Fin dall’antichità la chioma è simbolo di potenza, forza, benessere e intelligenza, sia per la donna che per l’uomo, basti pensare al mito di Sansone la cui forza sovrumana risiedeva proprio nei suoi capelli. Già nell’antico Egitto vi sono prove che mostrano come le donne usassero olio di lino, olio d’oliva, radice di saponaria e cenere di legna per irrobustire e rendere più luminoso il capello.
Nel Medioevo, la chioma ha un legame con la magia e la superstizione. I capelli infatti sono considerati un’estensione esterna e materiale dell’anima. Per questo motivo venivano usati nelle pozioni magiche. Di uso comune era anche bruciare i capelli caduti o tagliati, perché se capitati nelle mani sbagliate potevano essere la base per malefici o malocchio. Un esempio lampante è quello delle bamboline voodoo usate nella magia nera africana.
Facciamo un balzo temporale sino ai primi anni dell’800 in cui la cura la dedizione per il capello si avvicina sempre più a quella dei nostri tempi, infatti, i medici iniziano ad analizzare il capello come fonte di informazioni sull’indice di salute del paziente e i barbieri usano medicina e scienza per capire se il capello è in buona salute e, in caso contrario, danno consigli su come nutrirlo e renderlo più forte.
Oggi più che mai la cura della chioma e l’acconciatura sono parte integrante del nostro stile e del nostro status sociale dando vita ad un mercato valutato intorno ai 90 miliardi di dollari nel 2020 destinato a crescere, così dichiara René Baaring, Ceo di Istituto Helvetico Sanders.
La tricologia, una branca della dermatologia, si è sviluppata proprio con l’intento di studiare il capello, il cuoio capelluto e le possibili patologie, e di educare le persone a prendersene cura. Questa ci ha permesso di scoprire che la struttura del capello è composta in buona parte da acqua, nonché da cheratina (proteina ricca di zolfo), minerali (ferro, magnesio, rame e zinco), pigmenti e da una determinata quota di lipidi.
Da queste scoperte si è concluso che solo il bulbo è costituito da cellule vive mentre tutto il resto, compreso lo stelo, è costituito da cellule morte. La cheratina è, infatti, una proteina fibrosa molto resistente: il capello non contaminato da agenti chimici, resta integro anche nei millenni, da ciò si è dedotto che fosse materiale di scarto organico. Ma è davvero così?
Va ricordato anzitutto che sono innumerevoli le leggende e tradizioni folkloristiche che attribuirebbero ai capelli dei poteri magici e ancestrali. Nella cultura tribale africana, ai capelli veniva attribuito un significato spirituale e si credeva che fossero il canale attraverso cui gli dèi e gli spiriti raggiungevano l’anima. Nella chiesa celtica primitiva, i sacerdoti si facevano pettinare i capelli durante la messa, tanto meglio per entrare in contatto con il loro dio. In Turchia ci sono molte regole culturali sui capelli, ma qui è interessante la pratica delle donne della famiglia di intrecciare i capelli della futura sposa. Ogni donna fa una treccia mentre racconta storie, barzellette e ricordi, con l’obiettivo di legare questi ricordi alla treccia per aiutare la sposa nella sua vita matrimoniale. Una perlina blu veniva aggiunta alla fine per proteggere chi la indossava da vari tipo di maledizioni.
Nella tradizione dei nativi americani, i capelli sono un segno della pratica spirituale di una persona. Lasciare che i capelli fluiscano liberamente dimostra armonia con il flusso della vita; mentre intrecciare indica pensieri di unità. In molte tribù i capelli lunghi sono un’estensione del sé e una manifestazione fisica dei propri pensieri. I pensieri più recenti sono più vicini alle radici e i ricordi a lungo termine sono alle estremità delle ciocche. Il modo in cui i capelli venivano portati indicava la loro appartenenza tribale ed era parte della loro identità, cambiando solo con determinati riti di passaggio. Questa credenza spiega anche perché, in tempo di guerra, rimuovere lo scalpo al nemico abbia un significato così importante. Si credeva che rimuovesse il potere del nemico tagliando la sua connessione con il mondo spirituale.
Si potrebbero fare molti altri esempi di questo genere ma, fra tutti, quello che trovo più calzante è quello relativo alla società misterica denominata Vril, termine che verosimilmente deriverebbe dall’accadico Vri – il, cioè “simili gli Dei”. Tanto avvenenti quanto sfuggenti, le Vril Damen (Donne Vril in tedesco) erano un gruppo di medium facenti parte del segretissimo “Ordo Templis Secretum”, ovvero un ordine in cui queste ultime operavano eseguendo rituali medianici e paranormali. Una loro caratteristica che saltava subito all’occhio era, per l’appunto, una lunghissima e folta chioma che spesso sfiorava il terreno.
Guida indiscussa, nonché più potente delle Vril, era Maria Orsitsch. Di madre viennese e padre croato, alto funzionario ministeriale dell’impero austroungarico, Maria viene contattata a Zagabria da Von Sebottendorf, fondatore della società nazista nota come “Thule Gesellschaft”, informato da alcuni suoi funzionari delle doti straordinarie della donna. L’incontro tra i due fu folgorante e diede inizio ad una strettissima collaborazione.
Stando a diverse note di Von Sebottendorf pare che Maria fosse in contatto telepatico con delle entità extraterrestri provenienti da Alpha Tauri nel sistema binario di Aldebaran. Maria rivelò inoltre che questi esseri avrebbero stabilito un impero intergalattico, guidato dal Sargon (Messia in antico accardico), ed alcuni di loro, i più evoluti e puri, gli alieni ariani, in seguito ad una degenerazione del loro pianeta natale, sarebbero partiti alla volta di nuovi pianeti allo scopo di colonizzarli.
Ciò che lasciò perplessi gli studiosi delle Vril Damen fu che solo nel 1997 gli astronomi scopriranno che Aldebaran è effettivamente un sistema binario come sostenuto dalla Orsitsch nel 1939. La stella ha infatti una compagna, una nana bruna. Inoltre, pare che fu proprio grazie ai contatti medianici delle Vril Damen con queste entità che la Germania nazista raggiunse livelli tecnologici sbalorditivi in campo militare e scientifico.
Insomma, sembra ormai chiaro ed evidente che i capelli siano delle vere e proprie antenne o dei ripetitori, dandoci la possibilità di collegarci ad entità ultraterrene, aliene e anche tra noi umani. Nonostante queste strabilianti scoperte, i capelli non hanno ancora finito di stupirci poiché’ questi nasconderebbero la prova che siamo il frutto di un esperimento genetico ancestrale.
In un’intervista rilasciata nel 2015 condotta da Claudio Cavalli, ex direttore del noto programma televisivo Mistero, fatta al criptico personaggio Adam Kadmon, emerge quello che potrebbe essere uno sconvolgente spunto di riflessione. Secondo Kadmon, infatti, gli esseri umani sarebbero il frutto di un esperimento di ibridazione tra una razza aliena superiore e le scimmie terrestri, a dimostrarlo sarebbe proprio la presenza dei capelli e la loro capacità di crescere a dismisura. Il misterioso protagonista di Mistero fa notare che in natura non esistono altre specie animali che, oltre all’intelligenza, possieda un tratto genetico di questo tipo poiché’ sarebbe disfunzionale sia per i predatori che per le prede; una pelliccia così lunga diventerebbe un impedimento notevole durante la fuga o la caccia portando così ad una rapida estinzione della specie. Un intervento di ibridazione genetica come quello esposto da Adam Kadmon spiegherebbe anche il rapido sviluppo della società umana passando da un semplice gruppo di primati a ciò che siamo ora.
Dunque, che si tratti di una caratteristica puramente estetica, o di uno strumento per connetterci agli Dèi, è arrivato il momento di capire come tenere in salute le nostre fluide antenne nel modo più naturale possibile. Parrebbe scontato ma è giusto ribadire che sostanze come l’alcol e il fumo siano veleno per l’organismo e i primi a risentirne sono proprio i capelli, perciò vanno eliminate. In secondo luogo un’attività’ fisica regolare aumenta la frequenza cardiaca l’afflusso di sangue e di conseguenza il trasporto di nutrienti per i bulbi piliferi e la loro ossigenazione. L’assunzione di integratori come zinco, biotina, ferro e selenio in combinazione ad una dieta sana porteranno ottimi benefici. Per gli uomini, la Serenoa Repens è un altro valido aiutante che riduce l’effetto negativo del testosterone (5-alfa-Reduttasi) nel capello, notoriamente accusato del rimpicciolimento del bulbo sino alla scomparsa. L’ossigeno-ozono terapia si è dimostrata incredibilmente efficace per il mantenimento e il rinforzo della chioma poiché’ aiuta a riossigenare il cuoio capelluto oltre a migliorare l’assimilazione dei vari integratori di cui sopra. Infine, abbiamo la meditazione e lo Yoga che, se svolta in maniera corretta, è stata scientificamente dimostrata una pratica incredibilmente utile per la sanità fisica e, conseguentemente, del capello, essendo in grado di sopprimere lo stress, un grande nemico per la salute. Va sottolineato inoltre che nelle aree geografiche e nei paesi in cui lo stile di vita è più sano e le persone sono più a contatto con la natura, lontano da stress e farmaci, come in Mongolia, alcune zone del Sudamerica, dell’Africa e dell’India, è stato registrato un tasso di calvizie pari allo zero.
di Federico Marenghi
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– INTELLIGENZA ARTIFICIALE: UN NEMICO SENZA VOLTO