“Esiste una probabilità del 10-20% che l’IA possa effettivamente porre fine all’esistenza umana sul pianeta”.
Queste sono le scioccanti parole del miliardario, Elon Musk, fondatore di Tesla, SpaceX e Neuralink, nonché padre adottivo di Twitter, oggi rinominato X.
Durante il seminario intitolato “Il Grande Dibattito sull’IA” tenutosi all’Abundance Summit, Musk ha avvertito la popolazione di questo pericolo. Viene da chiedersi: ha ragione?
L’avvento dell’intelligenza artificiale (IA) ha portato con sé una rivoluzione tecnologica senza precedenti, promettendo di trasformare radicalmente il modo in cui viviamo, lavoriamo e interagiamo. Tuttavia, questa epocale trasformazione non è priva di rischi. Anzitutto, va tenuto presente che, per quanto il magnate della tecnologia si dica paradossalmente ottimista, l’industria dell’IA si trova ad affrontare sfide significative relative alla sicurezza e alla privacy. I ricercatori di METR (Model Evaluation and Threat Research) stanno lavorando allo sviluppo di protocolli e framework per valutare il rischio che i chatbot attuali o futuri possano provocare catastrofi di impatto mondiale, sottolineando però che, ad oggi, non vi siano strumenti per capire quanto effettivamente l’IA sia sicura.
Un altro grande problema legato all’avvento di questa tecnologia innovativa è la sua applicazione in campo educativo. Infatti, l’adozione di tali sistemi da parte degli studenti, a partire dalle scuole elementari sino alle università, potrebbe disincentivare questi ultimi allo svolgimento di reali ricerche e al loro sviluppo cognitivo, affidandosi in toto all’IA. Questo avrebbe come possibile conseguenza una dipendenza da tali sistemi poiché’ non più in grado di svolgere attività di ricerca e di stimolo autonomamente, alla vecchia maniera per intenderci. Esiste poi un altro grande pericolo relativo alla privacy. Nell’ultimo periodo abbiamo visto sempre più spesso immagini comiche generate dall’intelligenza artificiale che ritraggono Papa Francesco partecipare ad una sfida di musica Rap, soldati dell’Antica Roma scattarsi un selfie o capi di Stato in condizioni di assoluta povertà. Fin qui nulla di male, ma quando scopriamo che l’IA ha “dato vita” a modelle e influencer inesistenti ne vediamo i risvolti preoccupanti. Come riporta Euronews, l’agenzia spagnola The Clueless afferma di aver utilizzato strumenti di intelligenza artificiale per creare Aitana, una donna di 25 anni dai capelli rosa di Barcellona. Questa non ha suscitato sospetti tanto che alcune celebrità del mondo calcistico l’hanno contattata per avere un incontro. L’agenzia afferma che la mossa ha dato i suoi frutti dal punto di vista finanziario, con Aitana che ha fruttato all’agenzia fino a $ 11.000 al mese di entrate e non si tratta di un caso isolato. Questo fenomeno non sembra essere destinato a fermarsi, infatti, nel mondo del cinema l’IA viene utilizzata sempre più spesso, principalmente per ringiovanire gli attori come nel caso di Robert Downey Jr. in Captain America Civil War o di Harrison Ford nell’ultimo capitolo della saga di Indiana Jones, ovvero, Indiana Jones e il Quadrante del Destino.
Ha fatto scalpore quanto accaduto lo scorso anno all’attore Tom Hanks che ha espresso preoccupazioni dopo che la sua immagine è stata utilizzata senza il suo consenso per uno spot di un’assicurazione dentistica. “Lo avevamo previsto. Abbiamo visto che ci sarebbe stata la capacità di prendere zeri e uno all’interno di un computer e trasformarli in un volto e un personaggio. Ora da allora è cresciuto solo di un miliardo di volte e lo vediamo ovunque. Domani potrei essere investito da un autobus, e basta, ma le esibizioni possono continuare all’infinito. E a parte la consapevolezza che è stato fatto con l’intelligenza artificiale o il deepfake, non ci sarà nulla che ti dica che non sono io e solo io. E avrà un certo grado di qualità realistica. Questa è certamente una sfida artistica, ma è anche legale”. Dice l’attore, parlando con il comico britannico Adam Buxton nel suo podcast.
Rimanendo in tema, mi riallaccio ad un episodio dei Simpson, risalente al novembre 2008, dal titolo La casa sull’albero dell’orrore XIX in cui Homer viene convinto ad uccidere le celebrità in modo che gli inserzionisti possano usare la loro immagine per pubblicizzare prodotti che gli attori, in vita, si erano rifiutati di pubblicizzare, così da non aver bisogno di una loro autorizzazione.
Un altro caso finito sotto la lente d’ingrandimento dei ricercatori è quello del video di Kate Middleton nel quale dichiara di essere malata di cancro e di aver bisogno di tempo e privacy. Il video è stato preso in esame ed analizzato con diversi programmi specifici per verificane l’autenticità, quanto è emerso risulta scioccante: stando ai ricercatori, il video sarebbe stato creato con l’intelligenza artificiale. Le ragioni restano ancora un mistero e sono al centro di diversi dibattiti e teorie secondo cui la moglie del Principe del Galles, William, sia scomparsa prematuramente. Ora, consapevoli di quanto può fare questa tecnologia, immaginiamo che agenzie di Intelligence decidano di usare l’IA per creare un video in cui un leader di un paese come può essere Vladimir Putin, Xi Jimping o Ali Khamenei faccia un comunicato in cui dichiara di voler attaccare un altro Stato con l’utilizzo di armi nucleari e questo video venga trasmesso a reti unificate a tutta la popolazione occidentale sfruttando il corrotto sistema mediatico, il tutto per giustificare un intervento militare su larga scala… La popolazione sarà in grado di capire che lo scatenarsi di una terza guerra mondiale è colpa dell’Intelligenza Artificiale?
di Federico Marenghi
FONTI:
https://futurism.com/fake-ai-influencer-revenue
https://futurism.com/the-byte/cgi-influencer-100-brands
https://m.youtube.com/watch?v=ZmylYc-AW8s