Nell’ultima puntata del format BASE TERRA è tornato a trovarci Lorenzo de Curtis, che avevamo conosciuto nell’episodio precedente. La riproposizione del quartetto (con Gianluca Lamberti, Tom Bosco e Nicola Bizzi) ha avuto esiti davvero eccezionali: i quattro s’intendevano alla perfezione e la conversazione ha raggiunto vette ed estensioni pregevoli. Infatti sono stati affrontati temi di scottante attualità, quali la situazione internazionale e il configurarsi di un doppio polo sino-slavo contrapposto a quello americano, la controversa questione dell’invio di armi italiane in Ucraina, le retro-ingegnerie e la situazione finanziaria, ma si è parlato anche dei piani sottili, di cui Lorenzo ha dimostrato di essere un esperto almeno al pari degli altri ospiti.

Durante la lunga chiacchierata sono stati dibattuti nuovi modi di vivere e interagire col mondo circostante e si è esaminato il concetto di Dignità. Come ben rilevato dagli intervenuti, l’essere degni è un atteggiamento che non può essere imposto dall’esterno, come potrebbe invece accadere con un titolo o un incarico (come quelli degli alti dignitari di corte); l’essere degni nasce dal rispetto che l’essere umano prova e dimostra anzitutto nei propri confronti, rispetto che gli proviene dalla consapevolezza del proprio valore morale e che si traduce in un comportamento e in un contegno adeguati verso gli altri e verso sé stesso anche quado nessuno osserva. Nel buddismo Vajrayana, (la via della folgore) i maestri esortano gli allievi a condursi come se ci fosse sempre un Buddha dorato a un braccio sopra le loro teste, a guardare senza giudicare e a inviare benedizioni quando richieste.

[Non si confonda questa contemplazione benevola col voyerismo del “Grande Fratello”…]

Se tutti noi, popolo italico, agissimo alla luce del nostro Sé Superiore (che poi è la parte “Risvegliata” di noi, la nostra “buddhità”) e ci comportassimo come se questo Sé ci osservasse senza giudizio e guidasse le nostre scelte con amore e saggezza, di certo non saremmo in questa situazione assurda, in cui guardiamo ai cugini francesi con invidia per la loro intransigenza (santa!) e il loro rifiuto di rinunciare ai loro diritti.

Eppure, come ha ben rilevato Nicola Bizzi, il popolo italico, benché disgregato, è il fulcro esoterico ed essoterico degli eventi attuali: se noi avessimo ceduto alla plandemia, tutto il mondo si sarebbe piegato. Siamo noi il baluardo energetico e spirituale del pianeta: non a caso, ricorda Tom Bosco, è da qui che sono partite tante false flags, anche nel passato non recente, è qui che vengono condotti gli stress test sulla popolazione; ed è qui che risiede il Vaticano e che sono stati costruiti i nuraghe…

Ora, se queste tematiche vi sembrano del tutto sconnesse, dovreste proprio vedere la puntata, perché è un dono raro quello di saper trovare i collegamenti tra l’etimologia di Dignità in tedesco,[Laddove la Würde rimanda al concetto di “vorrei” e dunque allude al fatto che la Dignità è qualcosa di sempre inarrivabile, e quando se ne raggiunge un livello, ve ne sono infiniti altri da conquistare.] la storia del papa-mago Celestino V e della magica fortezza dell’Aquila, il “posizionamento” della razza italica sul Monte Adamello (Adam – El, per chi s’intende un po’ di Bibbia “bigliniana”), le radici sumere e il popolo sardo,  le ricerche tra le piramidi, le intrusioni della CIA e il magnesio quale scudo che permette la resistenza agli inganni.

E se non siete ancora abbastanza invogliati a esplorare i meandri della nostra Base/Madre Terra, permettetemi di fornire un’indicazione estemporanea, che come tutte le istruzioni dei Maestri (alchimisti) può essere oro colato o oro del gatto…

“Qual è quell’occulta Fontana? Qual è la natura di questo potente solvente capace di penetrare tutti i metalli, — in particolare l’oro, — e di compiere tutt’intera la Grande Opera? Questi sono enigmi così profondi che hanno respinto un numero considerevole di ricercatori; tutti o quasi si sono inutilmente accaniti contro questo muro impenetrabile, elevato dai Filosofi a difesa della loro cittadella. La mitologia chiama questa occulta Fontana “Libethra” e ci racconta che era una sorgente di Magnesia, e che nelle vicinanze c’era un’altra sorgente chiamata “La Roccia”. Ambedue scaturivano da una grossa roccia la cui forma somigliava a un seno di donna; di modo che l\’acqua sembrava colare da due mammelle come se fosse latte. Ora, noi sappiamo che gli antichi autori chiamano la materia dell’Opera la mostra Magnesia e che il liquore estratto da questa magnesia è chiamato Latte della Vergine. Questa è un’indicazione” [Fulcanelli, Il Mistero delle Cattedrali].

Saremo capaci, come popolo, di riunirci a coorte per sventare gli imbrogli di corte degli indegni dignitari di Bruxelles? Chi aprirà gli occhi, vedrà!

Stella Sophia Picarò

Un pensiero su “Dignitari di Coorte”
  1. Bravissima Stella!
    Grazie a Gianluca, Lorenzo, Nicola e Tom: grandissimo lavoro.
    Un abbraccio a tutti,
    Maristella

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