte di questo 90%, veniva utilizzato per alimentare il complesso di antenne. Queste informazioni ci portano a supporre che l’importanza del Duga era superiore a quella della centrale, probabilmente in ambito bellico, per semplificare è come se la centrale nucleare fosse una batteria e il Duga l’auto da far funzionare. Il sospetto dunque è quello in cui agenti dei servizi segreti Nato siano riusciti a penetrare all’interno del complesso della centrale nucleare di Černóbyl’ con il solo scopo di sabotarne il corretto funzionamento e porre fine alle operazioni militari relative al Duga e alla sua alimentazione.
Vi è infine un’altra teoria che vedrebbe il coinvolgimento di ufficiali militari e alte cariche dello Stato in un ipotetico sabotaggio della centrale con conseguente collasso del reattore numero 4 avvenuto la notte del 26 aprile 1986. Questo folle atto sarebbe giustificato dal tentativo di insabbiare il mal funzionamento del progetto Duga e il conseguente “furto” di fondi governativi da parte dell’allora Ministro delle Comunicazioni Vasily A. Shamshin.
Ad oggi non è ancora chiaro cosa accadde quel fatidico giorno che cambiò il mondo, quello che sappiamo è che il Duga smise di funzionare per ovvie ragioni e il “picchio” cessò di infastidire i radioamatori, tuttavia, nulla ci dice che gli esperimenti siano stati sviluppati in un secondo momento e migliorati portando l’odierna Russia a disporre di sistemi avanzati per la propria difesa in un futuro così incerto.
di Federico Marenghi
Fonti:
https://patents.google.com/patent/US6506148B2/en
https://patents.google.com/patent/US5159703A/en
https://patents.google.com/patent/US5782874A/en
https://www.youtube.com/watch?v=fiGjDF4h8Xs
- Federico Marenghi è anche autore del libro “Cinema: tra finzione e realtà. Analisi e riflessioni di fatti e coincidenze misteriose”, disponibile al seguente link: https://amzn.to/4hO9SJo
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