Come abbiamo visto alcuni giorni fa in un articolo sulla “battaglia di Los Angeles”, le ondate di avvistamenti di oggetti anomali non sono un qualcosa di recente confinabile all’ondata di testimonianze sui “droni” di novembre/dicembre 2024.

Tra il 1948 e il 1950, infatti, strane luci nel cielo furono viste da centinaia di persone, spesso vicino a installazioni militari, in un flap ufologico passato alla storia come l’ondata delle “green fireballs”, le “palle di fuoco verdi”.

Tutto ebbe inizio il 24 ottobre 1948, quando la signora Ellen Peterson vide un oggetto verde attraversare il cielo di Phoenix, Arizona. In una lettera al professor Hugh Pruett, docente di astronomia presso l’Università dell’Oregon, la Peterson spiegava come si trattasse di una palla di fuoco verde che si muoveva molto lentamente da sud a nord e che impiegò circa 75 minuti per sorvolare Phoenix. La sua luminosità variava in maniera apparentemente casuale, diventando a tratti molto luminosa e a tratti appena visibile nella volta celeste.

Simile avvistamento sarebbe probabilmente caduto nel dimenticatoio non fosse che rappresenta il primo caso in cui si faccia espressa menzione di un oggetto luminoso verde descritto come una palla di fuoco (appunto “green fireball”).

Il flap vero e proprio iniziò due mesi dopo, in dicembre, ed ebbe come fulcro il New Mexico.

5 dicembre 1948, un avvistamento multiplo coinvolse numerose persone, compreso del personale militare. Il primo a vedere uno strano oggetto luminoso verde fu il pilota di un C-47 in volo dalla base dell’Aeronautica di Lowry, Colorado, verso la base di Chandler, Arizona. William Goade, così si chiamava il pilota, raccontò che, insieme all’equipaggio del C-47, vide un improvviso flash verde che si muoveva in cielo a grande velocità, senza però seguire una parabola discendente, il che lo portò a escludere potesse trattarsi di una meteora o di un altro bolide celeste. Venti minuti dopo questo primo avvistamento, Goade e gli altri uomini a bordo del C-47 videro una luce verde intensa in movimento ascensionale dal costone di una montagna. Pareva identico all’oggetto luminoso visto poco prima.

Sempre quella sera, alle 23, il pilota di un volo delle Pioneer Airlines vide a ovest di Las Vegas una luce verde anomala in rotta di collisione con il velivolo che lo costrinse a una manovra evasiva nel corso della quale anche molti passeggeri a bordo poterono vedere questa misteriosa luce, sulla cui presenza testimoniarono tutti una volta atterrati e interrogati da alcuni addetti della torre di controllo dell’aeroporto di Albuquerque.

Ancora la stessa sera emerse un altro resoconto. Harold M. Wright stava guidando sulla Highway 60 nei pressi di Alamosa, Colorado, quando all’improvviso osservò una palla di fuoco verde che si muoveva in orizzontale in cielo, direzione ovest, a velocità elevata. Questo non fu l’unico avvistamento del signor Wright. Infatti, esattamente una settimana dopo, il 12 dicembre, egli vide nuovamente un altro oggetto volante verde, simile in questo caso a una stella cadente ma dal colore anomalo.

Avvistamenti di questo tipo – non molto spettacolari e che, quantomeno in apparenza, non sembravano presentare particolari minacce – in altre circostanze sarebbero passati inosservati e sarebbero stati ignorati, non fosse per una importante ragione: erano tutti avvenuti in zone in cui vi erano varie basi dell’aeronautica e complessi di ricerca avanzata.

Per questo motivo il Sottotenente Colonnello Doyle Rees, comandante del 17esimo Distretto dell’AFOSI (Air Force Office of Special Investigation) ritenne opportuno dare il via a un’indagine ufficiale. Fu così che Rees incaricò il Capitano Melvin Neef e il Capitano John Stahl di intervistare chiunque potesse sapere qualcosa in merito a queste misteriose palle di fuoco.

Le interviste non sortirono particolari risultati, nel senso che emerse semplicemente che non si trattava di alcun progetto segreto dell’Aeronautica ma di un fenomeno la cui origine andava ricercata altrove. Neef e Stahl decisero di fare alcune indagini sul campo per cui un giorno salirono a bordo di un T-7 e decollarono dalla base di Kirtland. Dopo pochi minuti, a circa 2000 piedi più in alto di loro notarono una luce verde brillante in avvicinamento a velocità elevata. Pareva un razzo di segnalazione verde, ma ancora più luminoso e più grande di un normale razzo di segnalazione e, ancor più, dotato di un chiaro movimento intelligente. Per alcuni secondi si mosse in linea retta parallela all’orizzonte, per poi diminuire di intensità e perdere velocemente quota lasciando anche una scia rossastra.

Alcuni giorni dopo, il 6 dicembre, Joseph Toulouse, funzionario della sicurezza presso l’Atomic Energy Security Service, vide una sorta di razzo verdastro proprio sopra la Base di Sandia, principale installazione atomica statunitense. Fu con questo avvistamento che il Colonnelo Rees iniziò a pensare che le green fireball potessero rappresentare dei mezzi con cui una potenza straniera effettuava attività di spionaggio su installazioni militari.

Proprio in virtù di questa considerazione il Colonnello Rees contattò il dottor Lincoln La Paz, uno dei massimi esperti di meteore e fenomeni celesti. Il 12 dicembre, La Paz e altri colleghi stavano guidando nei pressi di Bernal, New Mexico, quando videro una green fireball bassa sull’orizzonte, in movimento da est a ovest. La Paz comprese subito che non si poteva trattare di una meteora, dal momento che l’oggetto apparve subito con piena intensità, senza il tipico aumento di lucore che caratterizza meteore e meteoriti quando entrano in contatto con l’atmosfera. Non solo. Il colore, definito da La Paz come intorno alla lunghezza d’onda di circa 5200 angstrom, era di un verde giallastro come mai osservato prima in nessuna meteora, e la traiettoria era perfettamente orizzontale con velocità angolare costante. Solo verso la fine dell’avvistamento l’oggetto perse di quota, esplodendo in tanti frammenti verdi.

L’ondata continuò ancora dopo il 12 dicembre, con tutta una serie di avvistamenti da parte di personale militare e scientifico anche nei pressi delle installazioni atomiche.

Il 29 dicembre il Maggiore Godsoe scrisse un resoconto che faceva il punto sulla situazione e di cui si riporta un estratto: «Dal primo avvistamento di oggetti volanti non identificati, descritti come luci verdi in movimento nelle vicinanze di Las Vegas, New Mexico, il 5 dicembre 1948, si sono avuti 23 testimonianze fino al 28 dicembre. Di questi resoconti, 21 hanno avuto luogo in New Mexico, 1 in Oregon… L’apparire delle luci segue uno schema preciso. Sono tutte di colore verde o bianco-verde. La traiettoria di volo è da nord a est o da ovest a est, con un’altitudine variabile tra i 3000 e i 20000 piedi e una velocità non determinata ma che pare vicina alla velocità del suono. Interessante notare che almeno due sono state osservate sopra le installazioni atomiche di Los Alamos e che in un caso una persona abbia affermato che gli sembravano identiche alle V-2 tedesche viste in guerra in Inghilterra durante la guerra».

Si tratta di un resoconto di forte interesse che mostra come le Forze Armate fossero molto interessate al fenomeno ma non sapessero di cosa si trattasse.

Roswell 2 e Project Twinkle

L’11 febbraio 1949 il 17esimo Distretto dell’AFOSI presso la base di Kirtland scrisse un ulteriore rapporto relativo a eventi accaduti il 30 gennaio nei pressi di Roswell, New Mexico. Molti nella base aerea di Walker avevano osservato una luce verde-blu, anch’essa simile a un razzo di segnalazione, che volava lentamente in linea retta a un’altitudine stimata in 2000 piedi. Alcuni la videro successivamente scomparire a poco a poco, affievolendosi come riportato in numerosi altri resoconti.

Anche nella vicina Alamogordo venne osservata la stessa misteriosa luce ondeggiare lentamente in cielo e il personale dell’installazione escluse potesse trattarsi di una meteora. Decine di testimonianze giunsero anche da altre zone del New Mexico e del Texas, tutte a descrivere il medesimo oggetto anomalo. Sulla base di esse il dottor Lincoln La Paz cercò di tracciare la precisa traiettoria seguita dalla palla di fuoco, notando come fosse comparsa all’improvviso nei pressi di Amarillo, in New Mexico, per poi scomparire nelle vicinanze di Lubbock, Texas. A differenza di altri casi, questo oggetto emetteva dei rumori, definiti da alcuni abitanti di Roswell come fischi e ronzii.

Gli avvistamenti continuarono in maniera massiccia nei mesi successivi, sempre con le medesime caratteristiche.

Fu per questo motivo che il 20 dicembre 1949 venne dato avvio al Progetto Twinkle, un programma di studio approvato dall’Aeronautica che portò alla creazione di alcuni punti di osservazione presso basi aeree affinché i cieli venissero scrutati da almeno due fotocamere in grado di fornire immagini distinte per permettere una migliore triangolazione degli oggetti fotografati. Un programma chiaramente non adeguato al problema, come fece subito notare il dottor La Paz il quale criticò aspramente lo scarso dispiego di mezzi. Progetto che, come ci si poteva aspettare, non portò a nulla e le cui conclusioni furono negative dal momento che non era in realtà stato approntato un sistema sufficientemente capillare per monitorare il fenomeno delle green fireballs. Contro il parere di La Paz, infatti, il rapporto finale del Progetto Twinkle giunse alla conclusione che si trattasse probabilmente di un fenomeno naturale, dovuto probabilmente a una insolita concentrazione di meteore.

Diverso però il parere del Comitato Scientifico del Directorate of Intelligence dell’USAF, il quale suggerì di non rendere pubblici i risultati del Progetto Twinkle dal momento che non solo non veniva data alcuna spiegazione scientifica dettagliata ma vi erano pure molti scienziati di chiara fama che avevano osservato il fenomeno in prima persona e ritenevano non si trattasse di qualcosa di naturale.

 

L’avvistamento di Clyde Tombaugh

L’ondata delle green fireballs vide anche un testimone illustre, l’astronomo Clyde Tombaugh, colui che 19 anni prima, nel 1930, aveva scoperto Plutone. Erano le 23 di una sera di metà agosto, Tombaugh si trovava nel cortile della sua casa a Las Cruces, New Mexico, e stava ammirando la volta celeste. All’improvviso vide un gruppo di rettangoli di luce verde-blu che si muovevano in cielo. Li fece subito notare a sua moglie e alla suocera, le quali confermarono di vedere anche loro questi misteriosi oggetti. Si muovevano verso sud, cambiando formazione velocemente per poi perdere di intensità e non risultare più visibili. Tombaugh dichiarò di aver trascorso migliaia di ore a osservare il cielo ma di non aver mai visto niente di simile.

Considerazioni conclusive

Avvistamenti multipli, effettuati da personale qualificato, scienziati, militari, un esperto di meteore e persino dal celebre astronomo Clyde Tombaugh, tutti granitici nel descrivere il medesimo fenomeno.

Fenomeno che, all’improvviso, all’inizio del 1950 cessò così come era iniziato. Ancor oggi, a 75 anni di distanza, non è chiaro cosa solcasse i cieli di New Mexico e Texas in quel biennio, ma è evidente come si trattasse di un fenomeno di natura certamente non naturale, come detto da esperti che poterono osservare il fenomeno in prima persona ed esprimere un parere non condizionato da visioni preconcette.

di Umberto Visani

 

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